L’86ª Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba sceglie l’albero come simbolo dell’edizione 2016, un tributo al mistero e al rispetto della natura che, attorno alle sue radici, genera il più prezioso frutto della terra.
Sarà una fiera «green» quella del 2016, attenta alla sostenibilità, al paesaggio, alla tutela e alla salvaguardia dei luoghi naturali dove, in un’alchimia ancora segreta, ogni autunno si rinnova la magia del Tartufo Bianco d’Alba.
Dall’8 ottobre al 27 novembre, in Piemonte si celebrerà la Fiera Internazionale dedicata al Tartufo Bianco d’Alba, inserita quest’anno dal MIPAAF, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, tra le dodici principali manifestazioni nazionali.
Un’edizione ricca di novità, a partire dal simbolo scelto per rappresentare la manifestazione, l’Albero, icona della simbiosi tra natura e tartufo, ma anche richiamo a un impegno ambientale verso il contesto naturale in cui l’uomo vive e da cui riceve i frutti del suo sostentamento. Tra le novità assolute dell’86ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba ci sarà la prima campagna di crowdfunding dedicata a raccogliere risorse per la tutela delle tartufaie naturali. Un’iniziativa che coincide con la presentazione all’Unesco della candidatura del Tartufo Bianco d’Alba a Patrimonio Immateriale dell'Umanità. L’edizione 2016 sarà anche caratterizzata da grandi eventi culturali e artistici. Come il lancio di un workshop di idee per la creazione di un «Kit per il Tartufo Bianco d’Alba» che, per due anni, impegnerà archistar e designer di fama internazionale nella creazione di un innovativo tagliatartufi. Tra le grandi mostre spiccano FuturBalla, dedicata all’opera del futurista Giacomo Balla, la personale di Francesco Clemente e l’antologica sul pittore Mario Lattes. Come sempre, grande spazio sarà riservato al Tartufo Bianco d’Alba all’interno del Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba e all’enogastronomia, in particolare attraverso i Foodies Moments presieduti da grandi chef che esalteranno le eccellenze gastronomiche del territorio. Da non perdere, infine, gli eventi folcloristici che fanno da cornice alla Fiera: l’Investitura del Podestà, il Palio degli Asini e la sfilata storica in costume, il Borgo si Rievoca, gli eventi culturali, i convegni, lo sport e la musica … una Fiera tutta da vivere per due mesi di inebrianti scoperte. L’86ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba vede confermata anche la nuova edizione di Alba Truffle Bimbi e le kermesse letterarie LiA - librINalba e Poetica, Festival della Poesia Città Di Alba - Arti Scienze Culture.
Nessuno sa davvero perché il tartufo bianca nasce qui e non altrove. Come mai certi ambienti portino al suo sviluppo e altri, con caratteristiche simili, non gli siano congeniali. Per quale motivo scelga la simbiosi con alcune piante e non altre. Se subisca o meno gli influssi della luna. Soprattutto, come mai sia praticamente impossibile da coltivare, vanificando gli sforzi di chi lo vorrebbe produrre “in serie”. Il Tuber magnatum Pico è un mistero affascinante e tutt’ora insoluto. Cresce in pochissime aree al mondo di cui la più celebre è quella delle colline di Langhe, Roero e Monferrato che, ogni autunno, rinnovano la magia del Tartufo Bianco d’Alba, il più prestigioso magnatum Pico del nostro Pianeta. Qui il «Re dei Funghi» trova il suo ambiente perfetto, un’alchimia di natura incontaminata, umidità, suoli e condizioni pedoclimatiche che non possono essere riprodotte altrove e gli conferiscono quei sapori e quegli aromi che lo rendono il più ricercato e prezioso ingrediente della grande cucina internazionale.
La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba sceglie l’ALBERO come icona dell’86ª edizione. L’ALBERO come rappresentazione del paesaggio - unico e straordinario - nel quale il Tartufo Bianco d’Alba nasce e si riproduce in maniera ancora enigmatica e sfuggente: un paesaggio che, nel 2014, l’Unesco ha riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’ALBERO come legame inscindibile con la natura, perché solo tramite la simbiosi con le sue radici il tartufo può svilupparsi e prosperare. L’ALBERO come simbolo dell’impegno a cui l’uomo è chiamato per difendere e preservare l’ambiente nel quale vive e dal quale, spontaneamente, riceve frutti dal valore inestimabile e non riproducibile.
La fotografia utilizzata per illustrare l’icona della Fiera è stata scattata dal fotografo Enzo Massa.
L’86ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba vede l’impegno da parte di tutti gli organizzatori, i fornitori, gli attori e gli stakeholder coinvolti a iniziare un percorso che, nei prossimi anni, condurrà a ridurre sensibilmente l’impatto ambientale dell’intera manifestazione. Coerentemente con l’ALBERO e le iniziative di salvaguardia ambientale che caratterizzano l’edizione 2016, la Fiera - in collaborazione con la Città di Alba, la Cooperativa E.r.i.c.a., il Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti CoABSerR e la società Stirano del gruppo Egea - ha deciso di studiare una serie di iniziative volte a ridurre la produzione di rifiuti, aumentare la quota di raccolta differenziata, favorire il riciclo dei materiali utilizzati, ridurre e compensare la produzione di CO2 durante i due mesi della kermesse dedicata al Tartufo Bianco d’Alba.
Per la prima volta nella storia della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, la collettività potrà diventare protagonista di un’azione concreta volta alla tutela di uno dei prodotti italiani più rappresentativi e riconosciuti nel mondo. Grazie all’impegno del Centro Nazionale Studi del Tartufo, in collaborazione con l’Ente Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, la Città di Alba, l’Unione delle Associazioni Trifulau Piemontesi e Save the Truffle (progetto per la tutela del patrimonio tartufigeno del Piemonte a cura del trifolao Carlo Marenda e il naturalista Edmondo Bonelli), l’edizione 2016 della Fiera lancia Breathe the Truffle, il primo crowdfunding dedicato alla salvaguardia e al ripopolamento arboricolo di alcune tartufaie a rischio di Langhe e Roero.
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