L’Adorazione dei pastori e San Giuseppe falegname: un’esposizione straordinaria

Eni porta Georges de La Tour a Milano

  Cultura e società   

Per la prima volta in Italia L’Adorazione dei pastori di Georges de La Tour accompagna uno dei più celebri capolavori del pittore lorenese, il San Giuseppefalegname nella ormai tradizionale mostra di Palazzo Marino organizzata daEni con la collaborazione del Comune di Milano e del museo del Louvre.Le due straordinarie opere di uno degli artisti più affascinanti della pittura delSeicento, noto a molti come il “Caravaggio francese”, saranno esposte a Milano,con ingresso libero, nella Sala Alessi di Palazzo Marino fino all’8 gennaio 2012.La mostra, organizzata anche quest’anno grazie al partenariato tra Eni e ilmuseo del Louvre, che mette a disposizione dell’evento importanti opere, è curata da Valeria Merlini e Daniela Storti e propone al grande pubblico, che conpassione segue da qualche anno l’appuntamento milanese, uno degli artisti piùsuggestivi e misteriosi che la Francia del Seicento abbia generato. Anche se ilsuo nome risulta forse meno noto al grande pubblico di quello di alcune “star”della pittura antica, nel trovarsi di fronte a queste due opere si ha l’immediatasensazione di averle da sempre conosciute, proprio grazie alla loro capacità dipenetrare profondamente nella sensibilità dell’osservatore.Pochissime sono le notizie che i documenti ci forniscono sulla vita del pittorelorenese, la cui formazione rimane avvolta nel mistero come gran parte dellasua esistenza. Resta ancora un’ipotesi l’idea di un suo viaggio in Italia duranteil quale si sarebbe misurato con l’opera del grande Caravaggio, al quale si èsempre fatto riferimento nell’analisi critica del suo lavoro.L’Adorazione dei pastori è entrata a far parte delle collezioni del Louvre nel1926, grazie al lavoro indefesso di Hermann Voss, che dedicò la sua vita al recupero dell’identità di Georges de La Tour, scovando come un segugio le sue opere, disperse in musei e collezioni a causa di un’infinita serie di errate attribuzioni.Il tema dell’adorazione dei pastori in versione notturna si diffonde partendodall’Italia nei primi del Seicento, grazie alla rivisitazione che i pittori bolognesicome Carracci fecero della grande lezione caravaggesca; ma, nella magica atmosfera che si respira nei dipinti di Georges de La Tour, nell’intimo e raccoltosentire domestico della scena, la tradizione stilistica franco-fiamminga giocaun ruolo assai importante.

Anche nel forse più conosciuto dipinto del San Giuseppe falegname il caloredella luce diffusa dalla candela sorretta da Gesù bambino, che amorevolmenteosserva il volto del padre al lavoro, immerge nell’atmosfera notturna un temacaro alla tradizione della pittura nordica del tempo. Nell’immagine, il commoventerapporto padre-figlio fornisce anche uno spunto per alcune osservazionidi carattere iconografico intorno alla devozione per il Santo, per il Bambino eper la Croce richiamata dal legno su cui Giuseppe è chinato, alla maniera dimolti testi religiosi del tempo. Anche dal punto di vista tecnico l’opera rappresenta forse l’espressione più alta del corpus dei dipinti a “lume di candela”eseguiti da La Tour; la luce celata all’occhio dell’osservatore dalla trasparentemano del Bambino, si diffonde sul suo giovane volto che si trasforma nellavera fonte luminosa dell’intima e familiare scena, che diventa trascendente.Il pubblico potrà ammirare questi due dipinti di eccezionale interesse, in un allestimento a loro dedicato, razionale nella distribuzione degli spazi e ricercatonella scelta dei materiali.Numero verde gratuito 800.14.96.17www.cultura.eni.comwww.comune.milano.it

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