Alle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari – Vicenza

AVANGUARDIA RUSSA Esperienze di un nuovo mondo

  Cultura e società   

L’esposizione, allestita nello splendido palazzo barocco Leoni Montanari, permette di gustare 85 capolavori dell’avanguardia russa di cui inediti per noi oltre alle icone russe della collezione San Paolo Intesa.

Tra i pittori dell’Avanguardia ce ne sono alcuni notissimi come Kandinskij, Gonçarova, Tatlin e Rodçenko, ma anche molti altri che val la pena di scoprire come Olga Rozanova, Aleksandr Kuprin e Aristarch Lentulov.Al piano terreno gli esponenti gruppo “Fante di quadri”che incomincia ad esporre dopo il 1910 , abbastanza variegati  nei loro intenti, soggetti e modi di dipingere. Il gruppo che è composto anche da una folta schiera di donne chiamate Amazzoni, si avvicina  all’arte europea ma anche alla tradizione della pittura delle Icone. La pittura come noi generalmente la intendiamo, infatti, nasce in Russia solo dopo il 1700. I soggetti passano dalle nature morte e paesaggi saldamente costruiti che si avvicinano a Cèzanne ed al cubismo a ritratti estremamente semplificati come l’Autoritratto di Tatlin o il delicato ritratto di moglie e figlia di Lentulov , a episodi ispirati alla cronaca nera come il quadro Strada dove una donna è riversa per terra rivelata dalla luce di un lampione mentre un uomo di schiena sembra allontanarsi furtivo o lo spiritoso Ciclista che sembra sobbalzare sull’acciottolato mentre due gatti fuggono terrorizzati dall’insolita figura alla quasi mitologica Donna su bestia della Gonçarova. Alcune poesie commentano le immagini o ne riprendono i soggetti. Il nuovo andamento politico del paese è anche rappresentato da stoffe prodotte su disegni dei pittori  nel centro industriale e culturale di Ivanovo e che vengono intervallate ai quadri. Non mancano anche i bozzetti per i costumi di un balletto o il disegno per una borsetta che si avvicina al nostro futurismo. Ai quadri, inoltre, si alternano anche le icone di cui a volte riprendono lo schema compositivo o la scelta dei colori. I pittori presenti al secondo piano con disegni, schizzi ed oli veri e propri oltre che stoffe i cui temi sono ispirate a pezzi meccanici quali viti o mezzi a motore come moto o aerei,  sono più omogenei nel loro stile cubista o astratto. Qui le icone sono più frequenti, mentre al terzo piano decisamente prevalgono. Per mostrare la continuità con la tradizione delle icone è stata creata in mostra una Iconostasi che, al centro dei due angeli, invece della figura del Salvatore presenta una composizione astratta di Rodçenko che però armonizza perchè ne riprende i colori e l’armonia compositiva.

Bellissimi anche le astrazioni di Kandinskij che ben si alternano alle preziose icone. Non mancano anche i mezzi multimediali ed un delizioso cartone animato del 1971 che rappresenta il miracolo di una città salvata dall’invasione barbara grazie all’intervento divino. I personaggi sono ripresi dalle icone o da libri medieovali e ciò, oltre alla poesia delle immagini, contribuisce alla suggestione che porta fuori dal tempo. E’ una mostra insolita che ci affascina e sorprende.

Alessandra Arecco

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