Il film rappresenterà l’Italia alla settimana internazionale della Critica nel corso della Mostra del cinema di Venezia 2008

Pranzo di ferragosto

  Cultura e società   

La trama del film, diretto da Gianni Di Gregorio, che ha curato anche lo script di Gomorra, è intrigante: Giovanni (Gianni Di Gregorio) è figlio unico di una donna vedova, ha 50 anni e vive ancora con lei in una vecchia casa del centro di Roma. La madre, una nobildonna decaduta, lo tiranneggia lo muove, con i suoi fili invisibili, come se fosse un burattino e gli lascia solo il tempo per l’osteria mentre, una volta attivato a casa, la accudisce e pulisce. Il 14 agosto l’amministratore del condominio, conoscendo la sua situazione di “cattività”, gli chiede un favore che Gianni non può rifiutare: ospitare per due giorni la madre, in cambio dell’abbuono di tutte le spese condominiali non pagate negli anni. Ma la signora arriva con la sorella e quindi le figure femminili in casa diventano tre.  Gianni, travolto e annichilito dallo scontro fra i tre potenti caratteri, si adopera eroicamente per farle contente.  Accusa però un malore e chiama un amico medico per un controllo, che lo tranquillizza ma, implacabile, gli lascia la sua vecchia madre perché è di turno in ospedale. Gianni passa ventiquattrore di inferno. Quando arriva il sospirato momento del congedo però le signore cambiano le carte in tavola …

Figlio unico di madre vedova – dice Di Gregorio – ho dovuto misurarmi per lunghi anni, da solo, (moglie e figlie si erano dileguate per istinto di sopravivenza), con mia madre personaggio di soverchiante personalità, circondato dal suo mondo. Pur se provato ho conosciuto e amato la ricchezza, la vitalità e la potenza dell’universo dei “vecchi”.  

Le protagoniste del film non sono attrici professioniste, ma signore che non avevano mai recitato, prive di vizi formali: Valeria de Franciscis, Marina Cacciotti, Maria Cali, Grazia Cesarini Sforza. Il film è prodotto dall’Archimede di Matteo Garrone, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha riconosciuto al progetto l’interesse Culturale nazionale, ed è distribuito da Fandango Distribuzione.

Il film, particolarmente bello, gioca tutto secondo i toni della commedia classica, tra il sofisticato e il grottesco, tendente al farsesco, sino ad un finale “dolcemente acido” che comprova che l’assistenza agli anziani potrebbe diventare un job ben pagato, con un mercato in pieno sviluppo.

 Versione stampabile




Torna