Nel paese più alto di Sardegna, la nuova DE.CO che valorizza i savoiardi della tradizione

Specialità gastronomiche a Fonni

  Turismo d’autore  

C’è un paese nel cuore della Sardegna che bisogna visitare per molti motivi. Non ultima la gastronomia.

Fonni, in provincia di Nuoro, immerso nella natura della Barbagia, conserva, infatti, un prodotto che ha meritato recentemente il riconoscimento di DE.CO, cioè Denominazione Comunale, un riconoscimento che premia l’autenticità degli ingredienti e della lavorazione,

I savoiardi di Fonni hanno solo tre ingredienti genuini: zucchero, farina e uova locali non pastorizzate. Morbidi e delicati, giganti come i monti che circondano il paese, come il Gennargentu, sono lavorati in un modo speciale, che garantisce l’inconfondibile morbidezza, anche a distanza di tempo dalla cottura.

Il biscottificio artigianale Giovanni Moro, attraverso tre generazioni, protegge gelosamente la continuità della lavorazione. Ne scopriamo i segreti: separare gli albumi dai tuorli montati entrambi con lo zucchero, mescolarli con cura alla migliore farina, lavorare fondamentalmente a mano, cuocere in forno. Così si ottengono i savoiardi soffici di Giovanni Moro, un capolavoro di arte pasticciera, fragrante, leggero e gustoso.

Ma perché questa attenzione e questo amore ad un unico tipo il biscotto? Nato nel tempo in cui tutto era naturale e semplice, e in ogni casa l’ospitalità era sacra, il biscotto savoiardo di Fonni era da sempre simbolo di accoglienza, offerto nelle varie occasioni di festa e di cerimonia. Tanto pregiato da essere riservato proprio a poche occasioni speciali, da quasi cinquant’anni questo biscotto, dalla tradizione gastronomica della migliore ospitalità paesana, si è fatto conoscere nelle case italiane ed europee. La famiglia Moro, infatti, è stata la prima a produrre per il commercio nazionale ed estero gli stessi ed esclusivi savoiardi che lavoravano le donne di casa per gli ospiti di riguardo. Il riconoscimento di Denominazione Comunale sottolinea il valore di prodotto tipico del savoiardo di Fonni, che favorisce certamente anche la valorizzazione di questo territorio per i turisti alla ricerca di autenticità.

La DE.CO, geniale intuizione degli anni ‘60 da parte del gastronomo Luigi Veronelli e attualmente curata e promossa nei progetti di Riccardo Lagorio, rappresenta un marchio di garanzia stabilito dal Comune. Proprio questo è il suo valore poiché l’ente più vicino alla comunità dei cittadini può garantire che quei prodotti rappresentano la sua storia reale, quella fatta dalla genuinità contadina.

Naturalmente dal soffice savoiardo di Fonni deriva l’immancabile esplorazione totale di una storia, di una cultura e di precise tradizioni.

Fonni, che è il più alto della Sardegna, abbracciato da montagne e da boschi di lecci e roverelle, dove si aprono ancora le vecchie costruzioni dei pastori e dei formaggiai, è famoso per i murales che ornano le strade e raccontano la vita del paese. Nel centro storico di Fonni, in una grande piazza circondata dalle “cumbessias”, basse casette destinate ai pellegrini, si trova uno dei monumenti più interessanti della zona, la basilica della Madonna dei Martiri, costruita agli inizi del 1600, che deve il suo nome alla credenza per cui la statua della Madonna, conservata all’interno, sarebbe stata realizzata con un impasto ottenuto dalla frantumazione di ossa e reliquie di martiri. L’edificio è così importante e ricco di affreschi che è stato dichiarato monumento nazionale. Un immenso patrimonio archeologico rivela, come un museo a cielo aperto, oltre 30 menhir legati al culto agricolo pagano della fecondità e della fertilità, 55 domus de janas, o case delle fate, sei Dolmen, 45 nuraghi e 25 tombe di giganti. L’altezza di Fonni lo rende anche l’unico centro sardo dove si possa sciare tutto l’inverno. Nella bella stagione e in estate, invece, splendide le escursioni a cavallo o a piedi, che portano a visitare i siti archeologici e a scoprire una fauna e una flora insolite. Ma l’occasione più famosa in assoluto in cui Fonni rivela tutta la sua originalità é la tradizione di Cortes Apertas, che si svolge nel mese di dicembre: si aprono in questa occasione cortili e botteghe, case e vicoli, e tutto il paese pullula di artigiani, di bancarelle che vendono specialità gastronomiche, di allestimenti speciali che rivelano costumi, tessuti, lavorazioni tipiche di questa zona. E’ questa l’occasione migliore per gustare la cucina tipica fonnese: gustosissimi prosciutti e insaccati di carne, malloreddus, porceddu agnello, pecora arrostita con patate, oltre ovviamente all’immancabile pane carasau accompagnato dal pecorino locale e un buon bicchiere di vino rosso.

Info: www.visitfonni.it - www.decofonni.it - www.biscottificiogiovannimoro.it.

Franca Dell’Arciprete Scotti

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