A Rho Teatro civico Roberto de Silva: stagione inaugurale 2022 - 23

18/11/2022

Il 25 novembre 2022 il Comune di Rho aprirà le porte del nuovo Teatro Civico Roberto de Silva di Piazza Enzo Jannacci 1, guidato da Fiorenzo Grassi, nella sua veste di Presidente della Fondazione Teatro Civico Rho, con la collaborazione organizzativa di Csbno-Culture Socialità Biblioteche Network Operativo. Al taglio del nastro seguirà Il Festival d’inaugurazione con un variegato calendario, programmato fino al 31 dicembre, in cui alla prosa si intrecciano spettacoli di danza e concerti, con un’attenzione particolare rivolta ad artisti emergenti legati al territorio. Il programma del 2023 è in fase di completamento e se ne anticipano le date.

IL PROGETTO

La costruzione del teatro è iniziata nel 2019, durante il secondo mandato del Sindaco di Rho Pietro Romano. La struttura è stata costruita da Bracco Real Estate a scomputo degli oneri di urbanizzazione all’interno di un progetto di rigenerazione urbana nel centro di Rho, dove sorgeva lo stabilimento “Diana de Silva”. L’ex area industriale, che dai primi del ‘900 fino agli anni ’90 ha ospitato industrie tessili e cosmetiche importanti (Chatillon, La Castellana, Diana de Silva), ritagliandosi un ruolo centrale nella vita del territorio, rinasce a nuova vita con un progetto di riqualificazione che prevede, oltre al teatro, la costruzione di immobili residenziali e altri servizi.

Il teatro, progettato dallo studio Arassociati, ridisegna lo spazio urbano compreso tra le vie Castelli Fiorenza e Dante, affacciandosi sulla nuova piazza Enzo Jannacci.

Un’ampia facciata in vetro caratterizza la struttura, che presenta un sistema di copertura a verde. Ideato con l’obiettivo di creare un luogo innovativo dedicato alla cultura, il teatro prevede spazi flessibili che potranno accogliere, nel foyer e nella sala minore, mostre e convegni, mentre la sala principale ha una capienza variabile fino a un massimo di 700 posti a sedere, grazie alla possibilità di prevedere la presenza del pubblico anche nella zona prossima al palcoscenico, dotata di un sistema di acustica adattabile alle varie configurazioni. Anche la parte impiantistica è studiata e dimensionata in un’ottica di massimizzazione dell’efficienza energetica ed è sezionabile in base alle effettive esigenze di utilizzo.

LA PRIMA PIETRA

Il primo febbraio 2019 nell'ex area Diana de Silva è stato avviato il cantiere del nuovo teatro, alla presenza del Sindaco Pietro Romano e della giunta, di rappresentanti della proprietà Bracco Real Estate, del personale dell’Ufficio Tecnico e dell’ATI (Associazione temporanea di imprese) a cui sono stati affidati i lavori, composta da C.M.B., Società Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi, e Gianni Benvenuto S.p.A.

Il 20 marzo 2019 il Sindaco Pietro Romano ha posato la prima pietra in un plinto con una pergamena a nome della città di Rho, e una chiave, consegnata dai rappresentanti del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze. Il plinto è stato poi spostato nello scavo delle fondamenta del teatro e ricoperto di cemento. La pergamena recita: “Oggi mettiamo un importante tassello nella realizzazione di un sogno, quello di una “scatola magica” dove i nostri concittadini possano incontrarsi, meravigliarsi e condividere progetti. Dedichiamo questa iniziativa ai giovani, il nostro futuro, a cui auguriamo di avere sempre il coraggio di sognare e di diventare i veri protagonisti del nuovo teatro”.

Nell’intento di coinvolgere tutta la cittadinanza si è scelto di aprire due “finestre” nella recinzione per permettere a tutti di osservare in sicurezza gli operai al lavoro e di seguire l’avanzamento del cantiere. Sulla cinta pannelli informativi raccontavano il passato e il futuro dell’area.

Il 10 settembre 2019 Giovanni Sollima, grande violoncellista e compositore, ha regalato una straordinaria performance musicale nel cantiere: “Non mi era mai capitato di fare un concerto in un luogo in divenire, in un Teatro in costruzione che però già suona e la cui anima si sente subito”, ha affermato emozionato.

Dopo una pausa legata al primo lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19, i lavori sono ripresi il 15 luglio 2020, quando erano ormai completi la copertura del tetto verde, le pareti e gli intonaci. Il 15 settembre 2020 è stata demolita la ex mensa del Comune, che negli ultimi anni aveva ospitato la Mensa dei Poveri, per fare spazio alla nuova piazza del teatro.

Dall’ottobre 2021 i progetti legati al Teatro sono stati sposati in toto dalla nuova giunta guidata dal Sindaco Andrea Orlandi. L’assessorato al Teatro è stato affidato a Valentina Giro, che ha mantenuto la delega alla Cultura.

PIAZZA ENZO JANNACCI

Il 5 novembre 2020 il progetto della futura piazza Enzo Jannacci è diventato esecutivo. L’area, 42 metri di profondità per 27 metri di larghezza, è caratterizzata da una pavimentazione con un disegno a linee curve, che continuano idealmente le linee interne del teatro. Si è pensato un luogo di ritrovo, di incontro e di sosta che, a sua volta, potrà divenire palcoscenico per rappresentazioni e concerti all'aperto. La piazza si caratterizza per la presenza di elementi che richiamano il teatro, con delle quinte architettoniche e un’illuminazione speciale, insieme a una cintura verde di arbusti, rampicanti e alberi ad alto fusto.

Il progetto è stato presentato da Arassociati studio di architettura, con lo Studio Margiotta Architetti, dell’Agronomo Paolo Pessina per gli elaborati relativi all’impianto irriguo e al gioco d’acqua della fontana, del Servizio Lavori Pubblici Edifici per gli elaborati relativi agli impianti di illuminazione pubblica e del Geologo Albero Venegoni, per gli elaborati relativi alla gestione acque meteoriche.

Il terreno sottostante la piazza è occupato da due grandi vasche di raccolta delle acque meteoriche, nel rispetto delle nuove norme relative all’invarianza idraulica. La prima è adibita alla raccolta delle acque della piazza; la seconda è adibita alla raccolta delle acque della copertura del teatro.

Il 14 maggio 2022, alla presenza di Pietro Romano e del nuovo Sindaco Andrea Orlandi, la piazza è stata inaugurata con un concerto di Paolo Jannacci e della band formata da Daniele Moretto - tromba e flicorno, Stefano Bagnoli - batteria, Marco Ricci - basso elettrico. La piazza è stata dedicata al grande artista milanese per ricordare l’edificio preesistente della Mensa del Povero gestita dalla Caritas, che è stata trasferita in una sede più accogliente: nel finale il pubblico ha cantato in coro proprio "El purtava i scarp del tennis", canzone che ha come protagonista un senzatetto.

LA FONDAZIONE

Il 16 maggio 2022 è nata la Fondazione Teatro Civico Rho con lo scopo di gestire il teatro e valorizzare il nuovo spazio culturale. Presidente della neonata Fondazione è Fiorenzo Grassi, direttore e fondatore del teatro Elfo Puccini di Milano, che ha nel curriculum numerose esperienze manageriali in ambito teatrale e di opera lirica, tra cui la direzione artistica del teatro lirico Fraschini di Pavia e la presidenza del Festival internazionale MilanOltre.

Fanno parte del Consiglio di amministrazione Massimiliano Carraro, pianista, direttore d’opera e direttore lirico-sinfonico con vasta esperienza in Italia e all’estero, già direttore della Civica Scuola di Musica di Milano; Cecilia Balestra, esperta di musica classica contemporanea e direttrice di Milano Musica, rassegna realizzata in collaborazione con La Scala di Milano e docente del corso “Organizzatore dello spettacolo” alla scuola di teatro Paolo Grassi; Giancarlo Cattaneo, ex dirigente Cultura al Comune di Bollate e direttore del prestigioso Festival di Villa Arconati. A questi si aggiunge la rhodense Maddalena Maggi che ha invece esperienza in campo economico e finanziario. Nominati anche i tre componenti del Collegio dei Revisori: Anna Carnevali (presidentessa), Costantino Rancati e Raffaele Termine.

Il Comune di Rho ha ricevuto ufficialmente le chiavi del teatro il 28 luglio 2022 e ha iniziato un intenso lavoro con la Fondazione e con CSBNO, azienda speciale dei Comuni del Nord Ovest Milano che si occupa di attività culturali, per avviare la programmazione artistica e aprire il teatro.

IL FESTIVAL D’INAUGURAZIONE

La vocazione multipla del teatro si articola in musica (con un’attenzione particolare a quella del periodo barocco), danza, teatro, ma sono previsti anche eventi, convegni, visite guidate animate.

Il Festival d’inaugurazione delinea un variegato calendario, a cui si affiancano proposte di visite guidate animate e laboratori, dedicati alle famiglie e ai loro bambini. Ai grandi protagonisti del panorama teatrale italiano, si accostano artisti di fama internazionale: 9 titoli, a partire da Al-Bunduqiyya-Il concerto perduto, spettacolo musicale con cui il 25 novembre, dopo il taglio del nastro d’ingresso alla presenza delle autorità, Giovanni Sollima, Federico Guglielmo e l’orchestra Il Pomo d’Oro accenderanno i riflettori sul palco di Piazza Jannacci. Un omaggio a Venezia quello di Sollima, che riprende nel titolo l’antico nome della città, quale luogo di convivenza di comunità e culture diverse, provenienti dal Mediterraneo, dalle terre del Nord, dal Levante. Il concerto si articola in uno straordinario lavoro di “montaggio” di frammenti del passato, con l’obiettivo di aprire le composizioni a possibilità inedite e regalare alla musica una nuova vita nel tempo attuale dell'esecuzione e dell'ascolto. Far risuonare i frammenti vivaldiani oggi, in una nuova composizione, li apre a possibilità inedite, a una nuova vita.

Si prosegue il 1° dicembre con un grande protagonista della scena, Silvio Orlando, interprete e regista di La vita davanti a sé, di Romain Gary, pubblicato nel 1975 e adattato per il grande schermo nel 1977, racconta la vita di Momò, bimbo arabo che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea, che sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò, diventando con naturalezza quel bambino nel suo dramma.

La serata di venerdì 2 dicembre, Attorno a Boris Godunov, curata e condotta dal musicologo Fabio Sartorelli con gli allievi dell’Accademia Teatro alla Scala, trae ispirazione dall’opera inaugurale della Stagione 2022/23 del Teatro alla Scala, capolavoro del compositore russo Modest Petrovič Musorgskij, basato sull’omonimo dramma di Aleksandr Puškin. L’opera è lo spunto da cui partire per tracciare un quadro più ampio del contesto musicale dell’epoca. I solisti dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici e i musicisti dei Corsi per professori d’orchestra e per maestri collaboratori della Scuola scaligera accompagneranno il pubblico alla scoperta di questo affresco, attraverso l’interpretazione di alcune delle pagine musicali più significative di quel periodo storico.

Il 7 dicembre nell’ambito di Prima Diffusa 2022, promossa dal Comune di Milano, Teatro alla Scala ed Edison, il teatro ospita la proiezione di Boris Godunov. Riccardo Chailly sceglie di dirigere per la prima volta quest’opera di profonda umanità, in cui il dramma personale si riflette nella tragedia collettiva. La regia di Kasper Holten, già Direttore del Covent Garden, getta uno sguardo dall’altro sulla storia della Russia, unendo alla partecipazione emotiva una riflessione sul valore della memoria e della testimonianza.

Il Festival continua il 17 dicembre con il concerto Jonathan Coe & Artchipel Orchestra, un progetto originale in cui le musiche di Jonathan Coe, uno dei più celebri e apprezzati romanzieri inglesi contemporanei, nonché musicista e compositore, saranno eseguite dalla formazione jazz tra le più quotate del panorama italiano, la Artchipel Orchestra diretta dal M° Ferdinando Faraò.

Il 21 dicembre un imperdibile spettacolo di atmosfera natalizia che da sempre incanta grandi e piccini, Lo schiaccianoci, celebre balletto classico che esalta il genio di Tchaikovsky, la narrazione fiabesca di Hoffmann e le iconiche coreografie di Pepita. Il Russian Classical Ballet, con un cast di stelle del balletto russo e la direzione artistica di Evgeniya Bespalova e Denis Karakashev, trasporta il pubblico nel fatato mondo che vede protagonisti Clara e lo Schiaccianoci.

Il Festival d’inaugurazione si chiude il 31 dicembre per salutare la fine e festeggiare l’inizio del nuovo anno con Dancing Bruno, prodotto da Sanpapié e Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, una cavalcata nel ballo popolare tra inizio ‘900 e i primi anni ‘70, aggrappati alla sella dei cambiamenti sociali e politici che hanno trasformato il nostro modo di vivere gli spazi, le relazioni, i ruoli e i passi in comune. Dancing Bruno è un’esperienza partecipata dove pubblico e performer si fondono in uno stesso gioco, creando uno spazio surreale in cui il tempo si sospende tra note e sudori in un fare organico di gente che balla. Lo spettacolo vede in scena 11 artisti tra musicisti, danzatori e performer.

T_OFF

Tutto quello che c’è fuori dalla stagione teatrale

Non solo grandi eventi, ma sono previsti anche progetti artistici di compagnie di giovani e giovanissimi legati al territorio e un ciclo di visite guidate animate, con annessi laboratori, al teatro e agli spazi accessori di carattere tecnico riservate ai cittadini del territorio e in particolare a bambini accompagnati dai familiari.

Al via il 3 dicembre con il musical A Million Dreams a cura dell’Associazione AFK_Progetto Giovani, una compagnia di ragazzi tra i 16 e i 24 anni, che per la prima volta si sono cimentati nella sceneggiatura e nel riadattamento dei testi musicali tratti dalla colonna sonora di The Greatest Showman. Filo conduttore della performance: il desiderio di seguire i propri sogni e obiettivi cercando di non farsi abbagliare dall’ambizione. Il ricavato della serata verrà devoluto a Gli Amici di Emanuele - Fondo DMD, Centro Anziani Stella Polare e L’Abbraccio.

Il 10 e l’11 dicembre il Teatro Civico Roberto de Silva spalanca le porte ai piccoli visitatori, invitandoli a scoprire i nuovi spazi, giocando. Sono previste visite guidate animate, in diversi turni, a cura del Teatro dell’Amaca presso La Scatola Magica. A seguire, solo sabato 10 dicembre, il Teatro dell’Armadillo-Gruppo Giovani, una compagnia di ragazzi rhodensi tra i 14 e i 16 anni, con lo spettacolo, ad ingresso gratuito, Nôtre Dame de Paris 3.0, dal celebre romanzo di Victor Hugo un breve spettacolo corale per quadri, che alterna recitazione, canto, accenni di danza e qualche elemento di combattimento teatrale.

TEATRO CIVICO DI RHO ROBERTO DE SILVA

FESTIVAL INAUGURALE 2022

25 novembre | 20.30

GIOVANNI SOLLIMA | FEDERICO GUGLIELMO | ORCHESTRA IL POMO D’ORO

Al-Bunduqiyya - Il concerto perduto

con cerimonia inaugurale del Teatro Roberto de Silva

1 dicembre | 21.00

SILVIO ORLANDO

La vita davanti a sé

dal testo “La vie devant soi” di Romain Gary (Emile Ajar)

riduzione e regia Silvio Orlando

produzione Il Cardellino srl

2 dicembre |21.00

FABIO SARTORELLI E ALLIEVI DELL’ ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

Attorno a Boris Godunov

7 dicembre

COMUNE DI MILANO | TEATRO ALLA SCALA |EDISON

Prima Diffusa 2022 |Proiezione Boris Godunov

17 dicembre | 21.00

ARTCHIPEL ORCHESTRA

Jonathan Coe e Artchipel Orchestra

musiche di Jonathan Coe

con Artchipel Orchestra, Ferdinando Faraò conduction-featuring Jonathan Coe/keyboard

21 dicembre | 20.30

RUSSIAN CLASSICAL BALLET

Lo Schiaccianoci

balletto in due atti

direzione artistica Evgeniya Bespalova/musiche Pyotr Ilyich Tchaikovsky

produzione Light can dance

31 dicembre | 21.30

SANPAPIE

Festeggia il nuovo anno a teatro con

Dancing Bruno

ideazione Lara Guidetti, Saverio Bari

coproduzione Sanpapié e Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse

T_OFF

Tutto quello che c’è fuori dalla stagione teatrale

3 dicembre | 17.00 e 21.00

ASSOCIAZIONE AFK_PROGETTO GIOVANI

A Million Dreams

Riadattamento della colonna sonora di The Greatest Showman

Il ricavato sarà devoluto a Gli Amici di Emanuele

Fondo DMD; Centro Anziani Stella Polare; L’Abbraccio

Biglietto 7 € - Prenotazioni: newprojectafk@gmail.com o 375.623.6665

10 dicembre

La Scatola Magica: visite guidate al Teatro!

Il Teatro Civico Roberto de Silva spalanca le porte ai piccoli visitatori!

Scopriamo giocando i nuovi spazi

TEATRO DELL’AMACA

1° turno: 14.30-15.30; 2° turno: 16.00-17.00; 3° turno: 17.30-18.30

INGRESSO GRATUITO con prenotazione sul sito www.teatrocivicorho.com al link:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSexYLAyrfgTcssPx7V6D_Uhi_-3bp9eNKu3n59mG_K02gJrLg/viewform?usp=pp_url

10 dicembre | 19.00

TEATRO DELL’ARMADILLO - GRUPPO GIOVANI

Nôtre Dame de Paris 3.0

INGRESSO GRATUITO

11 dicembre

La Scatola Magica: visite guidate al Teatro!

Il Teatro Civico Roberto de Silva spalanca le porte ai piccoli visitatori!

Scopriamo giocando i nuovi spazi

TEATRO DELL’AMACA

1° turno: 14.30-15.30; 2° turno: 16.00-17.00; 3° turno: 17.30-18.30 - INGRESSO GRATUITO con prenotazione sul sito www. teatrocivicorho.com

25 novembre | 20.30

GIOVANNI SOLLIMA | FEDERICO GUGLIELMO | ORCHESTRA IL POMO D’ORO

AL-BUNDUQIYYA - IL CONCERTO PERDUTO

Giovanni Sollima, violoncello

Federico Guglielmo, violino

Orchestra Il Pomo d'Oro

Con cerimonia inaugurale del Teatro Roberto de Silva

Al-Bunduqiyya-Il concerto perduto, con Giovanni Sollima, Federico Guglielmo e l’orchestra Il Pomo d’Oro, è un omaggio a Venezia, che riprende nel titolo l’antico nome della città, quale luogo di convivenza di comunità e culture diverse, provenienti dal Mediterraneo, dalle terre del Nord, dal Levante. Una città scomparsa, ma di cui si trova traccia, ad esempio, nella toponomastica: Salizada dei Greci, Riva degli Schiavoni, Campiello degli Albanesi, Fontego dei Turchi, Calle dei Ragusei, Fondamenta dei Mori, Campo dei Tedeschi, Sottoportico degli Armeni.

Venezia è città di contaminazione, fertile terreno per il fiorire delle arti. Una città nella quale però, secondo Giorgio Agamben, abitare oggi è come leggere una lingua morta. In qualche modo, però, parla e viene letta, così come accade per le composizioni.

Il concerto si articola in uno straordinario lavoro di “montaggio” di frammenti del passato, con l’obiettivo di aprire le composizioni a possibilità inedite e regalare alla musica una nuova vita nel tempo attuale dell'esecuzione e dell'ascolto. Far risuonare i frammenti vivaldiani oggi, in una nuova composizione, li apre a possibilità inedite, a una nuova vita. Venezia è il concerto perduto.