Nel Monferrato e nella provincia di Alessandria, oltre a borghi, pievi e castelli, disseminati fra le rilassanti colline, ci sono anche stupendi campi di lavanda

Monferrato: i campi di lavanda

  Turismo d’autore  

A circa un’ora di auto da Torino, Milano e Genova, nel Monferrato e nella provincia di Alessandria, se volete fare una gita immersi nella natura, nel pieno rispetto dello distanziamento e della sicurezza, vi consigliamo un percorso alla scoperta delle tonalità di blu e viola dei campi di lavanda.

Questa coltivazione non è più appannaggio dei paesi d’oltralpe, ma, con lo svilupparsi dell’intero ciclo, dalla produzione alla trasformazione, sta diventando anche in Piemonte un fattore economico agricolo sostenibile: è una coltivazione biologica e biodinamica, i cui olii essenziali vengono esportati in Francia.

Nella parte sud occidentale della provincia, vale a dire nell’Alto Monferrato acquese, sulla dorsale, cioè, che divide la Val Bormida dalla Valle dell'Erro, dove si possono visitare i borghi di Spigno, Ponti, Merana e Castelletto d’Erro, segnaliamo che, a Castelletto, si trovano i sette ettari di lavanda dell’azienda di Anna Calviello, L’azienda, facilmente raggiungibile dal paese, seguendo la provinciale in direzione Montechiaro Alto, segue i metodi dell’agricoltura biologica e biodinamica. In essa si trovano anche ginestre, orchidee selvatiche ed erbe officinali. ùSe volete fare una foto, consigliamo di raggiungere la chiesetta di Sant’Anna, che si affaccia sui campi, o la torre quadrata del XIII secolo, circondata da alcune rovine delle mura dell'antico castello e da torrette circolari in pietra create, anch'esse, per scopi militari.

Ma, se si vogliono approfondire gli aspetti della trasformazione della lavanda e delle sue molteplici declinazioni, consigliamo di raggiungere la cooperativa Agronatura a Spigno: dove si trasformano le erbe officinali e si coordina la trasformazione di tutta la lavanda della provincia conferita dai soci produttori. Agronatura, nata nel 1986, mette a sistema la produzione di colture alternative per gli abitanti, creando, così, reddito in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, seguendo i metodi dell’agricoltura biologica e biodinamica, che si basa sui principi del filosofo ed esoterista Rudolf Steiner. E’ possibile effettuare visite su prenotazione ed acquistare nello spaccio olii essenziali ed acque profumate. (Info, prenotazione visite: www.agronatura.it)

Ad Alessandria consigliamo di visitare l’Azienda agricola Cascina Ospedale, in via Vecchia dei Bagliani 100, dove si viene accolti della signora Franca Goggi. Qui si coltiva, oltre a farine e cereali come farro, soia, grani, ceci, mais, macinati, poi, a pietra, anche la lavanda, sia officinale sia ibrida, tutta biologica. In questa cascina sono stati creati laboratori per fattoria didattica: un piccolo mulino per fare la farina, semi da piantare e scoprire (e poi portarsi a casa) ed ovviamente la passeggiata nella lavanda che, come ripete spesso Franca Goggi, è un toccasana per il mal di testa. (Info: www.cascinadellanonna.com)

Nella parte settentrionale della provincia di Alessandria, vale a dire nel Monferrato delle colline Patrimonio Unesco con i loro paesaggi vitati, gli affascinanti infernot, le specule vinarie ipogee scavate per sottrazione nel tufo (pietra da cantone), tra Lu e Cuccaro troviamo la lavanda e la big bench.

Nel cuore del Monferrato, infatti, lungo la strada panoramica che collega i due borghi, percorribile a piedi o in bicicletta, rigorosamente chiusa al traffico (salvo i residenti), sono state sistemate le big bench, vale a dire le panchine iper-dimensionate che si affacciano sui paesaggi più affascinanti del Piemonte. Quella di Cuccaro, ad esempio, è un vero e proprio tributo alla distesa profumata: è di un colore blu intenso così da unire le diverse tonalità di cielo e campi.

A Lu consigliamo di visitare l'azienda La Lavanda di Lu.

Nel centro storico di Lu, consigliamo di visitare la Chiesa di San Giacomo, che, con la sacrestia e la Casa della Reggenza, costituisce il “Museo d’arte sacra San Giacomo”, dove si trova il più bel ritratto di gruppo del Settecento italiano: “I canonici di Lu” di Pier Francesco Guala, che affianca l’eleganza pittorica di Orsola Maddalena, di cui il museo conserva, anche, la tela “Santa Caterina d’Alessandria tra Sant’Agata e Sant’Apollonia” opera tra le più pregevoli della galleria luese.

A metà strada tra Valenza e Casale Monferrato, poi, c’è il borgo di Giarole, noto per ospitare uno dei più bei castelli della provincia, che è abitato dalla sua costruzione (da un editto di Federico Barbarossa nel 1163) dai conti Sannazzaro Natta e che, oggi, è un bed and breakfast e dimora storica: si viene accolti dai coniugi Giose e Letizia Sannazzaro, che vi vivono. (Info, prenotazioni: www.castellosannazzaro.it).

A poche centinaia di metri, c’è l’azienda agricola Pavese Andrea, che, ha campi di lavanda biologica, che si snodano tra il torrente Grana, le colline e la valle.

Nella parte più orientale della provincia di Alessandria, sui colli tortonesi, famosi per il vino Timorasso e la frutta, consigliamo di raggiungere Viguzzolo, dove, in strada Castelletto, su un declivio morbido e sinuoso si stagliano i campi di lavanda coltivati dal 2007 nella tenuta di Giancarlo Nossa. Una volta raccolta, anche questa lavanda viene portata alla cooperativa Agronatura di Spigno, per il processo di trasformazione.

Info: www.alexala.it.

Giovanni Scotti

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