Tre Chicchi e Tre Tazzine sono il massimo riconoscimento sia nella qualità del caffè sia in quella dell’offerta complessiva

Gambero Rosso conferma i Tre Chicchi e le Tre Tazzine alla Pasqualina di Almenno San Bartolomeo

  Food and beverage  

Pasqualina di Almenno San Bartolomeo (BG) si conferma, così, una delle eccellenze premiate da Gambero Rosso nella guida Bar d’Italia 2022, che, quest’anno, conta 43 locali distribuiti tra nord e sud della Penisola.

Questo riconoscimento arriva dopo la conquista per due anni del titolo di Miglior Bar d’Italia Gambero Rosso e premia l’impegno costante nella selezione e ricerca delle materie prime, così come nella proposta innovativa che affonda le radici nella tradizione bergamasca.

Riccardo Schiavi ha commentato: Fiero del lavoro mio e del mio staff che ci ha portato fino ad oggi a rispondere a testa alta ai rigorosi criteri selettivi del Gambero Rosso. I miei complimenti più grandi vanno a tutti i nuovi ingressi della Guida e a CM Centumbrie, che rappresenta, per me, la futura generazione della cultura italiana del bar.

109 anni di gusto e selezione dei migliori prodotti fanno della Pasqualina uno dei locali italiani più apprezzati della provincia di Bergamo, in termini di eclettismo e qualità.

Il progetto di Riccardo Schiavi è unico: tornare all’origine della materia e all’origine della trasformazione. Una visione, oltre l’offerta e il servizio, che caratterizza tutti i suoi prodotti. A partire dalla viennoiserie, le torte da forno, i lievitati, il cioccolato e finendo con il gelato, uno dei pochi in Italia senza additivi alimentari (addensanti, emulsionanti, coloranti, aromi chimici, grassi idrogenati e latte in polvere), per esaltare al meglio il gusto degli ingredienti e rendere il gelato più leggero e digeribile.

Il locale di Almenno San Bartolomeo, come quello di Bergamo e Porto Cervo, è la finalizzazione di un lavoro che parte dal basso e si percepisce totalmente solo assaggiando un gelato, un caffè, una brioche o una torta di mele all'olio extravergine di oliva. Riccardo Schiavi, infatti, dopo per aver girato l'Italia dei borghi per conoscere uno ad uno i produttori che partecipano alla creazione dei suoi prodotti, ha deciso di acquistare due ettari di terreno, L’Orto di Lalli, per coltivare la propria frutta e la propria verdura.

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