Da un’idea “visionaria” di padre Ottavio Fasano, da cinquant’anni è missionario a Capo Verde, il vino dell’isola di Fogo è un segnale concreto di speranza e rinascita per la popolazione.

Su un terreno di circa 36 ettari, donato in comodato d’uso dal Governo Capoverdiano per 50 anni, è stata realizzata, in soli 23 ettari, la tenuta Vinha de Maria Chaves: un progetto difficile, ambizioso, quasi prodigioso, viste le difficoltà ambientali in cui è stato portato a termine. Solo grazie alla tenacia di padre Ottavio e alla sua capacità di fare rete e coinvolgere nomi importanti dell’enologia italiana, a partire dal 2012 il vino di Fogo, fatto nella moderna cantina di Monte Barro a São Filipe, è una realtà che dà lavoro qualificato e giustamente retribuito, e contribuisce a sostenere i progetti di formazione e aiuto portati avanti dai frati cappuccini nell’arcipelago.

Fogo è un isola vulcanica delle dieci che compongono l’arcipelago di Capo Verde. Vi si trovano coltivazioni di ortaggi, caffè, frutta, in gran parte destinate all’autoconsumo. Una piccola produzione vinicola già esisteva all’interno della caldera, basata sui vitigni tradizionali importati a fine ottocento. L’eruzione del Pico a settembre del 2014 ha costretto all’evacuazione due villaggi e ha quasi distrutto le vigne, aggravando i problemi economici dell’isola. Anche per questo motivo il vino della Vinha de Maria Chaves è oggi fondamentale per risollevare la situazione e dimostrare alle genti di Capo Verde che è possibile operare per una economia equilibrata e responsabile della propria terra. Il progetto Vinha de Maria Chaves produce lavoro, fonte di reddito alle famiglie e con gli utili è possibile sostenere progetti sociali, come "Donna e Bambino" nell'isola di Santiago

Il vino di Fogo non solo fa del bene, ma è anche buono. Prodotto con le più moderne tecniche di coltivazione e vinificazione porta con sé il sapore di una terra potente e ammaliante, la forza dell’oceano e l’energia del vulcano sotto il cielo del Tropico.

I vini proposti in offerta servono per raccogliere i fondi necessari per finanziare il progetto Vinha Maria Chaves, che attualmente da lavoro a una trentina di persone, e gli altri progetti dell’AMSES (onlus fondata dai cappuccini nel 2003) sulle altre isole di Capo Verde: Vinho do Fogo “Branco” Santa Luzia, da uve Muscatel bianco, Chardonnay e Moscato, sei mesi in acciaio e 2 in bottiglia, vino bianco, fresco, 10 euro - Vinho do Fogo “Tinto” San Tiago, da uve Muscatel rosso, aleatico, Tempranillo, Touriga nazionale sempre sei mesi in acciaio e due in bottiglia, rosso fresco, 10 euro - Vinho do Fogo “Clarette” San Vicente, un rosè da uve Muscatel rosso, Tempranillo, Touriga nazionale, Aleatico. Sei mesi in acciaio, 10 euro - Vinho do Fogo “Tinto” 2012 San Felipe, da uve Muscatel rosso, Aleatico, Tempranillo e Touriga Nacional coltivate a piede franco sulle pendici del vulcano di Fogo, fra i 600 e i 900 metri. Vino con un frutto maturo in evidenza e dolci note speziate. In bocca sorprende per morbidezza e per temperamento, 14 euro - Vinho do Fogo “Tinto” Reserva 2012 Pico do Fogo, Sempre da Muscatel rosso, Aleatico, Tempranillo e Touriga Nacional alle quali vengono aggiunte uve indigene coltivate nella Caldeira del Pico do Fogo a 1800 metri. Affinato in botti di rovere per 12 mesi, successivamente in acciaio per 4 mesi e infine in bottiglia per sei mesi. Una complessità che richiama i grandi rossi di origine andalusa, giusto per fare un paragone. Con un grande futuro davanti a se, 18 euro.

L’acquisto del vino è anche un buon modo per aiutare ed assaggiare un vino che viene da lontano, dall’Africa, dal cuore del vulcano di Fogo. Isole bellissime che meritano di essere conosciute hanno risorse inaspettate, come questa. Ci sono moltissime cause e moltissimi progetti, io appoggio fra altri questo anche per motivi affettivi, ma soprattutto perché chi l’ha realizzato ci ha messo fiducia, volontà ed energia. Prendiamo esempio.

Info, ordinazione vini: www.amses.it