La vendemmia Mura Mura è pronta a inaugurare la sua 7a vendemmia

06/09/2023

Come ogni anno tra fine agosto e l’inizio di ottobre, negli oltre 680.000 ettari vitati d’Italia, si ripete quel rito millenario, forse un po’ magico e pregno di valori sociali per la collettività, che oggi è diventato anche un momento nevralgico di eccellenza e qualità nella produzione dei grandi vini: la vendemmia.

Mura Mura è pronta a inaugurare la sua 7a vendemmia, apprestandosi a raccogliere i

frutti di molte giornate di duro lavoro, di meticolosa cura e attenzioni. L’azienda agricola di proprietà di Federico Grom e Guido Martinetti che sorge sulle colline al confine con le Langhe e il Monferrato, oggi può contare 30 ettari coltivati a vigneti (e frutteti) e ulteriori 4 ettari vitati, a Barbaresco nei cru di Roncaglie, Starderi, CurraÌ€ e Serragrilli, e uno a Serralunga d’Alba, dove viene prodotto il Barolo nel cru di Sorano. Un’ampia visione del territorio che si traduce nella capacità di raccontare ed esprimere tutte le caratteristiche, i valori e le sfumature dei grandi vini piemontesi.

Guido Martinetti, co-fondatore ed enologo dell’azienda Mura Mura, seguirà ogni passaggio della vendemmia con doverosa perizia dal momento che, come lui stesso afferma, “l’annata 2023 è stata notevolmente complessa e solo chi possiede grande sensibilità e profonda conoscenza del territorio sarà in grado di emergere”. Infatti nei quattro territori su cui si estende Mura Mura, le differenti condizioni atmosferiche hanno inciso sulla crescita e sullo sviluppo delle uve.

Nell’area di Serralunga d’Alba, dove viene prodotto il Barolo nel Cru Sorano, durante l’anno si è registrata una buona piovosità che ha stimolato una produzione vegetativa con grappoli profumati e corposi. Queste condizioni così favorevoli hanno spinto ad anticipare la raccolta, che probabilmente avverrà intorno al 20/25 settembre. “Mi aspetto tannini corposi ed eleganti al tempo stesso, un’acidità moderata e profumi che tenderanno le proprie note alla frutta di bosco, meno balsamici ma molto accattivanti”, afferma Guido Martinetti.

Nel territorio del Barbaresco DOCG, che include il Cru di Roncaglie, Starderi, Currà e Serragrilli, le precipitazioni sono state di medio-bassa portata, con due episodi di grandine che hanno messo in leggera difficoltà alcuni vigneti nel versante sopra Alba e nella zona est di Neive. Per valorizzare al meglio la produzione del Barbaresco DOCG di Mura Mura, si è deciso di adottare una cernita a mano dei grappoli, per selezionare solo le uve più fini, capaci di regalare vini di grande concentrazione e corposità, dalle importanti note balsamiche e fruttate. In questo areale, la selezione dei grappoli e la cernita delle uve colpite da grandine si rivelerà decisiva e porrà notevole distanza tra i viticoltori più lungimiranti e quelli meno ambiziosi.

Nel territorio del Monferrato, quello dove insistono i vigneti attorno alla cantina di Mura Mura, la piovosità è stata molto scarsa ma è proprio in casi come questi che subentra quella “conoscenza profonda del territorio” di cui Guido Martinetti parla, necessaria per interpretare al meglio l’annata. Infatti i terreni del Monferrato sono argillosi, capaci quindi di trattenere a lungo acqua e umidità. Se controllati e curati costantemente, fresati o rippati sotto le file, possono fronteggiare con più sicurezza e serenità i periodi di maggiore siccità.

Per Guido Martinetti la vendemmia nel Monferrato sarà esaltante. Molto anticipata quella dell’uva moscato, che dà origine al moscato passito Ofelia, che si presenterà con frutti esotici mai “annusati” prima, grazie all’evoluzione dei composti terpenici propri di questa varietà.

Da sottolineare poi l’ottima annata per i vigneti di Favorita, da cui si produrrà un vino molto equilibrato, acido ed elegante, ed il grignolino, che presenterà tannini voluttuosi e un equilibrio tra alcolicità e acidità (Mura Mura non effettua la malolattica sul vino Garibaldi, ottenuto con uve grignolino 100%). Maggiori difficoltà infine per la zona di Derthona, con i vigneti di Timorasso che hanno patito ancor di più la siccità.

La vendemmia ancora oggi conserva la magia di un rito collettivo immutato nel tempo che si offre come periodo perfetto per visite in cantina alla scoperta di tradizioni, innovazioni e grandi suggestioni.

Mura Mura è una delle pochissime realtà (sono solo diciotto) ad avere l’autorizzazione storica per vinificare Barolo e Barbaresco fuori dalla zona geografica prevista dai rispettivi disciplinari.

Un’occasione perfetta per una visita in cantina, alla scoperta dell’intera produzione, dal vigneto alla bottiglia, di vini storici e iconici del Piemonte.

Su appuntamento, potrete svolgere la visita con i winemaker di Mura Mura, degustare i vini di Langa alternati a quelli del Monferrato, e godere di momenti di apprendimento, svago ed edonismo.

E per rendere ancora più magica la propria giornata enoturistica, ci si può immergere nella bellezza e nella quiete delle colline circostanti, regalandosi una notte magica e confortante presso il Relais Le Marne, il boutique hotel che sorge all’interno della tenuta, e una cena ricca di sapori del territorio, presso Radici, il ristorante in vigna del Relais guidato dal giovane chef torinese Marco Massaia.