L’incontro ha affrontato il tema della rigenerazione urbana

Mitsubishi Electric: “La città in un quarto d’ora”

  Ambiente, Igiene e Sicurezza  

Mercoledì 21 ottobre, a Milano, presso l’Hotel Scala Milano ed anche in diretta streaming, si è svolto l’incontro “La città in un quarto d’ora”, nell’ambito della seconda edizione del ciclo di incontri “Vitruvio 4.0”, organizzato da Mitsubishi Electric, primaria green company a livello globale, che da 90 anni applica le sue tecnologie più innovative per migliorare la vita quotidiana in ottica green.

Il motto del Gruppo, infatti, è Changes for the better”.

L’architetto Leopoldo Freyrie, presidente della Fondazione RIUSO per la rigenerazione urbana e membro del comitato scientifico di Legambiente, ha moderato il dibattito intercorso fra Federico Parolotto, esperto di mobilitaÌ€ e senior partner di Mobility in Chain (MIC), lo scrittore Gianni Biondillo, la giornalista Evelina Marchesini, vicecaporedattore de Il Sole 24 Ore, Carlo Masseroli, City Executive di Arcadis Italia, ed il sociologo Aldo Bonomi, fondatore dell’Associazione Agenti per lo Sviluppo del Territorio (AASTER).

Nel dialogo relativo al tema “La città in un quarto d’ora” gli oratori sono interrogati, inevitabilmente, sulla pandemia che ha accelerato alcune trasformazioni urbane, già in atto o in progetto, aggiungendo una crisi inaspettata ai problemi di vivibilità delle città indotti dai mutamenti climatici, dagli inquinamenti e dalla sempre più rapida trasformazione di usi e costumi contemporanei.

La sfida è trovare soluzioni per adottare la città fisica, statica per definizione, alle nuove dinamiche sociali ed economiche, con l’obiettivo di offrire una migliore qualità di vita alla comunità, ripensando l’urbanistica anche alla luce dei cambiamenti che la sharing economy sta vivendo, proprio grazie alla mobilità elettrica.

Il progetto parigino “La città in un quarto d’ora” (già recepito dal PGT Milano 2030) è complesso: cambierà, infatti, la natura dei luoghi dove viviamo, non tanto nelle architetture ma nell’utilizzo, con maggior sfruttamento degli spazi pubblici ad uso sociale e commerciale (sostituendo, ad esempio, i parcheggi con i dehors). Secondo questo progetto ogni cittadino

Vitruvio 4.0 si interroga e prova a fotografare la nuova cittaÌ€ policentrica, con meno spostamenti e una vita sociale di quartiere, grazie al contributo di coloro che, in campi diversi, provano a rielaborare i paradigmi: architetti, committenti, amministratori ed imprese devono ascoltarli per disegnare la città futura. Secondo questo progetto ogni cittadino, in bici o a piedi, può raggiungere qualunque servizio di cui abbia bisogno: esso prova ad applicare alla contemporaneità i principi della “unità di vicinato” di Clarence Arthur Perry dell’inizio del secolo scorso, mutuati dall’idea di Città Giardino di Howard che, tra l’altro, proprio alla luce dell’attuale necessità di verde urbano, appare meno utopistica di un tempo. Se si vuole tradurre tale progetto in un approccio culturale della nostra storia, “La città in un quarto d’ora” comporta che la città sia composta di borghi, più che quartieri, capaci non solo di garantire in un breve raggio tutte le funzioni necessarie al lavoro, alla vita e al tempo libero, ma anche in grado di cooperare a realizzare una comunità coesa.

Federico Parolotto: Il tema centrale è la mobilità a piedi, che dovrebbe essere il modo di spostarsi per eccellenza. Dobbiamo parlare di città del pedone, e dobbiamo rimettere insieme le fila sottili della pedonabilità, con facilità di attraversamento. Da qui la città in 15 minuti.

Gianni Biondillo: Le città sono comprensibili solo attraversandole a piedi, con una esperienza globale. ... Ormai le periferie hanno anche 70 anni e quindi dove è il nuovo? Cosa è oggi periferia? … La nuova metropoli è policentrica. Ormai la metropolitana parte da Novara e finisce a Brescia, e si muovono l’esercizio, le persone e l’economia. … Il Futurismo è nato a Milano e non poteva essere altrimenti. Milano ha fatto della velocità il suo mantra, ma ora non dobbiamo più cercare la strada più breve tra due punti ma quella più interessate. La parola periferia non ha più significato oggi. … Ci rendiamo conto di sapere poco della nostra città, perché ci si muove troppo in automobile. Questo è quanto fa Sentieri Metropolitani.

Evelina Marchesini: La città in 15 minuti deve essere alla portata del cittadino comune. Ma chi è il cittadino comune? … Pochi possono permettersi di avere una casa di proprietà in centro a Milano. Oggi in 15 minuti chi abita in zone come Quarto Oggiono non può arrivare a servizi di cui deve usufruire. … Riqualificazione e rigenerazione sono belle parola ma dobbiamo vedere come si attuano. Un esempio è quello che è successo a Nottingham Hill, che è diventato un quartiere morto, comprato per investimento, ma senza più abitanti, servizi e negozi. - la Marchesini ha aggiunto - Vienna è diventata una città simbolo del policentro e del decentramento che funziona. Social housing: il 65% della popolazione vive in edilizia convenzionata fino a un reddito di 50 mila euro l’anno, dove il reddito medio è 35 mila euro. Quindi tutti possono usufruirne. Non in periferie estreme o squallide, ma in posti interessanti, dove si parla anche di design, spazi dove è interdetta la circolazione delle auto ecc. Non puoi dire a che ceto sociale appartiene una persona. La città deve appartenere a tutti anche il centro.

Carlo Masseroli: Ho messo mano al piano regolatore del territorio, che, secondo me, non doveva individuare un numero di abitanti, su cui parametrare gli indici di costruzione, ma bisognava far sì che la città fosse attrattiva, così da trovare quello di cui si ha bisogno. Costruisco finché la gente si trova bene e viene ad abitare. Avevamo introdotto tra gli indicatori anche la walkability, cosa si raggiunge in 10 minuti. Se ho tutto è 100, se non ho nulla è 0. … Il piano regolatore del territorio deve essere fondato su un piano dei servizi, funzioni che non hanno business. … Cosa fa città? Le funzioni che hanno valore collettivo ma che non riescono ad essere presenti dove i costi abitativi sono alti. La presenza di servizi nel tempo attira e il valore aumenterà. … Ci vogliono funzioni che attiri o le persone in un luogo che luogo non è.

A conclusione del dibattito sul destino degli spazi pubblici nel panorama milanese, alla luce anche del nuovo scenario imposto dall’emergenza sanitaria, possiamo affermare che il nuovo modello è una città che guarda al passato, vale a dire dal quartiere al borgo, cui Sharing Economy e Mobilità Elettrica stanno già portando ad inevitabili trasformazioni. Ciò implica, infatti, un sistema diverso di mobilità, un approccio innovativo alle regole delle destinazioni d’uso, una relazione differente tra l’infrastruttura verde e quella viabilistica. Inoltre, potenzialmente, cambia il mercato immobiliare.

Info: -www.climatizzazione.mitsubishielectric.it/it/vitruvio40

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