FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 6, 21 giugno 2021

Turismo d’autore, In Europa

Spigolature dal mondo
Graffiti in Umbria minore, a Foligno nel Palazzo Trinci, tra i castelli della Val di Non, nel Vallese svizzero, in Repubblica Ceca

Itinerari alla scoperta dei graffiti dell’Umbria minore

A Foligno, presso Palazzo Trinci, la mostra diffusa “Graffiti Umbri. Scritture spontanee medievali e moderne lungo i sentieri del pellegrinaggio” fino al 29 agosto invita alla scoperta dei luoghi umbri segnati dai graffiti medievali e moderni, opera di pellegrini e viandanti.

E’ la prima mostra in Italia dedicata, non ad un solo luogo in cui ammirare antichi graffiti, ma ad una intera regione, alla scoperta dei graffiti apposti in diversi luoghi. Scopo della mostra diffusa è permettere ai visitatori di percorrere prima idealmente nel Museo di Palazzo Trinci e poi di persona, gli itinerari pellegrini dell’Umbria, da Narni a Gubbio, da Perugia a Spoleto passando per tutti i borghi, alla ricerca di eremi, chiese ed edicole votive “segnati” dai graffiti.

L’Umbria nel tardo medioevo divenne il centro di una devozione culturale e religiosa, che interessò siti religiosi e laici in prossimità delle due antiche strade romane umbre di maggior transito, la via Flaminia e la via Amerina e i loro diverticoli.

Negli edifici religiosi comparvero i primi graffiti, spesso opera di pellegrini e viandanti. Non solo graffiti devozionali, ma anche scritture di memoria, commemorative, di carattere pratico e d’intento cronachistico, ma anche vicende private e strettamente personali.

In mostra descrizioni degli oltre venti luoghi di provenienza dei graffiti con relative indicazioni per raggiungerli, al fine di favorire un turismo sostenibile alla scoperta di luoghi ameni, siti religiosi e luoghi della tradizione laica, palazzi ed edifici pubblici o privati, dove il graffito esprime un forte bisogno comunicativo ed espressivo.

www.graffitiumbri.it

I castelli della Val di Non riaprono al pubblico con tante novità

I castelli della Val di Non, in Trentino, sono tra i meglio conservati di tutto l’arco alpino e la loro riapertura al pubblico li vedrà trasformarsi in un bellissimo spazio espositivo diffuso, che fino al 30 ottobre, ospiterà la mostra A Line Made by Walking.

Se prima valeva la pena raggiungere la Val di Non anche solo per farsi incantare dall’imponente bellezza della struttura, con la sua torre ottagonale, unica in tutto il Nord Italia, che svetta tra i filari di melo, con queste nuove iniziative sarà possibile immergersi da protagonisti nei magnifici spazi di uno dei castelli più ricchi di elementi originali di tutto l’arco alpino.

Castel Belasi, che ospiterà, appunto, il cuore della mostra, si mette in evidenza anche per gli affreschi del Cinquecento che richiamano il modello decorativo del refettorio del castello del Buonconsiglio di Trento.

Alcuni approfondimenti saranno collocati anche in altre dimore nobiliari, come Castel Valer, che, tra i più interessanti di tutto l’arco alpino per la ricchezza di arredi, quadrerie, oggetti e memorabilia originali, aprirà al pubblico un’altra serie di sale e aree straordinarie, fra cui l’imponente salone Ulrico.

Autentico scrigno di tesori, abitato ininterrottamente alla famiglia Spaur dal XIV secolo, da quest’anno Castel Valer oltre alle visite guidate, offrirà una serie di attività culturali, gastronomiche e didattiche. Le aree fiabesche come il giardino, la loggia o il salone degli stemmi, faranno da cornice alle tante proposte ideate per gli ospiti.

www.castellivaldinon.it

www.visitvaldinon.it

Estate in Vallese: escursioni panoramiche e alloggi insoliti

Il territorio del Vallese in Svizzera, con 45 cime che superano i 4000 metri e profonde valli laterali, offre tante escursioni panoramiche: meraviglie naturali e ingegneristiche da raggiungere senza sforzo grazie a treni e autopostali.

Interessante anche l’arte open-air: in Vallese l’arte esce dai musei per esibirsi all’aperto, sulla pubblica strada. Street art, graffiti, sculture e mosaici prendono possesso di muri, rotonde stradali e, addirittura, infrastrutture degli impianti di risalita a più di 2000 metri di quota.Ad esempio a Crans-Montana, armati di spray e pennelli, i migliori street artist del mondo sublimano con la loro arte i parcheggi, i muri, gli edifici e gli impianti sciistici.

Nel corso degli anni, il Vision Art Festival, fondato nel 2015 da Gregoy Pages e diventato uno degli appuntamenti mondiali più interessanti dedicati alla street art, oltre che il più grande museo all’aperto d’Europa, ha visto la realizzazione di oltre 80 murali.

Ma colpiscono l’attenzione soprattutto gli alloggi insoliti e il glamping, che uniscono autenticità e comodità nel cuore delle Alpi.

Così è possibile andare in quota, ammirare il tramonto, gustare una saporita fondue davanti al fuoco prima di andare a letto e crollare tra le braccia di Morfeo in una tenda ipertecnologica, sospesi tra gli alberi, in una botte o in un antico fienile trasformato in struttura high-tech oppure… all’addiaccio.

Whitepod - Monthey

Ecologia, natura e ospitalità di lusso si combinano a meraviglia al Whitepod di Monthey, garantendo un’esperienza unica e di qualità in un ambiente naturale affascinante. Il complesso, antesignano del glamping e sorto quando questo termine oggi di moda - e anche un po’ abusato - era di là da venire, propone dei pod riscaldati, a basso consumo energetico, che uniscono le comodità di una camera di albergo di alto livello all’unicità di dormire sotto una cupola con vista spettacolare sulle montagne.

www.valais.ch/it

Nel 2021, tante novità turistiche invitano a un viaggio in Repubblica Ceca

In attesa che la situazione si normalizzi, si viaggia con la fantasia e si gioca con i numeri: nel ventunesimo anno del nuovo secolo, la Cechia annuncia tante nuove attrazioni da mettere in agenda.

Tra l’altro il comparto turistico ceco ha portato a termine progetti in sospeso, completato opere in cantiere, accelerato i lunghi restauri, rivitalizzato le strutture, inaugurato musei e messo a punto nuovi eventi culturali, a partire dalle mostre.

Tra le novità più attese, gli ultimi ritocchi al santuario di San Giovanni Nepomuceno, sul monte Zelena hora.

E’ dal 2018 che i restauratori lavorano con certosina maestria al celebre capolavoro barocco, al confine tra Boemia e Moravia. Intitolato a San Giovanni Nepomuceno, meta di pellegrinaggio e patrimonio dell’umanità targato Unesco, il santuario è si luogo di culto, ma anche meraviglia architettonica dai forti simbolismi. A firma dell’archistar dell’epoca Santini, di origine italiana, domina il Zelena hora con il suo originale impianto a stella a 5 punte. I lavori dovrebbero essere completati entro la fine dell'anno.

www.visitczechrepublic.com

di Franca Dell’Arciprete