FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 6, 21 giugno 2021

Turismo d’autore, In Italia

Torre Guaceto: un’area protetta particolarmente speciale
Torre Guaceto è costituita da una riserva marina ed una terrestre

Torre Guaceto è un’area protetta particolarmente speciale: è una dei due parchi costituiti sia da una riserva marina sia da una riserva terrestre adiacenti l’una all’altra, che sono gestite da un unico ente.

Ricordiamo che Torre Guaceto si trova tra Brindisi e Carovigno, in Puglia.

La Riserva Naturale dello Stato e l’omonima Area Marina Protetta costituiscono un sistema di aree soggette a tutela che si estende complessivamente per circa 3.300 ettari ed interessa un tratto di costa lungo 8 chilometri. Il centro geografico della Riserva è un manufatto militare cinquecentesco: la torre costiera di avvistamento denominata Guaceto, evoluzione dell’antico toponimo arabo Gawsit, che significa “acqua dolce”.

Attraversando Torre Guaceto a volo d’uccello, procedendo dall’entroterra verso il mare aperto, si osserva un succedersi di ambienti diversi: dapprima i campi coltivati e gli oliveti, poi il mosaico costiero di macchia mediterranea, zona umida, dune e litorale, ed infine il mare sul cui fondale si sviluppano praterie di posidonia oceanica e più in profondità il coralligeno. Ambienti diversi, ma interconnessi, alcuni fortemente legati all’attività dell’uomo, come i campi coltivati.

Il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto ha l’obiettivo di preservare i sistemi ecologici presenti, di ripristinare i luoghi degradati e di promuovere modelli di sviluppo territoriale sostenibili.

Ogni azione condotta dall’ente parco è finalizzata, quindi, alla tutela e promozione della Riserva, obbiettivi che persegue anche facendo sensibilizzazione presso la comunità locale e coinvolgendo gli attori del territorio nelle proprie politiche di economia sostenibile.

Si parla di questa area protetta, infatti, anche oltre il contesto europeo, per via del modello di pesca sostenibile qui ideato per fare del bene al mare e ai pescatori, e attualmente in fase di replica in diverse AMP italiane. Oggi, la pratica di pesca condotta a Torre Guaceto è presidio Slow Food, così come il pomodoro fiaschetto coltivato nelle aree agricole dell’area protetta, un’antica cultivar riscoperta grazie all’impegno del Consorzio e degli agricoltori della riserva.

I padroni di casa a Torre Guaceto sono gli animali, qui tornano alla vita gli esemplari messi in pericolo dall’impatto antropico esercitato sul mare e sulla terra. Il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto gestisce, infatti, due strutture a loro dedicate: il centro recupero fauna selvatica ed il centro recupero tartarughe marine.

Nella fase attuale, inoltre, l’ente sta lavorando in rete con altre realtà pugliesi per il tracciamento degli spostamenti delle tartarughe marine a seguito della liberazione. Grazie ad un trasmettitore satellitare, infatti, gli operatori possono visionare i percorsi di mare battuti dagli esemplari curati presso il proprio centro. Il fine ultimo è quello di aumentare i livelli di tutela della specie in tutto il Mediterraneo.

La Riserva è una meta turistica sostenibile certificata CETS (Carta europea del turismo sostenibile). Il riconoscimento è stato assegnato all’Area Marina Protetta nel 2016 ed ora la procedura è in fase di rinnovo. Nell’ambito della CETS il Consorzio collabora con gli stakeholders del posto per un aumento dei livelli di sostenibilità ed una sempre più efficace promozione del territorio.

Per quanto concerne la AMP, inoltre, è in atto una procedura per il suo ampliamento che permetterà di proteggere sempre più animali e habitat.

Le foto di Giuseppe Lanotte sono state fornite dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto,