3 step per riparare la pelle dai danni solari secondo la dottoressa Stefania Enginoli

02/10/2020

Per riparare i danni del sole è necessario seguire un protocollo preciso.

Secondo la dottoressa Stefania Enginoli: “Si comincia con pulizia ed idratazione, si passa ai peeling e infine via libera ai filler”

Se è vero che l’estate è spesso un’alleata per la linea, l’umore e le ossa, è altrettanto certo che, per il viso, un’esposizione al sole poco attenta può provocare più danni che benefici. Raggi solari, salsedine, vento e altri agenti atmosferici tipici dei mesi estivi causano una perdita di luminosità e tonicità che si evidenziano al rientro dalle vacanze, ossia quando il colorito inizia ad apparire spento.

Secondo la dottoressa Stefania Enginoli, medico estetico specializzato in chirurgia non ablativa e in tecniche laser di ultima generazione a Milano è necessario seguire 3 step precisi, che permettono di riparare i danni causati dall’esposizione solare e al tempo stesso di preparare la pelle per i trattamenti tipicamente autunnali, nello specifico filler e botox.

“Il primo trattamento che suggerisco al rientro dalle ferie, quando il viso risulta particolarmente inaridito, e la pelle si presenta inevitabilmente più spessa e ruvida, è quello che permette di lavorare sulla texture per eliminare lo strato corneo, i cheratinociti, andando a incidere sull’epitelio”, spiega la dottoressa.

L’ideale quindi è iniziare con un trattamento di pulizia profonda, che permette di ottenere un’esfoliazione e al contempo un’idratazione profonda. “L’Hydrafacial è un must: si inizia con una dermoabrasione molto delicata, adatta anche alle pelli più sensibili, combinata alla detersione con lo svuotamento dei comedoni attraverso un manipolo vacuum che aspira le impurità. Si applica, quindi, una soluzione specifica a base di acido glicolico al 7%, dall’effetto levigante e, come ultimo step, si veicolano sostanze idratanti e anti-aging, fra cui acido ialuronico, vitamina A ed estratti vegetali. Quando la pelle è particolarmente disidratata si aggiunge una maschera al collagene da lasciare in posa una ventina di minuti”, specifica la specialista.

Il secondo step prevede alcuni trattamenti leggermente più intensi, come il peeling al retinolo per un’esfoliazione ancora più importante: “Con questo trattamento andiamo a eliminare il primo strato dell’epitelio: dopo circa tre settimane noteremo un vero e proprio ringiovanimento della pelle, che apparirà più compatta, tonica, luminosa ed omogenea. Si può procedere al trattamento anche da abbronzati, tenendo presente di non esporsi al sole nelle settimane successive poiché si tratta di un peeling che provoca un’esfoliazione importante, se pur non aggressivo”, aggiunge la dottoressa.

Ai primi due step è necessario abbinare una costante ‘manutenzione’ domestica: “È consigliabile utilizzare una buona crema al retinolo, fra lo 0,5% e l’1% di concentrazione. Meglio iniziare con percentuali basse per alzarle poi dal mese di ottobre, al fine di evitare ustioni o macchie. Insisto molto sulla necessità di proseguire la cura anche a casa, dando stimoli diversi alla pelle, pulendola in profondità, idratandola ed esfoliandola”, aggiunge ancora la dottoressa.

Dopo il peeling, quindi come terzo step, si può procedere con la ‘fase iniettiva’ che ci permette di reidratare ancor più in profondità la pelle. “Ottimi i biorivitalizzanti tipo Vital, Vital Light o Teoxane, Redensity 1 e 2, come azione total face da effettuare anche su collo e decolleté. Si tratta di un trattamento per nulla invasivo, che garantisce un’azione di idratazione molto profonda e un profondo beneficio per i tessuti del viso”. Secondo la dottoressa, “Non esiste miglior ‘skin booster ‘”.

Capitolo a parte quello delle macchie solari, “Da trattare con uno specifico laser, il KTP532, che ‘legge’ il pigmento della melanina ed è perfetto quando le macchie sono circoscritte. Quando invece le macchie sono disomogenee e abbastanza estese sul viso, quando cioè ci troviamo di fronte a cloasma o melasma, consiglio il trattamento Dermamelan, un peeling da effettuare presso lo studio medico, che va tenuto in posa sul viso per 5 ore. Lo si rimuove a casa da soli con un’attenta detersione per poi proseguire con un mantenimento tramite crema specifica a base di schiarenti e inibitori della produzione della melanina. L’impegno del paziente a casa fa la differenza!”, sottolinea ancora Enginoli.

A dare man forte all’idratazione della pelle provata dal sole ci sono altre terapie a cui è buona abitudine sottoporsi fra ottobre e dicembre, quando la pelle perde il colorito e si iniziano a intravedere i danni, come macchie e cheratosi: il PRP Matrix, ovvero il plasma ricco di piastrine e arricchito con acido ialuronico, ad esempio.

“I fattori di crescita delle piastrine rappresentano il meccanismo ottimale di riparazione e rigenerazione della pelle. Riprodurre questo meccanismo significa ottenere una stimolazione profonda del derma - spiega la Enginoli - Il plasma ricco di piastrine (PRP) è un concentrato di plasma sanguigno, che contiene da tre a sette volte il numero di piastrine presenti nel sangue circolante, fattori di crescita piastrinici (PDGF), fattori di crescita vascolare endoteliale (VEGF) e altre proteine bioattive, finalizzate alla riparazione dei tessuti. La maggiore concentrazione di piastrine e fattori di crescita presenti nel PRP rappresentano uno straordinario stimolo naturale alla riparazione tissutale”. Ma di questo trattamento ne riparliamo a ottobre.

La Dottoressa Stefania Enginoli è un medico chirurgo estetico specializzato in tecniche Laser e, in particolare, in tecniche non chirurgiche per il trattamento di tutti gli inestetismi del viso e del corpo. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Milano, ha conseguito il Master Biennale di II livello in Medicina Estetica presso l’Università degli Studi di Pavia ha proseguito con corsi di aggiornamenti in Italia e all’estero, non solo nel campo della Chirurgia Estetica ma anche in quello della Rianimazione e Terapia Intensiva.