Nel piatto del torinese Alessandro Mecca, classe 1984, Stella Michelin conquistata a novembre 2018, ci sono un alfabeto del gusto, l’amore per i dettagli, una cucina di gesti, qualità e scelte che sanno trasformare le tradizioni e renderle contemporanee.
Andiamo a scoprire il ristorante “Alessandro Mecca al Castello di Grinzane Cavour”, un viaggio in 5 tappe tra le maestose mura del maniero, sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, la più antica del Piemonte.
PIEMONTE E BRASILE
Alessandro Mecca, figlio d’arte, ha iniziato nella cucina del ristorante di famiglia, lo storico “Crocetta” di Torino: qui ha formato le sue basi e scoperto la passione per la cucina tradizionale italiana.
Nel suo curriculum, il ristorante “L’Estate di San Martino” di Villanova d’Asti e la formativa collaborazione in Brasile, al “D.O.M.” di San Paolo dove lavora con Alex Atala, stella della cucina contemporanea brasiliana. L’ultima esperienza è il progetto durato 7 anni dello “Spazio7” a Torino.
PASSATO È FUTURO
APRIRE I SENSI
Il menu non è un elenco ordinato, una sequenza prestabilita, ma offre la possibilità di scegliere due percorsi: uno più tradizionale, “Tra le mura”, un secondo, “Punti di vista”, in cui ci si affida totalmente ad Alessandro Mecca. Bisogna essere liberi di essere, di esistere lungo il proprio percorso. Un’occasione per aprire i sensi a ogni boccone. Come si fa? Basta chiudere gli occhi, sentire il rumore e la musica degli ingredienti.
BELLEZZA ROMANTICA
La cornice è di quelle da togliere il fiato, nelle sale medievali che ospitarono il Conte Camillo, con una vista meravigliosa sulle colline di Langa. Il ristorante offre 40 posti su 9 tavoli, con servizi a pranzo e cena dal mercoledì alla domenica. La prenotazione è consigliata, attraverso il sito web www.alessandromecca.it o telefonando al 333/2033571. Non è solo un luogo di cucina e di condivisione, è uno spazio che accoglie bellezza, legami, idee e valori comuni.
SOSTENERE LE PERSONE
Nel ristorante “Alessandro Mecca al Castello di Grinzane Cavour” non c’è solo l’attenzione nella scelta dei fornitori, delle materie prime e rispetto dell’ambiente. Il motore sono le persone che vi lavorano e le loro motivazioni. Tutto il personale gode così di due giorni di riposo. “Nutrire il lato umano per essere eccellenti professionisti e uomini che disegnano il futuro con freschezza ed allegria” è la ricetta più importante.
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