FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 5, 3 maggio 2020

Salute, Tendenze

SOI: troppe ore al computer e smartphone
I ragazzi rischiano la miopia

In questo complicato periodo, causato dall’emergenza COVID 19, Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana (SOI), constatando che la prolungata quarantena ha fatto lievitare il numero di ore trascorse davanti ai monitor, complice anche l’avvento della didattica a distanza, è intervenuto per difendere la vista dei bambini dagli 8 ai 13 anni, nell’età della loro evoluzione, e per combattere la miopia.

In particolare Matteo Piovella fa alcune raccomandazioni per contrastare l’insorgere della miopia nei bambini: il presidente ricorda che il momento più delicato è quello tra gli 8 e i 13 anni. In questa fascia di età, infatti, normalmente si sviluppa il difetto visivo più diffuso al mondo, che arriva ad interessare circa una persona su quattro nel mondo occidentale, con punte di incidenza molto alte nel mondo orientale.

Occorre prediligere il computer allo smartphone. - consiglia la SOI - Bisogna lubrificare regolarmente gli occhi con le lacrime artificiali. - prosegue il presidente della SOI - Ma, soprattutto, è necessario sbloccare la messa a fuoco da vicino fermandosi ogni 20 minuti e distogliendo lo sguardo dal video per almeno 30 secondi. Non appena termina la quarantena, poi, è opportuno passare più tempo possibile all’aria aperta, tra le 2 e 3 ore verso le 12.

I bambini che stanno meno all’aria aperta, come accade purtroppo oggi, sono più predisposti a far progredire la loro miopia. - sottolinea Piovella - Per questo è fondamentale, quando si svolge un’attività da vicino, come ad esempio l’utilizzo di computer o videogiochi, ogni 20 minuti fermarsi per circa 30 secondi, distogliere gli occhi dallo schermo, per fissare lo sguardo all’infinito in lontananza e rilassare la messa a fuoco prima di ritornare a lavorare.

Nei bambini, sottolineiamo, la messa a fuoco è automatica e il mantenere questa tensione ininterrottamente, senza fare piccole pause di 30 secondi, sembrerebbe collegato con l’aumento della miopia.

Voglio sensibilizzare, in primo luogo, gli insegnanti, soprattutto in questo periodo di scuola telematica - continua Piovella - Si tratta, ormai, di indicazioni consolidate, verificate e validate a livello internazionale. Nella didattica a distanza per i bambini è ovviamente fondamentale anche ridurre le ore rispetto al normale orario scolastico e comunque prevedere degli intervalli, in particolar modo nei ragazzi dagli 8 ai 12-13 anni, l’età in cui normalmente si sviluppa la miopia.

Il problema della miopia è, purtroppo, diventato un problema endemico: nei paesi asiatici, ad esempio, negli ultimi 15 anni ci si sta avviando verso il 100% di ragazzi miopi, e in Europa i numeri stanno molto aumentando.

Per questo Matteo Piovella, presidente della SOI, ritiene opportuno raccomandare prevenzione e controllo.

Non appena potremo uscire - continua Piovella - dovremo fare in modo che i nostri ragazzi possano trascorre 2-3 ore al giorno all’aria aperta, quando possibile, specialmente nell’orario intorno a mezzogiorno perché sembra che la luce naturale del sole abbia una funzione difensiva nell’evoluzione della miopia.

I bambini, invece, che stanno meno all’aria aperta, come accade purtroppo oggi, sia a causa dell’emergenza COVID 19 sia per i troppi impegni extra scolastici, cui spesso sono sottoposti, sono più predisposti a far progredire la loro miopia.

E’ fondamentale, quindi, andare periodicamente dall’oculista: bisogna fare i controlli suggeriti perché queste visite hanno anche il compito di individuare, man mano che crescono, l’esistenza di piccoli difetti visivi che magari non vengono percepiti né dal ragazzo né dai genitori, ma possono dare problemi.

Tra le raccomandazioni del presidente Piovella c’è anche quella di non sottovalutare la sindrome dell’occhio secco, anche se riguarda più gli adulti che i bambini.

E’ questa una patologia molto diffusa (circa l’80% delle donne dopo i 40 anni e il 60% degli uomini) dovuta in sintesi alla riduzione delle sostanze che mantengono la giusta lubrificazione dei nostri occhi. - ricorda Piovella - Se esiste la necessità è fondamentale lubrificare gli occhi, che altrimenti iniziano ad arrossarsi e a darci fastidio. Questa accortezza è ancor più importante per chi indossa le lenti a contatto, che sono comunque un corpo estraneo.

Sono disponibili dei lubrificanti senza conservanti, idonei e compatibili con l’uso di lenti a contatto e comunque utili per chi lavora molto al computer, poiché nel guardare uno schermo si sbattono meno le palpebre (l’ammiccamento è ridotto di tre volte) e quindi gli occhi si lubrificano meno e si seccano. E lacrimano di più perché sono meno lubrificati.

Infine, il p residente della SOI raccomanda che deve il computer preferito rispetto allo smartphone poiché, di solito, lo guardiamo ad una distanza maggiore rispetto al cellulare, che, quindi, stanca di più gli occhi.

Bisogna, in particolare, prestare attenzione alle “luci blu” anche se, come sempre, tutto dipende dalla durata dell’esposizione: Gli studi finora eseguiti su computer e cellulari non hanno rilevato un numero di radiazioni minimamente paragonabile all’emissione di luce blu delle lampade utilizzate per illuminare l’interno dei supermercati. - aggiunge Piovella - Ovviamente queste informazioni sono state da anni ripetutamente testate e certificate. Ad ogni modo, oggi, le normali lenti trasparenti degli occhiali possiedono, cosa che prima non era possibile, dei filtri contro i raggi UVA e contro la luce blu, con protezione del 100%.

E’ opportuno preferire sempre dispositivi col monitor più grande e tenere una distanza di lettura di 70 - 80 cm: È necessario per far sforzare di meno gli occhi.- conclude Piovella - Per lo stesso motivo bisogna evitare di guardare film sul telefonino.

Si vedono, purtroppo, spesso bambini che tengono i videogiochi a 15 cm dagli occhi, mentre è bene ricordargli che gli schermi non vanno tenuti così vicini, ma è giusto allontanare le braccia per quello che possono.