Exit From Heaven: LEO GALLERIES MONZA

14 dicembre 2011

Dietro al titolo Exit From Heaven si dipana un progetto composito e multimediale dell’artista Max Papeschi realizzato in collaborazione con LEO GALLERIES di Monza.

Ispirata al ciclo di opere Made In Heaven di Jeff Koons, che a chiusura degli anni Ottanta esibiva sfacciatamente la sua unione carnale prima che matrimoniale con la pornodiva Ilona Staller, l’esibizione di Max Papeschi - esibizione di opere, e della sua stessa personalità eclettica e vulcanica - ha scomodato ancora una volta un’icona della Disney, stavolta Minnie Mouse, per svilupparsi in una piccola epopea contemporanea fatta di un video hard amatoriale, un matrimonio riparatore, la pubblicazione di un catalogo ad hoc, e la proiezione ufficiale del suddetto video, prima diffuso viralmente in Rete.

La mostra nella galleria di Monza raccoglie una ventina di opere recenti, alcune già molto note al pubblico, e la prima opera scultorea creata da Papeschi, intitolata Silence is Golden, infine alcuni scatti inediti che documentano il doppio prologo/performance dell’evento espositivo: il video e il matrimonio appunto.

La cerimonia che ha sancito l’unione civile di Max e Minnie davanti a un copioso numero di ospiti selezionati – e stupefatti – si è tenuta il 26 novembre a Villa Buttafava di Desio (MB), una lussuosa dimora settecentesca nel cuore della Brianza. Mentre il 15 dicembre l’artista incontrerà personalmente collezionisti, appassionati e curiosi nelle sale della galleria di Monza per presentare il video incriminato, con il quale si è corrotta l’aura di giocosa innocenza della Minnie dei cartoon.

Reduce dal successo della mostra personale Bunga Bunga Republic allestita a novembre di quest’anno presso la Abnormals Gallery di Berlino, Max Papeschi torna quindi a esporre le sue opere in Italia e a far parlare di sé. Dopo aver maturato anni di esperienza come autore di teatro, cinema e televisione, Max Papeschi si è ormai definitivamente consacrato all’arte digitale, per sviscerare gli aspetti più grotteschi e scorretti che si nascondono dietro tutte le fintamente rassicuranti icone del moderno consumismo economico e mediatico.

Come scrive Igor Zanti nel testo che accompagna il progetto, Max Papeschi non è un artista, ma sta diventando lui stesso un manufatto artistico, incarnando il suggestivo e visionario precetto estetizzante di trasformare la propria vita in un’opera […]. Per quanto con mille resistenze […] bisogna prendere atto, se si vuol cercare di comprendere il contemporaneo, che il comunicare e la comunicazione sono componenti estetiche.

Info: www.leogalleries.com - Tel: 039 5960835 - info@leogalleries.com