Milano, nel corso del ‘500: Papa Pio IV volle la costruzione di Palazzo dei Giureconsulti come primo atto di una sistemazione dell’architettura di Piazza Mercanti, cuore del Broletto e centro economico e civile della città. Lo fecero i maggiori artisti e pittori dell’epoca. E oggi il Palazzo (www.palazzogiureconsulti.it), a due passi da piazza Duomo e sede della Camera di commercio, apre le sue porte ai milanesi e svela la storia del suo passato. Attraverso una ricostruzione virtuale dei lavori architettonici e pittorici realizzati per adornare i suoi ambienti tra la seconda metà del ‘500 e la prima metà del ‘600 si potrà ricostruire il clima operoso della Milano dei Borromeo.

Fino a giovedì 19 dicembre 2013, dalle ore 10.00 alle ore 17.00, con ingresso libero e gratuito, il pubblico può ammirare il dipinto del 1591 “Sant’Ambrogio a cavallo”, capolavoro di Giovanni Ambrogio Figino, che, per l’occasione, ritorna nella sua sede originale. Inoltre un video su “Le cappelle ritrovate del Palazzo Giureconsulti di Milano”, tre pannelli illustrativi, dotati di quarkode di rimando a pagine internet esplicative, e un catalogo in italiano e inglese saranno a disposizione dei visitatori. Il tutto per ricostruire la storia del Palazzo e delle sue due Cappelle, dei Giureconsulti e del Tribunale di Provvisione, ora scomparse, che furono ultimate con i loro cicli pittorici tra la fine del ‘500 e la prima metà del ‘600. Il progetto è stato realizzato dalla Camera di commercio di Milano attraverso il Centro per la Cultura d’Impresa.

Palazzo Giureconsulti, incastonato nel cuore di Milano, rappresenta uno dei tesori architettonici della città che è importante valorizzare – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - Infatti, pur mantenendo la sua cornice di palazzo storico è oggi anche un moderno centro congressi e per questo ben simboleggia l’identità di Milano. Una realtà che sa coniugare tradizione, recupero del proprio passato e delle proprie radici culturali con il suo aspetto di città d’affari, rapida, globalizzata, che punta su ricerca e innovazione. Caratteristiche queste che milioni di visitatori avranno modo di apprezzare grazie anche a Expo 2015.

Dobbiamo rendere sempre più accessibile lo straordinario patrimonio artistico di Milano – ha dichiarato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano -. In vista di Expo stiamo scegliendo 6 immagini simbolo perché occorre condividere la cultura come elemento di orgoglio unificante di questa città, per tutti i suoi abitanti da qualunque Paese di origine provengano.

In questo momento di forte crisi – ha dichiarato Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale di Milano - Il flagello, come forza della verità a cui si deve sottomettere anche il potere, è un elemento importante del quadro che presentiamo oggi – ha dichiarato Monsignor Erminio De Scalzi, abate della Basilica di Sant’Ambrogio -. È un simbolo della figura di Sant’Ambrogio ma è anche di forte attualità nel momento difficile che stiamo vivendo.

È un lavoro di cui siamo molto orgogliosi – ha dichiarato Danilo Broggi, presidente del Centro per la Cultura d’Impresa -. Il Centro in questi 22 anni ha lavorato sulla valorizzazione della storia economica d’impresa. E questa volta abbiamo puntato a restituire un pezzo di storia alla città. C’è infatti un connubio tra la sua storia industriale e gli attori protagonisti come Sant’Ambrogio, simbolo di Milano.