Moda e Greenpeace: per rispettare l’ambiente

27/09/2018

Il Consorzio Italiano Detox-CID e Greepeace ancora una volta insieme per sensibilizzare il settore della moda per un futuro libero da sostanze tossiche.

La collaborazione tra queste due organizzazioni è nata nel 2016 con l’adesione da parte di un gruppo di aziende tessili guidate da Confindustria Toscana Nord alla campagna Detox lanciata da Greenpeace per l’eliminazione, entro il 2020, di sostanze tossiche dal ciclo di produzione tessile.

Da questa esperienza è nato il Consorzio Italiano Implementazione Detox-CID , prima organizzazione a livello mondiale ad aderire al progetto, che oggi annuncia l’impegno Detox di altre importanti realtà manifatturiere italiane: Candiani Denim, Toscofilati, Tessilfibre e LTA. Con questi ingressi il CID oggi conta 34 aziende manifatturiere sparse sul territorio nazionale. L’obiettivo è lavorare insieme secondo un modello di produzione tessile sostenibile ed innovativo, a livello nazionale ed internazionale, attraverso la promozione di strumenti di conoscenza ed innovazione tecnologica.

“Oggi è un’esigenza adeguare il sistema dell’industria moda affinché garantisca una tutela dell’uomo e dell’ambiente. Durante la settimana della moda appena conclusa è emersa chiaramente la necessità di andare in questa direzione. Grazie alla collaborazione con Greenpeace, siamo riusciti a dimostrare che una moda più pulita è possibile e che bisogna continuare a lavorare in maniera seria ed efficace in questa direzione”, dichiara Andrea Cavicchi Presidente del Consorzio Italiano Implementazione Detox.

Le aziende che aderiscono al CID, infatti, ricevono un supporto competente e pratico per orientare il proprio sistema produttivo verso la eco-sostenibilità e gli obiettivi del protocollo Detox. Il Consorzio si avvale di un Comitato tecnico scientifico che conta sulla presenza indipendente e non onerosa di Greenpeace che trova nel Consorzio un alleato in più per raggiungere l’ambizioso obiettivo di un’industria tessile “toxic-free” entro il 2020.

E con il recentissimo report “Destination Zero: seven years of Detoxing the clothing industry” Greenpeace traccia un bilancio dei progressi effettuati dalle aziende impegnate nell’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose dalle proprie filiere produttive entro il 2020.

Ad oggi sono ottanta le aziende impegnate per una moda libera da sostanze tossiche tra cui case dell’alta moda, dell’abbigliamento sportivo e numerose aziende tessili, che rappresentano il quindici per cento della produzione mondiale dell’abbigliamento in termini di fatturato. Di queste sessanta sono italiane, a conferma del grande impegno delle imprese del settore tessile-abbigliamento italiano. Sono presenti sia gradi marchi che numerose realtà tessili più piccole, la maggior parte proveniente dal distretto tessile di Prato e aderenti al Consorzio CID.

"Non possiamo che essere estremamente felici di vedere i progressi sia delle aziende italiane aderenti al CID, sia dei risultati della nostra campagna a livello globale. D'altro canto però, c'è un 85% del settore tessile che non sta facendo abbastanza per eliminare le sostanze chimiche pericolose. Questo è inaccettabile. Come la giornata di oggi dimostra il sistema Detox si può implementare e funziona. E' ora però che anche i decisori politici si impegnino affinché Detox diventi uno standard produttivo a cui attenersi.” Dichiara Chiara Campione, Head of the Corporate and Consumer Unit, Greenpeace Italia.