La Settimana Santa di Oria, Francavilla Fontana e Grecìa Salentina, le Tavole di San Giuseppe di Erchie

Riti pasquali nel Magico Salento

  Turismo d’autore  

Se il sud dell’Italia è terra autentica e passionale, lo è al massimo grado durante il periodo pasquale. In questo periodo dell’anno tutta l’anima profonda, ancestrale, remota, di questa terra emerge in forme visibili, che sorprendono e commuovono.

In Salento, le cittadine e i paesi si vestono prima a lutto e poi a festa, le processioni invadono piazze e vicoli, i bambini intrecciano fasci di palme e cesti di fiori, gli uomini fanno a gara per sostenere le pesanti statue di legno, le donne sono orgogliose di vestire la Madonna addolorata con meravigliosi abiti di broccato nero ricamato con fili d’oro. Questo un po’ ovunque. Ci sono poi i rituali particolari legati ad ogni paese. Si può costruire un itinerario nel Salento proprio seguendo lo svolgimento della Settimana Santa, che spesso dura dieci giorni, dal venerdì precedente la Domenica delle Palme, ripetendo riti che risalgono fino al ‘600. E per l’itinerario saranno preziosi i suggerimenti di Carmen Mancarella, direttore della rivista di turismo e cultura del Salento, Spiagge, che ha progettato questo nuovo itinerario www.mediterraneantourism.it

A Oria la processione del Cristo morto si svolge ogni giovedì di quaresima sullo sfondo dei vicoli che portano alla cattedrale, mentre la spettacolare processione del venerdì santo, organizzata dalla Arciconfraternita della Morte, é introdotta da un lugubre squillo di tromba e il rullio del tamburo.

Lo sfondo é quello del centro storico di questa millenaria città, di origine messapica, con i suoi palazzi, il quartiere ebraico, testimonianza di un’importante comunità, il castello svevo costruito da Federico II verso il 1230, (da cui poi il Torneo dei rioni, che si celebra ancora oggi con più di 800 figuranti il secondo week end di agosto),  la bellissima cattedrale con la cupola di maioliche colorate, che brilla sotto il sole. La drammatizzazione sacra della Passione invece si mette in scena la sera del Venerdì Santo e si snoda per tutto il paese fino all’altura scelta simbolicamente come Calvario per la crocefissione.

Rituali affascinanti a Francavilla Fontana, soprattutto ad opera delle confraternite distinte dai colori di abiti e mantelli, dei crociferi, che avanzano trascinando per penitenza pesanti croci di legno, e dei “pappamusci”, pellegrini incappucciati che camminano lentamente, scalzi, stringendo in mano un bastone e il rosario. Tipico è anche il rituale dei “piatti”, portati in giro dai bambini, baldacchini di legno dalla base quadrata ornati con fiori, stoffe e il grano anemico germogliato al buio: in cima un limone o un arancia che simboleggiano il sole. Qui lo sfondo delle Processioni è lo splendido Palazzo barocco dei principi Imperiali con il suo fastoso loggiato, le porte cittadine e le chiese che sorprendono per la ricchezza di stucchi in foglia d’oro, addobbi e tesori. Nella chiesa Matrice spicca l’icona della Madonna della fontana che, secondo la leggenda, apparve a Francesco d’Angiò nel 1310 e dette poi il nome alla nuova città. Nella Grecia Salentina, quell’enclave di paesi che conservano ancora il dialetto griko, arrivato nel Salento con i primi coloni greci nell’Antichità classica e rinverdito dai monaci bizantini, in fuga dall’Oriente, nell’XI secolo per le lotte iconoclaste, arriva l’eco dei Canti della Passione, intonati in questa lingua.  Poi, il lunedì dell’Angelo, nella campagna di Calimera, si procede al rituale del passaggio attraverso la “Pietra Forata” in un’interessante mescolanza di sacro e profano: la chiesetta di San Vito è stata eretta intorno a questa roccia forata, evidente simbolo pagano di fertilità femminile, così come i numerosi menhir sparsi nei campi alludono alla fertilità maschile.Bellissima anche l’usanza che ancora si conserva a Erchie, legata più alla festa di San Giuseppe che alla Pasqua vera e propria. Le famose “tavole di San Giuseppe” celebrano insieme la devozione al santo e la generosità verso i più deboli.
  Il giorno 19 marzo le famiglie benestanti allestiscono lungo tutte le vie principali e intorno alla piazza le “mattre”, tavole imbandite colme di vivande, a cui tutti possono attingere liberamente. Sempre presenti 13 pietanze strettamente legate alla simbologia cristiana e all’arrivo della Primavera, mentre sono impedibili gli uccelli di pane portafortuna, che allontanano il maltempo dalle case e dai raccolti. Dopo il banchetto collettivo non mancherà una visita al Santuario di Santa Lucia, dove è una fonte da cui sgorga l’acqua ritenuta miracolosa per la guarigione degli occhi.

Il nostro itinerario centrato sui riti della Settimana Santa non può ignorare altri meravigliosi aspetti del magico Salento. Ad esempio la gastronomia. Una tappa golosa a Francavilla Fontana ci porta nella bottega dei coniugi Passiante che producono, ancora oggi, con metodo artigianale, il confetto riccio, fatto di mandorle avvolte di zucchero. Mentre a Oria ci attende il laboratorio di pasticceria Carone famoso per gli agnellini di marzapane. 

  Da non perdere l’eccellenza gastronomica del carciofo brindisino, che ha da poco ottenuto il riconoscimento dell’Igp e viene festeggiato dal  14 aprile per una settimana  con una festa a tema a Mesagne dal Gruppo di Azione locale Terra dei Messapi. Interpretazioni della cucina tradizionale rivisitate dagli chef dell’Associazione Ristoratori Mesagnesi Riuniti che sapranno catturare anche i palati più difficili per avvicinarli a questo squisito prodotto. Ottima occasione per scoprire una terra ricca di arte e storia, importanti siti archeologici dove si leggono le testimonianze dell’antica civiltà messapica, e percorsi naturalistici tra gli alberi di ulivo secolari. www.moccari.com www.terradeimessapi.it

Dove dormire Molte le strutture ricettive di Oria: l’albergo diffuso Borgo di Oria resort www.borgodioria.it, Antiche Dimore www.antichedimoreoria.it, il B&B Messapia palazzonicola@libero.it, www.salentocasavacanze.com, B&B Le Chianche www.bedlechianche.it, La Tana del lupo www.latanadel-lupo.com, La Trozzella latrozzellaoria@gmail.com. Una proposta di eccellenza è la Tenuta Moreno, al centro del nostro itinerario: immersa in un’oasi di tranquillità in un parco di ulivi e lecci secolari, è uno splendido complesso architettonico costruito intorno a una masseria del 1700. www.tenutamoreno.it

Dove mangiareMolti i ristoranti, le masserie, le osterie dove assaporare le ricette salentine, dalle orecchiette strascicate alle verdure grigliate con abbondante aglio, dai bocconcini di mozzarella ai salumi, dalle torte di verdura ai dolcetti di marzapane.A Oria si consigliano The Medieval Inn www.themedievalinn.it e la Vecchia Oria, tel. 0831.845880, famoso per le orecchiette “alla sabbia”.  A Francavilla Fontana eccellente la Villa Reale, in una masseria del 1700, www.villarealepuglia.it

Per I Canti della Passione e la pizzica salentinaAssociazione culturale Parco turistico Palmieri, Martignanowww.parcopalmieri.it

 

Testo e foto di Franca Dell’Arciprete Scotti

 

 

 

 

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