Ingresso del nuovo chef Marco Martini

L’Osteria dei Vinattieri compie 10 anni

  Food and beverage  

Oggi a carne e salumi si aggiungono pesce e Toscana in una cucina solida, ma fantasiosa, fedele alla stagionalità dei prodotti e rispettosa della tradizione Il nuovo menu “Ogni giorno …per offrirvi il meglio”

 L’Osteria dei Vinattieri a San Donato, alle porte di Milano, è un ambiente caldo e rassicurante. Accoglie gli ospiti tra pareti vinaccia e arredi di legno: tavoli, sedie e bancone, proprio come nelle più vere osterie di un tempo. Grande attenzione ai dettagli, gentilezza e professionalità del personale sono il vanto di Salvatore Buoncore, che da 10 anni con passione e forte dedizione gestisce il locale, coadiuvato dall’esperienza manageriale di Stefano Lascatti.

In cucina c’è il nuovo chef Marco Martini, 35 anni, di origini toscane (Lucca) ma cittadino del mondo nelle esperienze lavorative. Di fornello in fornello, Marco ha lavorato al Four Season, al Grand Hotel Villa Torretta e da Armani Nobu. Scuole ed esperienze che hanno determinato una nuova organizzazione in cucina (l’ingresso di un Secondo chef e di strumenti all’avanguardia) e nei piatti uno spirito eclettico e completo.

All’Osteria dei Vinattieri ho cercato di trasportare tutta la mia esperienza, e una ventata di novità, ma sempre nel rispetto dello stile e della tradizione gastronomica che il locale in questi dieci anni ha offerto alla sua affezionata clientela. - dichiara Martini - Una cucina solida ma fantasiosa la sua, molto fedele alla stagionalità dei prodotti, capace di mescolare regionalità differenti in ricette equilibrate e trasversali.

Al solido menu che negli anni ha contribuito nella costruzione della buona fama dei Vinattieri, si aggiunge una pagina nuova: “Ogni giorno…per offrirvi il meglio”, spazio dedicato - a rotazione - alle proposte del mercato e alla fantasia dello chef. E’ qui che fanno il loro ingresso le delicate “Mezzemaniche alla carbonara di mare” (la novità del pesce) , le “Fettuccine fatte in casa alla rucola con gamberi su crema di cannellini” (il tocco Toscano) o la preziosa “Ceviche di gamberi” avvolta da una croccante foglia di verza (la creatività).

Ma i cardini lombardi non vengono snaturati: nel pieno rispetto della tradizione dell’Osteria, troviamo sempre un grintoso “Risotto giallo con ossobuco” , o il “Nodino di vitello al burro e salvia”, qui però cotto a bassa temperatura (un’ora sotto vuoto a 55°e 90% di umidità) per esaltare la qualità della carne; mentre al passato d’osteria rimanda la “Pasta e fagioli toscana” servita in coccio di ceramica e nobilitata da crostini all’olio aromatizzato infuso con erbe mediterranee e cannella.

Tra i secondi (alla fiamma o alla griglia) non mancano mai il “Filetto di manzo allo speck con patate al forno”, l’incredibile “Tagliata di struzzo con rucola e Raspadura” appena scottata su pietra lavica e la tradizionale “Cotoletta alla milanese” con l’osso.

Infine un tripudio di dolci, dalla “Cheese Cake Vinattieri style” al “Tiramisù della casa” preparato con scaglie di cioccolato bianco e fondente.

Ulteriore punto forte dell’Osteria la selezione di salumi, tagliati e preparati ad arte da Salvatore, sul bancone di legno con piano di marmo all’interno della sala centrale. Troviamo particolarità come il Patanegra, Pratomagno del Casentino, una novità come i salumi di Bufalo (soppressa, salame e bresaola), e classici come Finocchiona, Mortadella al Tartufo, Speck d’anatra e Lardo di Colonnata IGP oltre Coppa Piacentina, Bresaola di cervo e Culatello di Zibello, serviti con golosi sott’oli, carciofi e pomodori secchi, melanzane e peperoncini ripieni. Vasto anche l’assortimento di formaggi a latte pastorizzato e latte crudo (Castelmagno, Bitto e Capricandido), dai più stagionati a morbidi caprini e tomini, da degustare in sequenza abbinati a confetture extra di pomodori, mostarda di fichi e diversi tipi di miele.

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