Alla scoperta del Molise: borghi, enogastronomia, artigianato

Molise “in“ Turismo

  Turismo d’autore  

Molise “in“ Turismo.

Questa definizione è stata coniata a Termoli il 27 settembre scorso, in occasione della giornata mondiale del turismo, durante la consegna di alcuni premi a giornalisti, che si sono impegnati a promuovere il territorio.

“Turismo lento”, “turismo esperienziale”, quante volte ne abbiamo sentito parlare, ma il suo significato cade a pennello per il Molise, dove il turismo non è solo mare e montagna, ma tutte quelle esperienze collegate alla conoscenza, di quello che il territorio esprime attraverso tutte le sue eccellenze.

Parlare di Termoli è facile, è sufficiente guardarsi attorno, un antico borgo marinaro fondato nel 412 d.c., che proprio per la sua posizione è stato teatro di numerosi conflitti e dominazioni, individuando in questo porto un punto di

incontro e di riferimento nelle comunicazioni.

L'antico borgo è circondato da splendide mura, che concedono una vista sul litorale molisano, fino ad individuare anche la Maiella e le coste del vicino Abruzzo, mentre la Torre del Castello Svevo del XIII secolo, testimonia la presenza di Federico II di Svevia.

Le mura riparano il borgo antico, con le sue stradine, e piccole abitazioni che nel tempo sono state elegantemente ristrutturate ed adibite ad Albergo Diffuso, una forma di ricettività, che consente un soggiorno emozionale all'interno delle antiche dimore, seppur con tutti i comfort.

Nel caso di Termoli e dell'Albergo Diffuso Residenza Sveva, la colazione è servita nella struttura centrale, situata proprio nel cuore del borgo, ovvero nella Piazza della Cattedrale di Santa Maria della Purificazione, di origine

medioevale stile romanico, che ospita le reliquie di San Basso e San Timoteo.

L' Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise, con sede a Termoli, oltre ad organizzare visite guidate all'interno del Duomo, propone un giro nei sotterranei, scendendo fino a cinque metri nella profondità del borgo,

attraverso la visita di stanze e reperti recuperati nei secoli.

Adiacente alla piazza del Duomo, il Ristorante Svevia e sulla spiaggia il Ristorante Salsedine, sempre della famiglia Vincitorio, regalano come nella Residenza Sveva, eleganza e gusto, con piatti tradizionali serviti con un tocco

moderno.

Molto apprezzata dai clienti, la pampanella, piatto tradizionale a base di maiale marinato nella notte precedente e cotto molto lentamente il giorno successivo, ma alla tradizione viene affiancata la pampanella di tonno, davvero deliziosa e

sorprendente nel sapore.

Ma la vera scoperta del Molise, avviene andando verso l'interno della regione, in un viaggio con numerosi itinerari di vario genere, attraverso gusti, sapori antichi, natura incontaminata e tradizioni tramandate dalle generazioni.

Seguendo la Valle del Biferno, un fiume non lineare che scorre interamente nella regione, il percorso fluviale alterna acque tormentose, con rapide e la possibilità di fare rafting, ad acque più tranquille adatte alla pesca no kill, alla

canoa, per arrivare alla Piana dei Mulini, con 32 ettari di parco fluviale, percorribile anche in bicicletta per 15 km.

Andando verso Campobasso, è ben visibile il Massiccio del Matese, che divide la Campania dal Molise, e dove si sono sviluppate famose stazioni sciistiche, come Campitello Matese 1300 metri, proprio per la copiosa caduta di neve,

addirittura da record mondiale, come la famosa nevicata di Capracotta del 2018 dove caddero 2 metri di neve in 18 ore.

Proseguendo verso Isernia, sempre nell'alto Molise, è tutto un susseguirsi di piccoli paesi, ognuno con la propria personalità, come Castelpetroso (Is), dove il celebre regista Sergio Leone, conoscendo la zona che aveva dato i natali alla sorella, ha ambientato ben quattro dei suoi film.

Inoltre, a Guasto di Castelpetroso sorge l'Abbazia della Madonna dell'Addolorata, dove la Chiesa riconosce ufficialmente il miracolo dell'apparizione della Madonna.

In Molise, ci sono eccellenze come la Pontificia Fonderia Marinella, candidata tra i beni dell'UNESCO, per l'arte campanaria tradizionale, ma altre come il marchio Papa dell'industria dolciaria con sede a Monteroduni (IS), celebre in tutto il mondo per i suoi confetti (Dolceamaro) e marchio Cuore Nero, per prodotti dolciari della grande distribuzione.

Un'eccellenza, per la sua tradizione da mezzo secolo, che dà lavoro a 106 persone nei suoi 8000 mq di azienda, con un progetto, condiviso con la Coldiretti, per poter arrivare a produrre confetti con una filiera completamente italiana, a partire dalla produzione in loco delle mandorle, con un primo raccolto di ben 550 tonnellate su 1 milione di alberi.

Un progetto definito Artigiani Industrializzati, dove i processi produttivi sono artigianali, ma sono replicati nell'industria, con la garanzia della sicurezza alimentare, al primo posto.

Ma come sempre, per conoscere davvero un territorio, bisogna provare i sapori, i piatti tipici, ma soprattutto i prodotti che sono ancora creati artigianalmente da veri maestri, che hanno ereditato dal passato questo vero patrimonio.

A Montaquila (IS) troviamo la famiglia di fornai Ricci, dal 1967 orgogliosi custodi del lievito madre, che quotidianamente produce prodotti da forno di eccellenza.

Con Mattia Ricci (terza generazione) e il suo entusiasmo, viene prodotto un panettone all'olio extra vergine d'oliva chiamato EVO, che ha sostituito l'utilizzo del burro nella ricetta tradizionale .

Anche questa produzione ha un approccio di tipo manuale, anche nelle altre fasi di lavorazione, come la preparazione dei canditi, dove gli agrumi vengono sbucciati a mano per glassarli, mentre la polpa viene utilizzata per le marmellate.

Anche a Matrice (CB) esiste un'altra testimonianza artigianale a produzione manuale, al Mulino Cofelice, uno degli ultimi mulini del Molise, che lavorano ancora con la macina a pietra diversi tipi di cereali naturali, come il mais agostinello, grani come senatore cappelli, saragolle, solina, in quanto proprio per il principio della bio diversità, si utilizzano più cereali, ma tutti del territorio, anziché produrre un solo prodotto, ma con farine reperite altrove.

Non per niente la scelta di questo Mulino, già da 20 anni, è racchiusa nel suo motto: “fare un passo indietro” riattivando la macinatura a pietra.

A Macchiagodena (IS) conosciamo la famiglia De Cesare, che da 25 anni è custode di tradizioni d'eccellenza nella produzione di panificazione, senza l'utilizzo di macchinari e solo con il forno a legna, e naturalmente con l'utilizzo delle farine prodotte nel territorio.

Anna Lucia De Cesare, impasta quotidianamente alle due di notte, ben 70 kg di farina, un lavoro duro, ma ricco di tante soddisfazioni.

Sempre a Matrice, è consigliata una sosta alla celebre Basilica Longobarda di Santa Maria della Strada, in quanto oltre alle sue espressioni artistiche, è avvolta nel mistero delle leggende che la contraddistinguono, risalenti al XVIII secolo.

Si tratta del mitico Re Bove, che per espiare una sua colpa, con l'aiuto del diavolo, sarebbe riuscito a costruire in una notte 99 chiese, delle 100 richieste.

Una splendida opera di architettura longobarda dell'anno mille, arrivata intatta a noi, e che raffigura, tra l'altro nella sua facciata, immagini che riportano al bove della leggenda.

La storia, i luoghi, la natura, si alternano alla vera essenza del territorio molisano, che, ovviamente nei prodotti caseari raggiunge altissimi livelli.

E' interessante, a tale proposito, conoscere il progetto che sta realizzando Giuseppe Iaconelli, allevatore di confine tra Molise e Campania, che ha inventato il caseificio diffuso Optimum Sancti Petri.

Il progetto unisce i prodotti dei vari caseifici, ovvero, vengono selezionati vari tipi di latte, viene definito il luogo dove la materia viene convogliata, e a quel punto partono i trattamenti, cioè la stagionatura e l'affinatura dei formaggi, con la

conseguente creazione di vere raffinatezze del palato.

Questo viaggio attraverso le tradizioni, porta anche alla conoscenza della bio diversità del territorio, che in alcune zone si è sviluppata, come un vero progetto di vita, grazie all'entusiasmo di alcuni giovani, ritornati sul territorio, con il loro

bagaglio culturale.

A Campolieto (CB) troviamo Alba Azienda Agricola Multifunzionale, che con i suoi 5 ettari di ulivi produce “7”, olio extra vergine d'oliva, che con il suo nome racchiude il senso del loro lavoro .

Sono 7, infatti le specie di olive prodotte, ma non per una multi produzione, ma per un ciclo chiuso, auto rigenerante, che produce olive naturali, nel rispetto delle persone e del territorio, e dove lo scarto diventa risorsa e non costo.

Nell'azienda infatti, lo scarto vegetale e il siero del latte, vengono utilizzati nell'alimentazione delle galline, proprio a chiusura del ciclo di rigenerazione.

Contemporaneamente nell'alta valle del Volturno, a Venafra, si produce una mono varietà autoctona, Aurina di Venafro, che fu portata nel Molise probabilmente da Licinio, un coltivatore Sannita e quindi ben prima dell'epoca romana.

L'Azienda Colonia Julia di Venafro (IS) , coniuga questa produzione d'eccellenza con la biodiversità, attraverso la produzione di altre 3 specie di olive, per non perdere il patrimonio storico della regione.

Il potenziale turistico di questa regione però, non si esprime solamente con le sue specialità gastronomiche.

Sono numerosi i luoghi antichi da scoprire, praticamente ovunque, come il comune di Frosolone (IS) , dove è possibile visitare il Museo dei Ferri Taglienti, che celebra la grande maestria degli artigiani nella produzione di lame, coltelli e forbici, esponendo una grande collezione storica, con la possibilità di accedere ad un piccolo laboratorio dove ammirare l'opera di forgiatura.

A pochi passi di distanza troviamo un piccolo museo familiare, che espone un corredo completo, appartenuto ad una ragazza figlia di allevatori.

Le donne della famiglia erano il pilastro economico e culturale e durante il periodo della transumanza del bestiame verso la Puglia, che durava 9 mesi, si occupavano dei figli e degli anziani, e preparavano il corredo delle figlie a partire dalla nascita, realizzando dei rotoli di tessuto che venivano utilizzati nel corso della vita, anche per la preparazione del corredino dei figli.

Esistevano degli scambi commerciali quotidiani con Napoli, (attualmente esiste ancora una linea di autobus giornaliera che raggiunge la città partenopea in due ore) le donne portavano tessuti più grezzi di origine vegetale, tipo la ginestra, lane e formaggi a Napoli e riportavano dei filati molti più sottili, e coperte di seta di alta qualità.

Essere “orgogliosamente Molisano“ : questa frase, che ricorre spesso nei racconti delle persone che si incontrano in questa terra, indica la tenacia di queste persone che tramandano le loro tradizioni alle generazioni future.

Come l'arte del tombolo, un merletto che nasce da mani sapienti che intrecciano il filato con il legno, con un movimento ripetitivo, che crea un merletto finissimo, ma la cui vera ricchezza è quella del saper tramandare quest'arte

In Molise abbiamo trovato il benessere, la qualità della vita, il territorio immacolato e il “buon mangiare”.

Come non ricordare le bianche mozzarelle di Pojano fatte a mano, la scamorza di Frosolone, il tartufo bianco del Molise, le uova di quaglia in barattolo in aceto o in acqua e sale Del Zingaro a Matrice, la frittata gigante con caciocavallo e 1000 uova, regina della “Sagra della frittata“ del 1° maggio a Montaquila, il tarallo o“biscotto” in quanto cotto (bis) due volte.

Il Molise offre paesaggi straordinari e i progetti futuri sono sempre mirati alla valorizzazione, per far muovere l'economia, ma sempre nel rispetto del territorio perché il Molise esiste e resiste.

Info:

Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo Molise tel.0875 703913

www.termoli.net info@termoli.net

per dormire :

Residenza Sveva info@residenzasveva.com

per mangiare :

ristorantesvevia@gmail.com

Salsedine cucina di mare e pizza Via Cristoforo Colombo 51, Termoli (CB)

Anna Rosa Brusa

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