Una comicità intelligente, in bilico con la riflessione e il rispetto delle convinzioni personali nel film di Ficarra e Picone Il Primo Natale, che conquista totale successo al botteghino.
Salvo è un ladro di arte sacra che si professa ateo. Padre Valentino invece crede fortemente nella preghiera e ogni anno deve allestire a tutti i costi il presepe vivente. Quando Salvo ruba la preziosa statua del bambino Gesù, Valentino lo insegue e così facendo i due saltano nel tempo, ritrovandosi nella Palestina dell'anno zero.
Le vicende successive danno origine a risate e simpatia, ma anche a riflessioni sul valore di quel momento originario, che pone il problema degli ultimi e dei perseguitati costretti a fuggire.
Anche i due personaggi rappresentano due atteggiamenti psicologici che fanno sorridere e insieme riflettere, fino al riavvicinamento delle posizioni.
Divertenti tutte le scene in cui i due scoprono con sorpresa la vita e il contesto di duemila anni fa: il re Erode e la dominazione romana sui territori del popolo ebraico.
«Ci muoviamo all'interno di un'epoca che non è nostra, per cui ci troveremo in un mondo straordinario in cui cercheremo in tutti i modi di sopravvivere perché non siamo nel 2019 e quindi saremo due pesci fuor d'acqua».
Valentino Picone
Notevole il cameo di Massimo Popolizio, Erode cattivo ma affascinante.
La trama, che gioca su elementi ben noti, è perfetta per un pubblico familiare a 360 gradi.
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