Dove lancia la campagna “Il costo della bellezza”

22/09/2023

Per proteggere i giovani dai disagi causati dai messaggi dannosi sui social media

• La salute mentale e fisica dei giovani è sempre più a rischio a causa dei messaggi tossici che ogni giorno vengono riportati sui social media. Si stima che 1 giovane su 2 sia interessato dal fenomeno.

• Insieme a Cittadinanzattiva e Social Warning, Dove propone l’implementazione di un percorso formativo nelle scuole che aiuti i ragazzi ad essere più consapevoli e autotutelarsi dai messaggi tossici.

• Giovanni Russo, Capo Segreteria dell’Onorevole Frassinetti, Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito dichiara: “Siamo felici che progetti come questa campagna di sensibilizzazione, dalle finalità sociali rilevanti, diano priorità massima al benessere e alla sicurezza dei giovani cittadini”.

• A supporto del progetto, una madrina d’eccezione: Aurora Ramazzotti.

Dove, brand di Personal Care di Unilever, da sempre promotore del concetto di bellezza autentica, presenta la campagna di sensibilizzazione “Il Costo della Bellezza”, in collaborazione con Cittadinanzattiva, organizzazione che promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti e il sostegno alle persone in condizioni di debolezza, e Social Warning - Movimento Etico Digitale, no-profit nata nel 2018 per sensibilizzare ragazzi e adulti sulle potenzialità e rischi del web.

I ragazzi in età scolastica sono spesso sopraffatti dal mondo virtuale. Sui social media si imbattono quotidianamente in messaggi dannosi, che mostrano modelli di bellezza irrealisticamente perfetti e contribuiscono a minare la loro autostima e il loro benessere mentale e fisico. Tutto questo ha un “costo” che ricade sulla società civile e sul nostro futuro.

Per questo motivo, i tre player si fanno promotori attivi di un progetto di sensibilizzazione pubblica al fine di far introdurre nelle scuole un percorso formativo sull’uso consapevole dei social media, rendendo le piattaforme social un ambiente più sicuro per le future generazioni. Convinti di essere portavoce di un bisogno sociale condiviso, lanciano una petizione rivolta a tutti, che è possibile firmare da oggi online, su Change.org, oppure nei diversi corner organizzati appositamente nelle piazze delle principali città italiane: Napoli (23-24 settembre), Bari (30 settembre e 1° ottobre), Torino (7-8 ottobre) e Milano (14-15 ottobre).

Attraverso questa petizione, Dove, Cittadinanzattiva e Social Warning chiedono al sistema scolastico e alle Istituzioni che, all’interno dei Piani di Offerta Formativa delle scuole primarie e secondarie, si preveda un percorso educativo specifico e approfondito sull’uso consapevole dei social media, dando piena attuazione alla legge n. 92/2019 sull’educazione civica nelle scuole - (articolo 5 - educazione alla cittadinanza digitale). Questo dovrà essere accompagnato da un’adeguata formazione dei docenti deputati e delle famiglie, perché gli obiettivi di educazione digitale trovino coerenza tra casa e scuola.

COM’È ARTICOLATA LA CAMPAGNA

La campagna di sensibilizzazione “Il Costo della Bellezza”, il cui fulcro è rappresentato dalla petizione e dalla raccolta firme, prende vita grazie ad un video che, sulle note di “You Are So Beautiful”, offre uno sguardo sulle vite dei giovani che hanno subito le conseguenze reali di contenuti di bellezza dannosi proposti sui social media, e a un Manifesto che sintetizza l’impegno a supporto della petizione. La protagonista del Manifesto, Viola, è una ragazza italiana di 15 anni che racconta una storia di crescita, trasformazione e di felicità ritrovata anche nella bellezza e nell’unicità dell’imperfezione.

Altro elemento simbolico che identifica la campagna è il Bracciale dell’Autostima, ispirato a quello che indossano molti giovani in ospedale, ricoverati per disturbi alimentari o legati alla salute mentale, spesso purtroppo aggravati da esempi di bellezza irreale. Il bracciale rappresenta simbolicamente quella condizione, ma è diverso e vuole avere solo un valore positivo, di rinascita, di forza, riportando messaggi positivi in grado di sostenere l’autostima e il rispetto per la propria unicità.

Madrina d’eccezione è Aurora Ramazzotti, che da anni si batte contro i leoni da tastiera che inquinano i social media con i loro messaggi dannosi di odio: “L’importanza di iniziative come questa sta nel fatto che ci aiutano a non arrenderci, a non sentirci soli e sole davanti ad atteggiamenti tossici che per anni abbiamo subìto, pensando non fossero in alcun modo arginabili. Ogni giorno, ognuno di noi, sui social ha a che fare con modelli di bellezza, messaggi sbagliati, commenti semplicemente non più tollerabili. So cosa significa, ho dovuto fare, mio malgrado, un grande lavoro su me stessa di consapevolezza, un lavoro che non finisce mai e che è fatto di tanti piccoli passi. E non è una cosa che riguarda solo me. Mi ha sempre colpito quante persone hanno condiviso con me questo stesso disagio, e chi ha una visibilità, chi tutti i giorni si espone sui social, credo abbia anche una responsabilità per fare in modo che si possa tracciare finalmente una strada nuova.”