La mostra può essere visitata fino al 30 novembre 2022

Salò, MuSa: Carte Segrete → ← Teatro. Visioni

  Cultura e società   

La mostra Carte Segrete→←Teatro. Visioni, inaugurata sabato 9 aprile, propone la visione di più di 150 opere, che raccontano il percorso creativo dell'artista e scenografo Daniele Lievi e gli anni di feconda collaborazione con il fratello regista Cesare Lievi, insieme artefici di straordinari spettacoli teatrali in Italia, Austria, Germania e Svizzera.

A trent’anni dalla sua prematura scomparsa, la mostra ripercorre la parabola creativa e il talento visionario di Daniele Lievi e ne documenta in modo ampio ed esaustivo la produzione, dalle sue Carte Segrete - centinaia di disegni conservati in una sorta di diario personale - fino ai materiali relativi alla sua attività di scenografo per il teatro, svolta insieme al fratello regista.

Il percorso espositivo immaginato per Salò - ha sottolieato Cesare Lievi, fratello dell’artista, regista teatrale e ideatore della mostra - evidenzia l’intreccio estremamente fecondo tra l’attività artistica di Daniele Lievi, la sua operosità di pittore e grafico culminante nelle cosiddette Carte Segrete, e quella di scenografo attivo tra la fine degli anni Settanta e per tutti gli anni Ottanta nei teatri italiani ed europei. Non si tratta al proposito - e va detto subito - di un artista che occasionalmente si dedica al teatro (cosa abbastanza consueta nel Novecento) ma di uno che fa della rappresentazione visiva su carta o tela e di quella scenica l’elemento fondamentale, il nucleo centrale della sua attività, tematizzandolo e svolgendolo con ostinazione in una serie di rimandi e corrispondenze in grado di generare una totalità frammentata e contemporaneamente compatta in cui scenografo e artista non solo si intrecciano e si compenetrano ma anche producono una figura nuova, un unico (forse senza nome) in cui la distinzione sopra citata si annulla completamente.

Arte visiva e scenografia: in tutta l’opera di Daniele Lievi i due generi artistici dialogano, si accordano, si fondono attraverso continui rimandi, modificazioni, ricerche personali ed estetiche in un proficuo e poetico confronto tra bidimensionalità e tridimensionalità.

Disegni, tele, studi per la scena, fotografie e video, dalle prime sperimentazioni teatrali ai successi nei grandi teatri europei per una mostra che è essa stessa una messinscena.

La mostra ideata da Cesare Lievi e curata da Bianca Simoni è stata organizzata dal Comune di Salò - Assessorato alla Cultura, in collaborazione con il MuSa - Museo di Salò.

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