Con il piano “Planet o-live” Costa d’oro guarda al futuro sostenibile del settore olivicolo

Costa d’Oro per un futuro sostenibile

  Food and beverage  

Costa d’Oro, azienda olivicola quarta oggi in Italia nella produzione di olio d’oliva, ha presentato Planet O-live, un grande piano strategico e operativo per la valorizzazione di una filiera dell’olio produttiva e sostenibile.

Un nome che evoca un pianeta che ruota intorno al frutto di una pianta millenaria i cui abitanti promuovono uno stile di vita più sostenibile, autentico, trasparente e inclusivo.

Durante l’evento di presentazione sono stati evidenziati i problemi del settore, come ad esempio la scarsa resa della materia prima causata dalla siccità o la diminuzione delle superfici coltivate a uliveto in Italia, a cui l’azienda olivicola umbra intende fornire delle soluzioni concrete previste nei quattro pilastri del piano Planet O-live.

Attraverso le parole di Pascal Pinson, CEO di Costa d’Oro, sono stati evidenziati i pilastri del piano “PLANET O-LIVE” che prevede una serie di azioni concrete, tutte già avviate, che giungeranno complessivamente a compimento nel 2030, data individuata dall’ONU nei Sustainable Development Goals.

L’obiettivo è di aumentare la produttività della filiera dell’olio da un lato e ridurne l’impatto sull’ambiente dall’altro proponendo un modello virtuoso di riferimento, dalla pianta alla bottiglia. Le quattro aree di intervento previste dal piano, “Agricoltura rispettosa del pianeta”, “Sviluppo delle comunità locali”, “Clima” e “Inclusività&collettività”, sono state illustrate insieme ai partner operativi.

Si va dalla riduzione dei pesticidi, all’utilizzo delle energie rinnovabili; dalla circolarità del ciclo di produzione, all’uso efficiente delle risorse idriche; dal recupero degli uliveti abbandonati e la piantumazione di nuovi ulivi, alla tracciabilità; dagli accordi di filiera con le comunità locali, alla difesa del territorio; dalla promozione dell’occupazione a quella del valore sociale di un’autentica cultura dell’olio.

La difesa del territorio, un’olivicoltura italiana efficiente e produttiva insieme alla promozione del valore sociale di un’autentica cultura dell’olio vanno, dunque, di pari passo con l’incremento di pratiche di agricoltura sostenibile e di circolarità del ciclo di produzione in un approccio globale di sostenibilità ambientale sociale ed economica.

Ivano Mocetti, presidente di Costa d’Oro, spiega come tutte le azioni previste dal piano siano coordinate dalla Planet O-live Academy, il comitato tecnico-scientifico, presente all’evento, composto dal team di ricerca del Prof. Sebastiani presso il Centro di Ricerca Produzioni Vegetali della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dal team del Prof. Servili presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia, da Confagricoltura, da Assoprol (Associazione olivicoltori dell’Umbria) e da un team interno di Costa d’Oro. Mocetti: “La Planet O-live Academy lavora direttamente con Confagricoltura, Assoprol e gli imprenditori agricoli da loro selezionati per applicare le pratiche sostenibili, verificarne la bontà e i risultati in termini di miglioramento della qualità, resa del prodotto e impatti sulla sostenibilità economica, (irrigazione - uso dei pesticidi - pratiche produttive), ambientale e sociale. Inoltre l’Academy ha il compito di mettere a punto il "Manifesto della produzione sostenibile" entro il 2024 per poi divulgarlo, attraverso gli oltre 80.000 produttori che fanno parte del network Confagricoltura, al maggior numero possibile di olivicoltori. Per ora ci siamo dati l’obiettivo che oltre 1 milione di alberi siano gestiti, piantati e/o recuperati in modo sostenibile entro il 2030, ma speriamo e crediamo possano essere molti di più.”.

Ma come si distingue una politica concreta di sostenibilità da una mera operazione di “greenwashing”? Lo spiega Filippo Sciacca di Sustenia, che ha affiancato Costa d’Oro nella stesura del piano: “La riduzione degli impatti ambientali è il focus del processo di sviluppo sostenibile, ma deve essere accompagnata da una responsabilità sociale verso gli stakeholder e integrata nei piani di sviluppo economico dell’azienda. Senza analisi, si fa solo greenwashing, in tempi e legislazioni che stanno cambiando. Costa d’Oro, al contrario, ha determinato quali impegni di sviluppo sostenibile si assume verso i propri stakeholder e, con la creazione dell’Academy, ha innescato un percorso di sperimentazione di conoscenze scientifiche e di applicazione di processi virtuosi lungo tutta la filiera, partendo dal campo”.

L’ultimo anello della filiera è rappresentato dallo scaffale che veicola al consumatore prodotti che rappresentano gli impegni dell’azienda e le azioni “per una agricoltura rispettosa del pianeta”. Alessandra Filippi, Marketing Manager Costa d'Oro, sposta l’accento su questo aspetto: “I principali interlocutori del cambiamento che stiamo portando avanti sono la comunità scientifica e i produttori da un lato e la grande distribuzione e il consumatore dall’altro; due mondi che hanno sempre viaggiato a velocità diverse. Per ridurre questo divario occorre accelerare i cambiamenti della filiera facendo in modo che siano gli olivicoltori stessi a condividere con i colleghi quello “che funziona”, e al tempo stesso lavorare con la GDO e i consumatori per spiegare come la sostenibilità vada a impattare la qualità e il valore del prodotto che arriva nelle loro mani. Per questo abbiamo voluto dare subito allo scaffale un prodotto che sintetizzasse il nostro impegno per un’agricoltura sostenibile. Il nostro “ZERO” - il primo olio in Italia certificato Zero Pesticidi Residui - rappresenta un nuovo standard di eccellenza per gli oli extra vergine di oliva, per maggiore sicurezza, qualità, sensibilizzazione a pratiche agricole più rispettose della biodiversità, ad un posizionamento di prezzo assolutamente democratico, tipico dell’identità innovativa e moderna di Costa d’Oro”.

Come si differenzia un olio a Zero Pesticidi Residui da uno biologico lo spiega il prof. Sebastiani: “Un prodotto a Zero Pesticidi Residui prevede una serie di analisi approfondite e certificate che garantiscono la massima sicurezza sulle contaminazioni accidentali che possono provenire banalmente dall’acqua di irrigazione o essere trasportate dal vento. In buona sostanza non è il processo a garantire il prodotto, ma solo l’analisi delle molecole che sono contenute in quel prodotto può garantirne la sicurezza”.

Per il nuovo Costa d’Oro “ZERO” l’azienda ha previsto, infatti, un’ulteriore certificazione, curata da un organismo terzo come SGS Italia, che consente di individuare l’eventuale presenza di oltre 260 tipologie di fitofarmaci. Solo l’olio in cui queste molecole sono al di sotto della soglia di quantificazione analitica di 0,01 mg/kg (cosiddetto Zero Tecnico) ottiene in etichetta il marchio Zero Pesticidi Residui. Ciò significa che i fitofarmaci consentiti dalla legge per proteggere le piante nella fase di coltivazione non sono più presenti nel prodotto finito, per uno standard di eccellenza superiore in termini di qualità e sicurezza. Inoltre, le bottiglie Costa d’Oro “ZERO” sono tracciate su blockchain attraverso il QR code presente in etichetta in un’ottica di totale trasparenza verso il consumatore finale.

Alessandro Bagnasco, Quality Manager Costa d'Oro, aggiunge: “Per noi della qualità è stato un grande lavoro che dà forza a un sistema di controllo qualità già molto forte in azienda. Siamo partiti da un nuovo disciplinare tecnico redatto a quattro mani con SGS, leader mondiale nei servizi di certificazione e verifica, e questo ha portato con sé una serie di procedure e di istruzioni operative che hanno reso possibile garantire, per le oltre 260 molecole di una lista volontaria di fitofarmaci individuata anche insieme alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, lo 0.01 mg/kg massimo residuo per ogni lotto che imbottigliamo. Per questo lavoro continuo e costante ci siamo avvalsi di uno dei laboratori accreditati più qualificati e utilizziamo poi un blend eco-designer, un simulatore informatico elaborato con la nostra R&S che ci consente di creare in maniera preventiva un blend conforme al disciplinare e, al tempo stesso, con un profilo organolettico preciso ed equilibrato.”

oliocostadoro.com

planetolive.com

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