Sulla Costiera Amalfitana, il piccolo borgo di Cetara è protagonista di progetti esemplari per la tutela dell’ambiente e una nuova attrattività

Cetara: buone pratiche per un nuovo turismo

  Turismo d’autore  

Una risorsa unica sia per il turismo che per l’alimentazione, che per l’economia.

E’ il mare italiano, spesso a rischio di depauperamento e inquinamento.

Contro questi pericoli il mare della costiera amalfitana sta diventando protagonista di progetti coraggiosi e avveniristici da prendere ad esempio.

Merito soprattutto del sindaco visionario di Cetara, Fortunato Della Monica, Presidente fino al 2023 del FLAG “Approdo di Ulisse”,

Il FLAG è capofila del Gal Pesca che si costituirà nei primi mesi del 2024, mettendo in sinergia 65 partner pubblici e privati, nell’area territoriale da Salerno a Torre Annunziata e l’isola di Capri.

Quali gli obiettivi di questi progetti? Assicurare al territorio una transizione ecologica, con grande attenzione all’equilibrio delle risorse ambientali e sociali, in modo che lavoro, economia, vita sociale della comunità possano garantire uno sviluppo sostenibile.

E quale il settore su cui si concentrano le azioni del progetto? Sicuramente la pesca, quell’attività primaria che ha sempre contraddistinto il lavoro a Cetara.

Il Sindaco stesso, appartenente, come molti cetaresi, a una famiglia di proprietari di barche da pesca, conosce a fondo i problemi e le opportunità di questo lavoro.

Ecco quindi una serie di attività intelligenti a favore della pesca, che rientrano sotto il nome di “Pesca in Campania”.

Dai battelli antinquinamento o “spazzamare”, primi nel Sud Italia, “Costa d’Amalfi” e “Penisola Sorrentina” full electric, dotati di droni e robot per perlustrare il mare, all’utilizzo di cassette per il pescato in plastica riciclabile e biodegradabile, contro quelle in polistirolo non riutilizzabili, all’introduzione della lampare da pesca elettriche che non inquinano e non danneggiano la salute dei pescatori.

Un altro aspetto fondamentale di questo progetto che vuole tutelare uomini e ambiente è stata la forte riduzione di quote di pescato.

Contrariamente a quanto si temeva, la riduzione del pescato ha arricchito i pescatori, valorizzando il loro lavoro: meno quantità, più qualità.

Senza dimenticare che così si è realizzato il ripopolamento del mare, salvando questa preziosa risorsa minacciata da depauperamento. E il lavoro del pescatore, alleggerito da turni troppo gravosi e meglio remunerato, è diventato di nuovo attrattivo per i giovani.

Proprio ai giovani si rivolge un’altra azione fondamentale. A loro, che sono i cittadini di domani, si rivolgono lezioni di sensibilizzazione e di educazione ambientale, affinché capiscano che ognuno, anche nel suo piccolo, può fare la sua parte per affrontare bene i cambiamenti.

Ecco dunque una piccola comunità, quella di Cetara, che diventa un bellissimo esempio del passaggio equilibrato verso la modernità, conservando in pieno le proprie radici e la propria identità.

E Cetara, nel suo piccolo, diventa anche esempio di un nuovo turismo attrattivo.

In questa Costiera Patrimonio Unesco, così celebre in tutto il mondo, così amata dagli intellettuali del Grand Tour e dai VIP anni ’60, così ricca di offerte esclusive 5 stelle, Cetara con i suoi dintorni può proporsi come meta rivolta anche ad altri target.

La cittadina conserva il suo aspetto tradizionale di borgo di pescatori, dominato da una parte dalla imponente Torre Vicereale, inserita nel sistema di difesa costiera contro gli attacchi dei pirati barbareschi, all’altra dalla chiesa di San Pietro con la sua bellissima cupola maiolicata.

Intorno si distende il borgo, con grappoli di case, vicoli, scalinate, nella tipica architettura mediterranea.

Sparsi ovunque vasi panciuti e panchine decorati dalla colorata vivacissima maiolica di Vietri.

Sullo sfondo il Monte Falerio e i Monti Lattari. Sfondo perfetto per un turismo non solo estivo e balneare.

Qui le reti di mille sentieri ad ogni altezza invitano gli appassionati di trekking e di turismo all’aria aperta, che spesso provengono dal Nord Europa.

E l’entroterra non deluderà sicuramente, tra panorami spettacolari, ulivi, vigneti e i profumi dei meravigliosi limoni di Amalfi.

Anche questa un’occasione per alleggerire l’overtourism della costa, che rischia in certi periodi dell’anno di rendere invivibile questo lembo prezioso di terra.

A tutto ciò si affianca la splendida cordialità e capacità di accoglienza dei Cetaresi, appassionati del loro borgo e desiderosi di farlo conoscere agli ospiti, definiti “cittadini temporanei”.

Ospiti che anche in un breve soggiorno possono assaporare in tutta la sua autenticità lo stile di vita tranquillo e rilassato di un borgo del Sud Italia.

Nell’accoglienza la parte del leone la fa la ristorazione, che punta ovviamente alla cucina di pesce.

Basti pensare che ogni ristorante di Cetara ha la convenzione con una barca, per assicurarsi ogni giorno il quantitativo di pesce fresco.

Il prodotto di punta, però, che prende il nome proprio dal borgo, è la “Colatura di alici di Cetara”, che nel 2020 ha avuto il riconoscimento europeo della DOP.

Anche questa è un segno identitario che racconta la storia secolare del borgo: la pesca in mare, la cattura delle alici, la disposizione a strati alterni con sale marino all’interno di una piccola botte di legno di castagno, la pazienza dell’attesa di mesi fino a quando si effettua la spillatura di un liquido ambrato, perfetto per insaporire i cibi, sia crudi che cotti, che ricorda sia il garum dei Romani, sia le salse di pesce del sud-est asiatico.

Conosciuta da secoli e realizzata da sempre nelle famiglie dei pescatori di Cetara, la Colatura di alici, che oggi è sottoposta a un disciplinare rigoroso, è diventata da 20 anni un prodotto prezioso, richiestissimo da chef stellati, splendido testimone della tradizione marinara.

https://pescaincampania.it/

Franca Dell’Arciprete Scotti

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