A Venezia, all’interno del seicentesco Palazzo Bembo, nell’ambito della rassegna Personal Structures (evento collaterale alla 55. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2013), Cristiana Fioretti ha realizzato l‘istallazione Sensorial space, ammirabile fino al 24 novembre 2013. Un “sensorial box”, ideato come una sorta di acquario, un gioco d’acqua ribollente all’interno di trasparenti vasche emisferiche sospese a mezz’aria, accompagnate da giochi di luce e suoni che ricordano il mare e il sole del sud della Francia dove l‘artista vive.
In una stanza, lunga e stretta, apparentemente angusta, - scrive Jacqueline Ceresoli nel suo testo di presentazione all‘opera - si sprofonda nel “blu dipinto di blu” del mare, del cielo, in cui lo spettatore resta in bilico tra materiale e immateriale, ascoltando il respiro del mondo. Cristiana Fioretti rende omaggio a Venezia, città – sogno fluttuante sull’acqua per eccellenza, con Sensorial space: un ambiente multisensoriale che comprende proiezioni delle sue opere pittoriche astratto-liriche, dal pavimento al soffitto, suoni naturali registrati in riva al mare, ampolle d’acqua simili a bolle d’ossigeno trasformate in evanescenti schermi di stadi di azzurro per amplificare i suoi paesaggi cromatici liquidi e poetici dalle tonalità sfumate e nel contempo accese, che materializzano l’intensità luminosa e la trasparenza dei riflessi del mare, dal blu fino al verde, all’indaco, alle gradazioni di rosso del tramonto. – prosegue la Ceresoli - Il pavimento è morbido come una spugna marina, ricoperto da un materiale specchiante per amplificare l’effetto immersivo dell’opera dove lo spettatore, attraversandola, diventa parte integrante dell’ambiente insieme alla luce, colore, suono, proiezioni in movimento e si riflette nelle sfumature di colori che scenograficamente plasmano una dimensione immateriale.
Dal 2010 (anno della sua personale Light-Abstr-Action: l’interiorità struttura uno spazio dell’astrazione presso la Casa dell’Energia a Milano) il lavoro di Cristiana Fioretti si basa sulla fusione tra colore, luce, spazio e multimedialità. Il suono assume un ruolo determinante e la sua ricerca si avventura verso la quarta dimensione grazie all’impiego di sofisticate applicazioni digitali, la cui forza espressiva si amplifica quando lo spettatore attraversa l’ambiente.
Una sua mostra sarà allestita, dal 29 giugno al 31 agosto
Nella prima sala saranno esposti paesaggi tradizionali diurni, più classici – sottolinea Guido Curto nel suo testo introduttivo alla mostra – realizzati ad acrilico su tela con uno stile figurativo che tende all’astrazione pura, perché i colori sono stesi a piatto, vividi e intensi, in una stratificazione che procede dall’alto verso il basso, dal cielo al mare con tante, diverse soluzioni di continuità cromatiche. In parte queste opere furono presentate a Milano nel 2010 alla sua mostra presso la Casa dell’Energia.
Nella seconda sala, la Fioretti presenta alcune opere più recenti come i paesaggi notturni del 2012. Dipinti eseguiti su plexiglass trasparente con uno stile più soffusamente astratto-informale, benché sempre ispirato all’acqua, al mare, alle onde, alla bianca schiuma e alle nuvole. Opere che acquisiscono luminosità e corpo grazie ad una retroilluminazione che nella penombra mette in risalto la stesura pittorica più concitata ed emotivamente inquieta di questa nuova stagione.
Completa la mostra un video, proiettato nella sala conferenze di Villa Luca, che documenta l’istallazione Sensorial space realizzata da Cristiana Fioretti in occasione della 55. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2013.