Un noir corale per un cast di stelle tutte italiane

Aspettando il sole di Ago Panini

  Cultura e società   

1982, provincia italiana. E´ una notte fredda. Tre balordi, guasconi più che violenti, si imbattono in un hotel fuori mano durante una serata fuori controllo, con tanto alcool e poche aspettative. L´Hotel Bellevue, monumentale e squallido allo stesso tempo, appare come la possibile soluzione agli implacabili pruriti dei tre, in cerca di una compagnia che per strada – inspiegabilmente - non si trova: il portiere ha certamente una sua rubrica per questo tipo di emergenze: basta chiedere, in gergo, una coperta.

Dietro le porte numerate, nei piani, c´è un´umanità filtrata, compressa in cubicoli di stucco e moquette, resi un po´ meno stranianti dal fumo delle proprie sigarette e dall´odore del sesso. L´arredamento è piatto, grigio, minimo. Tutto il resto è stato estratto da borse, zaini o valige: pistole, sacchi di denaro rubato, cartoni di pizza e bobine con scene pornografiche.

Scritto, diretto e prodotto dal quasi esordiente Ago Panini, Aspettando il sole è un film fatto di frammenti, parole, voci, di colpi d´occhio intervallati dallo scorrere incessante delle lancette.

E’ evidente l´esperienza di Panini come regista di spot pubblicitari, esperienza dalla quale trae un montaggio serrato ma anche una sceneggiatura semplice ma ineccepibile a livello narrativo: asciutta, efficiente, una cucitura perfetta di un film breve e intenso, che brucia lo stomaco come uno shot di tequila.

Se il film scorre è anche merito di un cast di primo ordine: Raoul Bova, Vanessa Incontrada, Sergio Albelli e l´eccellente Giuseppe Cederna nel ruolo di Santino, Miglior Interpretazione Maschile al 26° Festival di Annecy. E così … un bello, bellissimo e vincente, interpreta il perdente senza via di scampo, il dandy borghese interpreta un cadavere dalla doppia vita, una donna bella ed intellettuale interpreta un’amante in cerca di un rapporto fisico, che, forse, nasconde qualcosa di più, un viso angelico interpreta un’attrice porno … e via discorrendo. Gli attori pongono davanti a sé personaggi che non riescono a smettere di sbagliare, inseriti in una realtà potenziale, verosimile ma credibilissima. La loro recitazione è naturale, mai grottesca, libera dalle regole della perfetta dizione, felice di accogliere i diversi accenti di questo nostro Paese.

La fotografia e le musiche sono sorprendenti e a loro modo originali.

La commedia, distribuita da Mikado,è al cinema dal 20 febbraio ed è una sorpresa …

GS

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