Slow Food Editore Osterie d’Italia 2023 : torna il sussidiario del mangiarbere all’italiana

02/11/2022

In libreria la trentatreesima edizione della guida introduce un nuovo riconoscimento e due simboli per raccontare in modo più ampio e dettagliato l'offerta dei locali recensiti.

Le tante novità segnalate confermano la solidità del modello osteria, scelto da giovani cuochi e imprenditori per le loro nuove aperture

Torna lo storico sussidiario del mangiarbere all'italiana: presentata come ormai di consueto al Piccolo Teatro Strehler di Milano e disponibile in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore, la trentatreesima edizione di Osterie d'Italia racconta la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 240 collaboratori sparsi in tutta Italia, in una rete fitta e capillare. La nuova edizione raccoglie 1730 indirizzi di osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti segnalati per la cucina territoriale, la rigorosa selezione degli ingredienti e il prezzo giusto.

Le novità dell’edizione 2023

Un ottimo segnale dello stato di salute di questo specifico segmento di ristorazione è dato dall'alto numero di nuovi ingressi - ben 139 novità rispetto alla scorsa edizione, «molti dei quali aperti di recente e, soprattutto, da giovani cuochi e cuoche, imprenditori e imprenditrici che, tra i tanti modelli offerti dalla ristorazione contemporanea, hanno scelto di calzare proprio quello dell’osteria», commentano nell'introduzione i curatori Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni. È il caso di giovani professionisti che, dopo svariate esperienze all’estero, in segmenti totalmente diversi, come quello del fine-dining e in ristoranti di ben altro stampo e calibro, scelgono di assumere una forma ben precisa, che nella sua naturale identità permette di rispondere anche a questioni contemporanee sulla sostenibilità ambientale e umana attraverso un racconto autentico, genuino e accogliente della grande ricchezza di biodiversità, cultura e tradizione enogastronomica territoriale. Fenomeno, questo, che si attesta nelle grandi città che attingono alle ricette, gli ingredienti e le idee della cucina di mercato, così come in provincia, anche in zone remote e non facilmente accessibili che valgono ben il viaggio grazie alle osterie che si fanno a tutti gli effetti meta d’interesse.

Accanto allo storico riconoscimento della Chiocciola, assegnato a quelle osterie che si distinguono per l'eccellente proposta e per l'ambiente, la cucina e l'accoglienza in sintonia con i valori del buono, pulito e giusto di Slow Food, e al riconoscimento della Bottiglia, che segnala una proposta di vini articolata, rappresentativa del territorio e con prezzi onesti, in Osterie d'Italia 2023 compare un nuovo riconoscimento: il Bere Bene, assegnato a quelle osterie che offrono, accanto o in sostituzione a una valida proposta di vini, una selezione di bevande alcoliche e non - birre artigianali, distillati, cocktail ma anche succhi, estratti e infusi - scelti con attenzione e personalità. A ricevere la Chiocciola nella trentatreesima edizione della guida sono 270 osterie, mentre ad aggiudicarsi la Bottiglia e il Bere Bene sono rispettivamente in 450 e 126 locali. La regione con il maggior numero di Chiocciole è la Toscana (27), seguita dal Piemonte (26) e dalla Campania (25).

Ai simboli che guidano il lettore nel racconto della proposta di ogni osteria - come l'orto di proprietà, una selezione di formaggi di qualità e identitaria, una buona offerta vegetariana, di vini al calice e tanti altri - si uniscono due novità che mettono in luce i punti di forza, le eccellenze e gli elementi rappresentativi del territorio proposti da ogni osteria: il simbolo del pane, assegnato alle osterie con un eccellente cestino del pane e di prodotti da forno, autoprodotti o reperiti da fornai di qualitàÌ€, e il simbolo dell'olio, ai locali che valorizzano l’olio extravergine d’oliva sia a tavola che in cucina, secondo una selezione oculata di prodotti d’eccellenza e rappresentativi del territorio.

A completare uno spaccato così dettagliato sono ancora gli inserti regionali, ovvero sezioni dedicate a realtà con specifiche peculiari di ogni regione, e solo lì ritrovabili: ne sono esempio le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia e le piadinerie in Emilia Romagna, e ancora i trippai toscani, i farinotti liguri e i mangiari di strada siciliani.

Alla presentazione di Osterie d’Italia 2023 sono stati inoltre annunciati i nove premi speciali - ben tre in più rispetto allo scorso anno: si è aggiunto infatti il premio Selezione Bere Bene, assegnato a tre osterie rispettivamente al Nord, Centro e Sud Italia, per premiare e incoraggiare la cura nella selezione e nella proposta di bevande di qualità e personalità oltre la carta dei vini.

Ad aggiudicarsi il premio Miglior Interpretazione della Cucina Regionale è stata l’osteria Sora Maria e Arcangelo - Olevano Romano (RM): “una cucina domenicale accogliente, piena e riconoscibile, che si lascia ispirare dai prodotti e dai grandi classici del proprio territorio ma che non ha timore dei tocchi di contemporaneità, per un risultato misurato, di grande gusto e memorabile.

I numeri della guida

-1730 osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti segnalati

-più di 240 collaboratori sparsi su tutto il territorio italiano

-139 novità

-270 locali premiati con la Chiocciola per l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con Slow Food

-126 locali premiati con il Bere Bene, un nuovo riconoscimento per la curata selezione di bevande: birre artigianali, succhi, infusi, cocktail e distillati

-450 locali premiati con la Bottiglia per la curata selezione di vini

www.slowfoodeditore.it