Niente festa ma prove di resistenza

Wow Spazio Fumetto: compie dieci anni

  Cultura e società   

Il 1° aprile 2011, nello storico stabile di Viale Campania 12 (ex deposito ATM ed ex Fabbrica Motta), alla presenza del sindaco di Milano e dell’assessore alla cultura, fu inaugurato a Milano WOW Spazio Fumetto - Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata.

Da allora sono trascorsi dieci anni di grandi soddisfazioni, sale piene con momenti emozionanti, dibattiti, rassegne cinematografiche, concerti e spettacoli, con più di 200 mostre all’attivo e oltre mezzo milione di visitatori, incontri con protagonisti del mondo del fumetto internazionale, un amichevole gemellaggio con il Museo del Fumetto di Bruxelles e tante collaborazioni con altri Paesi europei e oltreoceano.

Quest’anno, nonostante l’anniversario importante (2011-2021), WOW Spazio Fumetto non può ancora aprire le sue porte ai visitatori per via dell’ordinanza che impone la chiusura precauzionale anti-Covid, ma quel che è peggio è che rischia di non poter più portare avanti nessuna attività.

Mancano, infatti, sostegni per far fronte a tanti costi vivi (affitti dello stabile e dei depositi, utenze, assicurazioni, tasse e oneri amministrativi, eccetera), che si accumulano ogni mese anche a museo chiuso: non potendo contare sul sostegno di sponsor importanti, le risorse della Fondazione Franco Fossati, l’ente che gestisce il museo, sono quasi esauste.

Per celebrare la ricorrenza, lo scorso giovedì 1° aprile, sulla pagina facebook del Museo è stata diffusa una visita guidata virtuale alla mostra “AMAZING! - 80 (e più) anni di supereroi Marvel”.

La visita virtuale dell’esposizione, avviata e poi sospesa per l’emergenza sanitaria imposta dalla pandemia da Covid-19, ha consentito di avere almeno un “assaggio” di fronte alla triste possibilità di non poterla riaprire al pubblico in tempi brevi.

La diretta è stata preceduta da un messaggio del direttore Luigi Bona e da un video realizzato per l’occasione da La Tenda Rossa con una breve storia del museo raccontata in 90 secondi da Gianluca Margheriti, seguita dagli appelli a fare qualcosa che aiuti il museo a non chiudere definitivamente.

Luigi Bona, direttore del Museo e presidente della Fondazione Franco Fossati, dice: Non abbiamo ancora ricevuto il sostegno promesso dal ministro Franceschini cinque mesi fa (dicono che sia in imminente arrivo, ma che sono tempi “normali” per la burocrazia italiana) e non vediamo all’orizzonte altre soluzioni a breve termine. Soltanto la fiducia in questo poco ossigeno ci dà la forza per resistere ancora e non cessare immediatamente l’attività. - dichiara Luigi Bona - Abbiamo resistito dieci anni, che non sono pochi: le entrate dalla biglietteria e dall’intensa attività didattica, con il supporto (soprattutto tecnico) di qualche partner lungimirante - come Epson Italia e il Gruppo FILA - ci hanno permesso di mantenerci in equilibrio, anche se molto precario, con un profilo di alta qualità. Ora però, causa anche l’emergenza sanitaria che ci ha costretto a chiusure infinite, tutto questo non può più essere garantito: non abbiamo più i fondi necessari per affrontare i costi connessi all’edificio (principalmente affitto e utenze), per retribuire il poco personale o le assicurazioni dei materiali. - aggiunge Luigi Bona - Abbiamo chiesto ripetutamente al Comune anche un posto dove trasferire il nostro archivio per evitare di pagare altri affitti, ma pare che ciò sia impossibile, così come pare impossibile modificare una concessione che ci costringe a pagargli un affitto non simbolico per uno stabile che ha mille problemi strutturali, compresi allagamenti nel seminterrato e dai tetti (con gravi danni ai nostri materiali). Abbiamo chiesto soluzioni logistiche, sostegni tecnici, ma pare che sia impossibile metterli in atto, e alla fine abbiamo perfino sostituito a nostre spese le pompe delle fognature, per evitare guai peggiori! I pochi contributi che il Comune ci ha dato in anni passati non sono neppure bastati a coprire l’affitto dovuto al Comune stesso, mentre i costi prosciugano le nostre risorse, mettendo in grave pericolo un archivio che conta più di un milione di pezzi e impedendoci di creare allestimenti che valorizzino in modo adeguato le esposizioni. Anche le bollette per l’energia elettrica sono altissime (nonostante il nostro investimento per ridurre al massimo i consumi). Ma la possibilità di allestire pannelli fotovoltaici sulla copertura, da noi proposta diversi anni fa (oggi sarebbe già stata ammortizzata completamente), non è stata neppure presa in considerazione. Non vogliamo puntare il dito contro il Comune, che certamente ha le mani legate dalla burocrazia (un mostro incontrollato), ma questa è la situazione: il nostro museo, realtà senza scopi di lucro, non può più restare ai margini del panorama culturale milanese e, nel frattempo, pagare tutti i costi. - continua Luigi Bona - In dieci anni abbiamo dimostrato quello che sappiamo fare (noi, lo staff di giovani che ci lavora e che ci ha lavorato, una quantità di collezionisti, appassionati, artisti) e ci siamo guadagnati l’affetto della cittadinanza, l’ammirazione della stampa, la stima e la possibilità di operare insieme a colleghi di altri musei e amministrazioni di altri comuni (a prescindere dalle colorazioni politiche). Ora riteniamo che sia necessario un trattamento diverso, l’inserimento in programmi più partecipativi, dove ognuno faccia attivamente la sua parte se davvero crede in questo progetto. La nostra prossima mostra, dedicata alle donne autrici del fumetto italiano, non potrà essere allestita senza i fondi necessari: pensate quanto bene si sarebbe inserita nel calendario delle iniziative organizzate in occasione dell’esposizione attualmente allestita a Palazzo Reale! Il nostro deficit è modesto, rispetto a quello di tanti altri musei, ma per le nostre forze rappresenta una barriera insormontabile che ogni mese diventa sempre più alta. In ragione di queste valutazioni, ma anche di tante altre, ci vedremo costretti a immaginare una sospensione delle attività se non interverrà qualche sponsor, anche tecnico, a darci una mano. È con questa spina nel cuore che ci accingiamo a brindare al nostro decimo compleanno. - conclude Luigi Bona - Confidiamo che il nuovo interesse per il Fumetto espresso dal Ministro alla Cultura, Dario Franceschini, i buoni propositi dell’assessore alla Cultura della Regione Lombardia e forme di sostegno accessibili in collaborazione con il Municipio 4 (la zona cittadina dove sorge il museo), ci possano offrire non solo la possibilità di sanare i debiti ma di riprendere a crescere e a progettare per Milano e per tutti. Sul piano progettuale, ci conforta che la nostra Biblioteca WOW sia appena stata accolta dal Comune nel Servizio Bibliotecario della città di Milano: presto una quantità di pubblicazioni (non solo Fumetto, per i percorsi culturali che i nostri frequentatori ben conoscono) saranno rese accessibili quantomeno per scopi di studio e ricerca, ed è soltanto l’inizio di un progetto prestigioso. Un incentivo in più a resistere. Ringrazio lo staff del museo, i cittadini del territorio e quelli di regioni anche lontane, autori e operatori culturali che hanno organizzato o sostenuto raccolte fondi o effettuato donazioni per aiutarci.

Precisiamo che per sostenere WOW Spazio Fumetto, le forme più semplici sono il bonifico bancario o la donazione con paypal a fondazione@fumetto.org,, diretti alla Fondazione Franco Fossati, come viene indicato nel sito www.museowow.it.

Info: www.museowow.it.

 Versione stampabile




Torna