La mostra può essere visitata fino al 3 luglio

Milano, Mudec: la mostra “La Cina di Henri Cartier-Bresson ritratta in due storici reportage"

  Cultura e società   

Da venerdì 18 febbraio fino al 3 luglio, negli spazi di Mudec Photo, si può visitare la mostra “Henri Cartier-Bresson. Cina 1948-49 | 1958”, legata a due reportage cinesi per i quali il grande fotografo Henri Cartier-Bresson è ricordato come maestro assoluto del cosiddetto “istante decisivo”.

La mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE e realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Henri Cartier-Bresson (HCB), riunisce non solo più di 100 stampe originali, che raccontano gli “ultimi giorni di Pechino” prima del comunismo e documentano il “grande balzo in avanti” della Cina di Mao Zedong, ma anche pubblicazioni di riviste d’epoca, documenti e lettere provenienti dalla collezione della Fondazione HCB.

Il percorso della mostra, curato da Michel Frizot e Ying-Lung Su, racconta due momenti-chiave nella storia della Cina, vale a dire la caduta del Kuomintang e l’istituzione del regime comunista (1948-1949) ed il "Grande balzo in avanti" di Mao Zedong (1958).

Ricordiamo che il 25 novembre 1948 la rivista “Life” commissionò a Henri Cartier-Bresson un reportage sugli “ultimi giorni di Pechino” prima dell’arrivo delle truppe di Mao. Il soggiorno, inizialmente previsto di due settimane, durò, invece, dieci mesi, principalmente nella zona di Shanghai. Cartier-Bresson documentò la caduta di Nanchino, retta dal Kuomintang, e, poi, fu costretto a rimanere per quattro mesi a Shanghai, controllata dal Partito Comunista, e lasciò, infine, il Paese pochi giorni prima della proclamazione della Repubblica Popolare Cinese (1° ottobre 1949). Col passare dei mesi, il suo racconto dello stile di vita cinese “tradizionale” e dell’instaurazione di un nuovo regime (Pechino, Hangzhou, Nanchino, Shanghai), realizzato con totale libertà d’azione, riscosse grande successo sulle pagine di “Life” e delle maggiori altre riviste internazionali d’informazione (compresa l’appena fondata “Paris Match”).

Il lungo soggiorno di Cartier-Bresson in Cina, lo sottolineiamo, ha segnato una svolta nella storia del fotogiornalismo: l’agenzia Magnum Photos era stata fondata (con la partecipazione dello stesso Cartier-Bresson) diciotto mesi prima a New York e il reportage cinese proponeva un nuovo stile, meno legato agli avvenimenti, più poetico e distaccato, attento tanto ai soggetti ritratti quanto all’equilibrio formale della composizione.

Molte di queste immagini sono, tuttora, tra le più famose nella storia della fotografia (citiamo, per esempio, il Gold Rush in Shanghai).

A partire dagli anni Cinquanta, Cartier-Bresson divenne uno dei maggiori nomi di riferimento del “nuovo” fotogiornalismo e, in generale, del rinnovamento della fotografia. I volumi “The Decisive Moment” (Verve, 1952) e “D’une Chine à l’autre” (Delpire, 1954), con prefazione di Jean-Paul Sartre, lo confermano.

Nel 1958, in prossimità del decimo anniversario di quel primo reportage, Cartier-Bresson si mise nuovamente in viaggio: per quattro mesi, obbligatoriamente accompagnato da una guida, percorse migliaia di chilometri in Cina visitando luoghi selezionati, complessi siderurgici, grandi dighe in costruzione, pozzi petroliferi, paesi rurali “modello” sulle tracce del “Grande balzo in avanti” per documentare gli esiti della Rivoluzione e dell’industrializzazione forzata delle regioni rurali.

Di tutto ciò, comunque, riuscì a mostrare anche gli aspetti meno positivi, come, ad esempio, lo sfruttamento del lavoro umano, il controllo militare, l’onnipresenza della propaganda.

Anche il reportage “China 1958” riscosse un grande successo editoriale, con pubblicazioni programmate su scala internazionale, durante la prima settimana del gennaio 1959. Supportato dalla reputazione dell’autore e dalla competenza di Magnum, segnò in Occidente l’immagine della Cina di Mao fino agli anni Settanta.

Segnaliamo, infine, che all’interno del bookshop della mostra è disponibile il volume “Henri Cartier-Bresson. Cina 1948-49 | 1958”, edito da 24 ORE Cultura.

Info: MUDEC - Via Tortona 56, Milano www.mudec.it.

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