Mercoledì 8 luglio, a Milano, un seguitissimo convegno ha fatto il punto sull’utilizzo dell’olio di palma

Olio di palma certificato Rspo

  Food and beverage  

La palma da olio contribuisce oggi, in maniera significativa, a soddisfare la domanda globale di olio: garantisce, infatti, una quota pari al 40% dei consumi mondiali e, rispetto ad altre colture oleaginose, la palma da olio consente la maggiore resa per ettaro, superando da quattro a dieci volte altre colture come, ad esempio, colza, girasole e soia.

Gli studiosi al Circolo della Stampa di Milano si sono confrontati per verificare se esista una alternativa sostenibile alla coltivazione convenzionale dell’olio di palma in grado non solo di preservare l’ambiente, le foreste pluviali e l’habitat di numerose specie animali, ma garantire anche una equa remunerazione dei lavoratori e delle comunità locali.

La risposta è tutta nell’olio di palma certificato dalla Roundtable on Sustainable Palm Oil (Rspo), l’organizzazione non governativa multi stakeholder fondata, tra gli altri, dal Wwf nel 2004 per minimizzare gli impatti ambientali e sociali derivanti dalla coltivazione di olio di palma, attraverso l’introduzione di uno standard di sostenibilità composto da 38 diversi parametri sociali, economici e ambientali.

A seguito del dibattito, che anche in Italia affronta il tema della sostenibilità ambientale dell’olio di palma, la Rspo ha dimostrato che è possibile di coltivare palma da olio non solo salvaguardando l’ambiente, attraverso l’utilizzo di terreni che non sono stati direttamente oggetto di deforestazione, ma garantendo anche l’approvvigionamento a quella che è diventata una delle principali fonti per la domanda globale di olii e grassi vegetali.

Secondo la Rspo la soluzione ai problemi ambientali può passare attraverso l’utilizzo di olio di palma certificato e sostenibile (Cspo). La sostituzione massiva dell’olio di palma con altri oli vegetali a resa più bassa, infatti, potrebbe causare, a parità di volumi prodotti, un maggiore consumo di suolo, mettendo ancor più a rischio le foreste del pianeta. Lo stop all’utilizzo di olio di palma in Europa, nel lungo termine rischierebbe di avere conseguenze ben più negative per i Paesi produttori e per l’ambiente: senza una forte pressione da parte dei Paesi importatori più avanzati verso politiche di produzione sostenibile, l’esportazione si indirizzerebbe principalmente verso Cina e India, attualmente i più grandi mercati di sbocco, incentivando coltivazioni non sostenibili.

Per il 2020, la Rspo si è posta l’obiettivo di arrivare al consumo di 100% di olio di palma certificato sostenibile in Europa, incentivando i produttori ad adottare pratiche di coltivazione più sostenibili e responsabili per non perdere una fetta di mercato sempre più significativa.

L’Italia è uno dei mercati più importanti per il raggiungimento dell’obiettivo europeo, in quanto è il secondo importatore continentale di olio di palma dopo i Paesi Bassi, con 1,7 milioni di tonnellate nel 2014, il 19% in più rispetto all’anno precedente.

Circa due terzi dell’olio di palma importato in Italia viene impiegato nella produzione di energia (biocarburanti, utilizzo come combustibile in centrali a biomasse), mentre la percentuale rimanente è utilizzata dall’industria alimentare (21%, secondo stime Aidepi), dall’industria dei cosmetici e dei prodotti per l’igiene domestica e nella produzione di mangimi animali.

La certificazione Rspo è il principale standard di sostenibilità nel settore a livello mondiale: oltre 12,5 milioni di tonnellate di olio di palma (il 20% del totale della produzione mondiale) sono già prodotti in maniera sostenibile, coprendo circa 3,5 milioni di ettari di piantagioni. La certificazione Rspo è assicurata da auditor indipendenti, che curano l’intera filiera.

Dal 2013, inoltre, la Rspo ha creato il Smallholder Support Fund, un fondo con il quale sostiene i piccoli coltivatori e finanzia i costi della certificazione di tante piccole aziende famigliari, rendendola gratuita. Il programma ha consentito la certificazione di 3.307 piccoli coltivatori in Indonesia, Malesia e Thailandia.

Dal 2008 ad oggi la produzione di olio di palma sostenibile è cresciuta di oltre 18 volte, e ad oggi Rspo può contare su 2.271 membri distribuiti in 72 paesi in tutto il mondo.

Info: www.rspo.org

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