Trentatré artisti internazionali, tra cui star e giovani promesse, ventisei nuove produzioni, dieci sedi espositive, un´importante sezione storica, una sezione dedicata all’architettura contemporanea, un ciclo di workshop e performance, un articolato programma di attività didattiche e un fitto calendario di eventi paralleli: tutto questo è Postmonument, la XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, curata da Fabio Cavallucci, che si svolge nel capoluogo toscano fino al 31 ottobre 2010.
Nata pionieristicamente nel 1957, quando in tutto il mondo esistevano soltanto la Biennale di Venezia, il Carnegie International di Pittsburgh, la Biennale del Whitney Museum, la Biennale di San Paolo e documenta a Kassel, la Biennale Internazionale di Scultura di Carrara giunge alla sua quattordicesima edizione completamente rinnovata nei contenuti e nella struttura. Postmonument trasforma infatti Carrara, per secoli simbolo e sinonimo della scultura stessa, in una piattaforma di riflessione sul tema del monumento, dove i linguaggi più innovativi e provocatori del presente dialogano col passato, ponendo la città del marmo al centro di un’analisi storica, sociologica e politica dei grandi cambiamenti che sta subendo il sistema simbolico ed economico occidentale.
Perno attorno al quale si snoda questa riflessione non è il monumento in sé e per sé, quanto piuttosto quel radicale processo di de-monumentalizzazione che nel corso del Novecento ha progressivamente svincolato la scultura dalle sue antiche finalità celebrative ed encomiastiche. Emblema del potere forte, strumento di omologazione delle masse, ma anche catalizzatore dei valori dei popoli e tassello insostituibile nella costruzione della memoria collettiva, il monumento diviene il bersaglio principale di rivolte e rivoluzioni per poi essere spazzato via dall’imporsi degli ideali di democrazia e libertà del nostro tempo. Tuttavia, in uno scenario mobile e mutevole come quello attuale, in un clima di fine d’epoca, accanto all´iconoclastia contemporanea si registra, talvolta, il riemergere di valori e materiali del passato. E dove il disorientamento sembra essere più evidente, lì è forse più facile trovare terreno fertile per il cambiamento.
Carrara offre in questo senso molti spunti e suggestioni: dalle tracce del duro lavoro dei cavatori sedimentate nella vita della città, all´inconfondibile tradizione anarchica, dall´antichità e ricchezza del centro storico al fervente e vivace microcosmo dell´Accademia di Belle Arti. Il suo territorio, da sempre legato all’estrazione e alla lavorazione del marmo, ha sofferto più di altri la decadenza della scultura tradizionale seguita alla caduta dei miti e delle ideologie del Novecento. Il contesto locale si offre dunque come specchio per quei segni di incrinatura del sistema simbolico e produttivo di tutto il mondo occidentale, e dal confronto con questa situazione reale gli artisti invitati alla manifestazione hanno tratto ispirazione per i loro interventi.
La scelta poi di coinvolgere tutta la città attraverso un moltiplicarsi di sedi espositive – vecchi laboratori di scultura e altri edifici dismessi del centro, ma anche luoghi storici della città, quali le piazze e i siti religiosi – contribuisce a dare corpo a quella dimensione di passaggio e di trasformazione che costituisce il filo conduttore dell’intera manifestazione.
In mostra il tema è introdotto da un’ampia sezione storica, che affianca esempi di scultura simbolista di fine Ottocento a modelli di produzione monumentale a cavallo dei due secoli, opere della statuaria del Ventennio fascista a effigi del realismo socialista, del regime sovietico e di quello cinese.
Ma la parte centrale dell’esposizione è costituita dalle opere di trentatré artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo, tra cui star internazionali e giovani promesse. Ben ventisei degli artisti invitati presentano per l’occasione nuove produzioni, concepite dopo sopralluoghi e una più approfondita conoscenza della realtà del territorio carrarese e nella maggior parte dei casi realizzate nei laboratori della città. Questi progetti, oltre a declinare in modo a volte inaspettato il tema portante della Biennale, hanno in comune un approccio assolutamente sperimentale e interdisciplinare alla pratica della scultura.
Una riflessione parallela è inoltre offerta dalla sezione architettura, che attraverso maquette e progetti inediti di sette architetti e studi di fama mondiale introduce una nuova chiave di lettura per il concetto di monumentalità: se, infatti, il monumento come simbolo sembra aver perso il suo scopo, è la forza icastica dell’architettura contemporanea a dare corpo, oggi, a quel desiderio di maestosità un tempo demandato alla scultura.
Infine, un ciclo di workshop e performance in agenda alla fine dell’estate rilegge il tema da un nuovo punto di vista, quello della performance appunto, linguaggio antimonumentale per eccellenza, fondato sull’idea di un’arte immateriale che attraversa lo spazio e il tempo.
Ma la XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara non è solo una mostra: il progetto Biennale Educational è infatti un innovativo programma di educazione al contemporaneo promosso e organizzato dalla Biennale che ha già coinvolto 4000 studenti, con oltre 200 laboratori per scuole di infanzia, primarie e secondarie, toccando tutto il territorio del Comune di Carrara senza tralasciare le aree più periferiche, e che prosegue per tutta l’estate, fino all’autunno inoltrato.
La XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara trova inoltre ideale completamento nel calendario di Eventi Paralleli che accompagna la manifestazione per tutta la sua durata: dieci progetti, tra mostre, incontri, eventi, piece teatrali, proposti e organizzati da gallerie e associazioni attive nel territorio carrarese.
La discussione si estende poi al versante politico e sociale grazie al fondamentale contributo del catalogo, edito da Silvana Editoriale, che affianca al testo del curatore numerosi interventi di critici e storici dell´arte, introdotti dalle esclusive interviste all’ex Presidente dell’Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov, e al grande sociologo Zygmunt Bauman.
La XIV Biennale Internazionale di Scultura è organizzata dal Comune di Carrara, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e dalla Cassa di Risparmio di Carrara, col sostegno della Regione Toscana e della Provincia di Massa e Carrara e in collaborazione con l´Accademia di Belle Arti, l´Apt di Massa-Carrara, il gruppo Internazionale Marmi Macchine e l’Associazione Amici dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.
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