Metti la nonna in freezer di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi

15/03/2018

Complici le recenti elezioni, si è molto parlato ultimamente in Italia di onestà. C’è chi ha sostenuto la liceità di comportamenti illegali, ma giustificati dal bisogno (“abusivismo per necessità”), chi ha predicato onestà intransigente, espellendo adepti anche solo per non aver informato dell’arrivo di un avviso di garanzia, chi ha predicato bene e razzolato male, dichiarando ufficialmente di aver effettuato donazioni e annullando poi il bonifico.

Sicuramente il popolo italiano non è in cima alle classifiche mondiali in fatto di onestà, come dimostrano le paurose stime dei soldi messi in gioco da corruzione, evasione fiscale e malavita organizzata.

Sul tema dell’onestà gioca anche il film Metti la nonna in freezer, tema che inevitabilmente va ad intrecciarsi con l’altro tema che non può mancare in una commedia, quello dell’amore.

Il film mette di fronte l’ufficiale della Guardia di Finanza Simone (Fabio De Luigi), tanto instancabile ed incorruttibile sul lavoro quanto timido e maldestro con le donne, e la giovane restauratrice Claudia (Miriam Leone). Claudia è una vittima della inefficienza e della disonestà di impiegati statali che non le versano i pagamenti dovuti (salvo pretendere mazzette per farlo), per cui di fatto è costretta a vivere grazie alla pensione della nonna (Barbara Bouchet).

Purtroppo la nonna improvvisamente muore, e per evitare la bancarotta Claudia, che pure fino ad allora aveva sdegnosamente rifiutato il ricorso alla corruzione, si lascia convincere dalle sue amiche e collaboratrici (Lucia Ocone e Marina Rocco) a mettere in atto una truffa per continuare ad incassare la pensione.

C’è però il problema di Simone il quale, dopo aver conosciuto Claudia proprio in occasione dell’arresto dell’impiegato in cerca di mazzette, si è perdutamente innamorato di lei e così, tanto più lui insiste per frequentare lei, tanto più lei deve ingegnarsi per tenerlo all’oscuro dell’ingombrante presenza della vecchietta surgelata nel freezer.

A complicare la situazione intervengono un anziano spasimante della nonna che, rimasto vedovo, vuole a tutti i costi incontrarla di nuovo, e un criminale cui le Fiamme Gialle danno la caccia, che si chiama di cognome Lavecchia creando così continui equivoci su chi si stia cercando, se lui o la nonna.

Travestimenti, quiproquo ed ingegnose bugie sono gli ingredienti per questa irriverente commedia sulla difficoltà di mantenere saldi i propri principi etici quando si tratta di sbarcare il lunario in tempo di crisi, o di proteggere la persona amata anche quando si è consapevoli che ha commesso qualcosa di illecito.

È infatti lo stesso Simone che nel finale non solo non denuncia Claudia per aver nascosto il decesso della nonna al fine di continuare a percepirne la pensione, ma addirittura suggerisce lui stesso di portare avanti la truffa, consapevole che con il suo magro stipendio di militare non potrebbe adeguatamente mantenere la famiglia che sta mettendo su con Claudia e il figlio già in arrivo.

Finale un po’ amaro per chi, come si suol dire, vorrebbe vedere sempre la legge trionfare, ma indubbiamente molto realistico e neanche tropo scandaloso, rispetto a comportamenti ben più gravi che leggiamo ogni giorno nella cronaca.

Il film, diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, è interpretato da Fabio De Luigi, Miriam Leone, Lucia Ocone, Marina Rocco, Eros Pagni e Barbara Bouchet.

In sala dal 15 marzo

Ugo Dell’Arciprete