FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 11, 9 novembre 2020

Turismo d’autore, In Italia

Rascino: gastronomia e turismo
Nel Cicolano, un territorio montuoso e boscoso, si possono scoprire paesaggi affascinanti e tanti prodotti gastronomici

Lo scorso 26 ottobre, nell’ambito del progetto Tipicamente Rieti, ideato dalla Camera di Commercio di Rieti, in collaborazione con l'Azienda Speciale Centro Italia Rieti, cofinanziato da Unioncamere Lazio, sono state presentate alcune eccellenze del territorio reatino.

L’evento, in particolare, ha presentato Rascino, che si trova nel Cicolano, un territorio prevalentemente montuoso, caratterizzato da un continuo susseguirsi di aree boschive, zone montuose ed altopiani carsici, che offrono scenari paesaggistici affascinanti. Qui troviamo il Lago del Salto, il lago artificiale più grande del Lazio, formatosi dopo lo sbarramento del fiume omonimo, e l’Altopiano di Rascino, un altopiano carsico, sede del Presidio Slow Food della Lenticchia di Rascino, produzione d’eccellenza di questa zona. Questo territorio confina con la Valle di un altro lago artificiale, il Turano. I due laghi sono stati originati contemporaneamente tra il 1939 e il 1940. Sulle loro sponde è possibile trovare numerose spiagge balneabili ed attrezzate, che, ogni anno, in estate, attraggono numerosi turisti in cerca di luoghi dove poter stare a contatto diretto con la natura e dove è possibile “staccare la spina” dagli affollati centri urbani. In queste zone si possono anche visitare bellissimi borghi arroccati, ricchi di storia e tradizioni popolari. Numerose sono le Riserve Naturali presenti sul territorio, come la Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia, che comprende una parte del Lago del Turano, e la Riserva Naturale Regionale delle Montagne della Duchessa, situata nell’area del Cicolano a confine con l’Abruzzo.

Se volete visitare questo territorio potrete visitare il Castello di Rocca Sinibalda, il Borgo di Antuni o seguire il Cammino di San Benedetto.

Il Castello di Rocca Sinibalda è un castello risalente all’anno 1000, nato come fortezza militare e diventato oggi, dopo diversi lavori di restauro, uno dei monumenti nazionali più affascinanti e unici, grazie alla particolarità dei suoi interni. (Info: www.castelloroccasinibalda.it).

Il Borgo di Antuni è un borgo fantasma che domina la Valle del Turano con i suoi ruderi. Nato nell’XI secolo, è stato bombardato “per errore” durante la Seconda guerra mondiale e dagli anni 50’ è ormai disabitato. Inizialmente cadde sotto l’effetto dell’incuria, ma negli anni 90’ molti dei suoi ruderi furono messi in sicurezza e il borgo venne completamente riqualificato ed è ora tappa molto gradita dagli escursionisti.

Il Cammino di San Benedetto, che unisce Norcia con Cassino, attraversa questa zona della provincia di Rieti, passando per Rocca Sinibalda, Colle di Tora, Belmonte e Castel di Tora. Lungo il cammino è possibile ammirare bellissime abbazie quali, ad esempio, l’abbazia di San Salvatore Maggiore o Monte San Giovanni in Fistola.

Nel corso dell’evento è stato realizzato anche uno show cooking: è stata preparata la ricetta della Pasta di legumi con le lenticchie di Rascino. utilizzando i seguenti prodotti tipici:

La pasta di lenticchie, composta da acqua e farina ricavata dalla macinazione a pietra delle lenticchie. Questa pasta viene lavorata artigianalmente con l’utilizzo di trafile in bronzo, e viene, poi, posta ad essiccare a basse temperature per non alterare le sue caratteristiche organolettiche. La pasta è caratterizzata dall’alto contenuto proteico e, naturalmente, senza glutine. La pasta tiene bene la cottura e si adatta a diverse preparazioni gastronomiche.

Le lenticchie di Rascino, coltivate solo sull’Altopiano, vicino a Fiamignano, ad un’altezza vicina ai 1200 m, sono coltivate esclusivamente con metodi tradizionali che non prevedono l’utilizzo di diserbanti, antiparassitari o fertilizzanti chimici. La semente viene tramandata dai produttori, appartenenti all’Associazione dei produttori Lenticchia di Rascino, che ne salvaguardia le qualità e le tecniche di coltivazione, di generazione in generazione. Questa lenticchia appartiene alla tipologia “microsperma”, vale a dire di seme piccolo, tipologia originariamente mediorientale e asiatica. Dal 2014 la Lenticchia di Rascino è uno dei Presidi Slow Food, progetti nati per tutelare i piccoli produttori e per salvare i prodotti tradizionali di qualità.

Il Guanciale amatriciano, un salume crudo ricavato dalla guancia del maiale, tra la testa e la spalla, con una caratteristica forma triangolare, ricoperto da diverse spezie, tra cui pepe e peperoncino. La lavorazione è quella tradizionale: il guanciale subisce una salatura di 4 o 5 giorni, dopodiché viene lavato e conciato per essere, poi, lasciato riposare per 30 giorni a 10-15 °C con affumicatura. Successivamente. viene messo a stagionare per almeno 2 mesi.

L’Olio extravergine d’oliva Sabino DOP, ottenuto da una o dal connubio di diverse varietà di olive presenti nel territorio Sabino, quali: Carboncella, Olivastrone, Frantoio, Leccino, Raja, Moraiolo, Salviana, Olivago e Rosciola. L’olio Sabino presenta un colore giallo oro, odore fruttato e gusto delicato, uniforme, in parte dolce e in parte amaro, aromatico e vellutato. A questo olio è stato attribuito il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) per la sua qualità e le sue caratteristiche dovute all’ambiente geografico limitato in cui viene prodotto. La coltivazione dell'olivo nel territorio Sabino risale a oltre 2000 anni fa. A Canneto, centro del territorio sabinese, è possibile trovare tuttora, in piena vegetazione, l'olivo più antico d'Europa, il cui legno, sottoposto all'esame con l'Isotopo C 14, conferma circa 2000 anni di età. Si hanno prove che questi ulivi fossero presenti e coltivati in questa zona già dall'era pre-romana. In molte opere, quali quelle dei Georgici, Catone, Orazio, Columella, è scritto come l'olivo risplendesse in Sabina, sin da tempi antichissimi. Presso l'Abbazia di Farfa in Sabina, nel “Regesto Farnese”, lì conservato, è possibile ritrovare la storia della coltura, gli inizi dell'espansione delle coltivazioni di olivo e i periodi di decadenza e ripresa di quest’ ultime, legati all'alternanza di periodi storici di invasioni e di pace o di mutamenti della condizione sociale avvenuti in questa zona.

Il Peperoncino sabino, un peperoncino nato dall’incrocio di due peperoncini con caratteristiche differenti: il Diavolicchio Calabrese, piccante e dalla riconoscibile forma a cornetto, rosso fuoco, e il Brazil, peperoncino brasiliano dalla forma tonda che cambia colore man mano che arriva a maturazione, prima bianco, poi giallo, poi arancio, poi viola e infine rosso. Il peperoncino sabino è una pianta piccante e profumata che si adatta perfettamente al clima e al territorio Reatino, resistente alle nebbie tardive e ai freddi precoci.

Dal 1971, nella prima metà di agosto, ogni anno, a Fiamignano, comune del Cicolano, viene celebrata la “Sagra della Lenticchia di Rascino”, che, quest’anno, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di “Sagra di qualità”, rilasciato dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia.

Sul territorio è attiva l’“Associazione dei produttori Lenticchia di Rascino” che, da tanti anni, si pone la missione di salvaguardare la biodiversità animale e vegetale del territorio e la produzione, le qualità genetiche autoctone, le qualità organolettiche e il Presidio Slow Food della Lenticchia di Rascino.

Tra gli altri prodotti del territorio segnaliamo anche la Pizza “Rentorta” e la Castagna rossa del Cicolano

La Pizza “Rentorta”, tipica ricetta della zona di Pescorocchiano, è un prodotto della cucina povera e antispreco del luogo. È chiamata “rentorta” poiché la sfoglia, una volta riempita, viene rigirata su se stessa. È possibile trovarne con diversi ripieni, come, ad esempio, la classica, ripiena di salsiccia e guanciale, o quella dolce, ripiena di frutta secca e pep.

La Castagna rossa del Cicolano, una castagna di dimensioni maggiori rispetto ai marroni e alle altre castagne. La sua forma è rotondeggiante e globosa. Può essere commercializzata sotto forma di prodotto trasformato o fresco. Se ne ricava non solo un’ottima farina ma anche delle creme deliziose.

L’evento del 26 ottobre è uno dei quattro eventi della iniziativa promozionale del territorio reatino e delle sue prelibatezze, realizzata, lo ripetiamo, dalla Camera di Commercio di Rieti e dalla sua Azienda Speciale Centro Italia Rieti nell’ambito del progetto camerale Tipicamente Rieti, cofinanziato da Unioncamere Lazio e finalizzato a mettere in luce le eccellenze del territorio reatino.

Il 17 ottobre sono state presentate l’Amatriciana e la Gricia, piatti originari dell’area di Amatrice e dei centri limitrofi dell’Alta Valle del Velino, il 7 novembre i protagonisti sono stati i Pizzicotti alla Reatina, primo piatto semplice e gustoso che abbraccia la tradizione dei paesi della Valle Santa Reatina, mentre lunedì 23 novembre sarà realizzato il castagnaccio, un dolce che ha come protagoniste le castagne reatine, dalla Rossa del Cicolano al Marrone Antrodocano.