FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 2, 16 febbraio 2020

Cultura e società , Mostre

Parma, Museo di Arte cinese ed etnografico: la mostra temporanea Mode nel mondo
Un motivo in più per visitare Parma, capitale italiana della cultura 2020

Domenica 26 gennaio, a Parma, nel Museo di Arte cinese ed etnografico in Viale S, Martino 8, presso l’Istituto Saveriano, Padre Rosario Maria Ferdinando Giannatasio, Superiore Generale per l'Italia dei Missionari Saveriani e Presidente della Fondazione Culturale Saveriana, Padre Alfredo Turco, Direttore del museo, Chiara Allegri, Responsabile Marketing ed eventi del Museo d'Arte Cinese ed Etnografico, hanno inaugurato la mostra Mode nel mondo: i vestiti raccontano la vita dei popoli.

Attraverso la Fondazione Culturale Saveriana, di cui il Museo d'Arte Cinese ed Etnografico è colonna portante - ha spiegato Padre Rosario Maria Ferdinando Giannatasio - noi Missionari Saveriani vogliamo favorire l'incontro delle culture e l'amore per la fratellanza tra i popoli. Questa mostra è un bell'esempio su come le tradizioni culturali possano diventare un veicolo di conoscenza e trasmissione di saperi.

La mostra è allestita nel Museo d'Arte Cinese ed Etnografico dei Missionari Saveriani, che è stato fondato da mons Guido M. Conforti, vescovo di Parma, fondatore dell’Ordine dei Saveriani, Il museo è stato istituito nel 1901, grazie agli oggetti che Conforti ha chiesto ai suoi missionari, che hanno operato a lungo in Cina, di inviare periodicamente a Parma ed anche ai pezzi donanti dal senatore Fedele Lampertico. Dagli anni 60, poi, nel museo è affluito materiale di natura etnografica anche da altri paesi dell'Asia, dall'Africa e dall'America.

Padre Alfredo Turco, Direttore Museo d'Arte Cinese ed Etnografico, ha affermato: Questa mostra rende omaggio a un grandissimo lavoro di raccolta dei Missionari Saveriani che dal 1901, grazie alla volontà di San Guido Maria Conforti, collezionano con cura e rispetto gli omaggi che molti popoli hanno conferito ai Missionari Saveriani per ringraziarli del loro operato.

Il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, che custodisce l'impegno dell'Istituto Saveriano per la cultura e la valorizzazione delle grandi tradizioni religiose e culturali a favore della Madre Terra e della mondialità, dunque, fino alla fine dell’anno, ospita la mostra Mode nel Mondo: i vestiti raccontano la vita dei popoli, che ripercorre, attraverso abbigliamento, ornamenti ed accessori, un viaggio nelle tradizioni del mondo, a partire dalla cultura cinese. Grazie all’abbigliamento e agli ornamenti, del resto, è facile intuire, in qualsiasi popolo, l’appartenenza ad una tribù, uno stato sociale, un’etnia. L’abbigliamento, cioè, è una vera e propria forma di comunicazione codificata e facilmente interpretabile a livello sociale.

Nel percorso espositivo si possono ammirare i pezzi che provengono dai luoghi in cui hanno operato i missionari Saveriani: abiti liturgici della tradizione taoista, il Qipao, l’abito tradizionale femminile, ed abiti tradizionali tipici delle grandi rappresentazioni teatrali. Non mancano calzature femminili tipiche del grande impero, le scarpette con tacco a zoccolo, il collare in tubolare a sezione rettangolare la cui faccia superiore rappresenta due draghi (simbolo di fertilità maschile).

Lungo il percorso si possono anche ammirare, dall’Indonesia, scialli della cultura Batak dell’isola di Sumatra ed abiti maschili tradizionali; dal Giappone, giacche Haori rigorosamente di seta, con gli stemmi di famiglia “mon”, oltre all’Hakama, indumento tradizionale maschile, le cui pieghe rappresentano la “via dei 5 principi” e il Kimono femminile; dal Sudan, provengono zucchetti, scarpe e babbucce tribali; dal Ghana, tessuti cerimoniali in seta della tribù Ashant; dal Burkina Faso un abito tradizionale composto di tunica e pantaloni; dal Bangladesh il Burqa azzurro delle donne musulmane bengalesi; dal Camerun le collane Kweyma KJella e le cavigliere di alluminio decorate a testa di uccello. In mostra c’è anche un angolo dedicato alle popolazioni amazzoniche che si vestono dipingendo il proprio corpo: come il popolo Kayapò, in un meraviglioso profluvio di piume e tessuti vegetali. Il posto d’onore della mostra spetta, ci sembra, al Longpao, l’abito dei draghi, un elegantissimo abito cinese di corte di epoca Qing.

Chiara Allegri ha affermato: Lavoriamo da molto tempo a questa mostra che è realizzata con pezzi di proprietà della collezione del Museo d’Arte Cinese e che vedrà nel corso dell'anno vari riallestimenti oltre a probabili prestiti da altri musei. Abbiamo scelto il tema dell'abbigliamento in quanto in qualsiasi popolo esso rappresenta un vero e proprio linguaggio. Identifica a livello immediato l'appartenenza a un'etnia come a uno stato sociale. L'obiettivo di questa mostra è divulgativo e conoscitivo prefiggendosi di svelare i simbolismi che si celano dietro alla storia di ogni abito.

L’esposizione temporanea, che prevede riallestimenti nel corso dell’anno espositivo (visitabile fino al 31 dicembre 2020), è un percorso che punta ad esprimere, attraverso l’abbigliamento, il proprio concetto di estetica, ma enfatizza anche il ruolo dell’individuo all’interno della società. L’abbigliamento è comunicazione, è un vero e proprio linguaggio sociale. Tramite ciò che si indossa e agli ornamenti che accompagnano l’abito, è facile capire l’appartenenza a uno stato sociale o a un’etnia.

Ad impreziosire gli abiti in mostra sono anche i busti sartoriali in lino e manichini bimbo della linea Schläppi 4000 realizzati da Bonaveri, leader mondiale nella creazione di manichini d’eccellenza.

Da sempre i nostri manichini accompagnano il racconto di stili, culture ed epoche. - ha dichiarato Andrea Bonaveri, CEO dell’azienda omonima- È per noi un onore contribuire a una mostra dal respiro così ampio ed internazionale, in cui gli abiti si fanno protagonisti ed emblema di valori e tradizioni differenti.

Durante i mesi della mostra saranno calendarizzate anche giornate e serate di approfondimento per bambini e ragazzi con laboratori ludico didattici.

La mostra Mode nel mondo, che può ben essere inserita nel percorso di Parma 2020, che celebra la capitale europea della cultura, lo ribadiamo, è da visitare: la mostra, infatti, permette di vedere identità diverse convivere felicemente ed armonicamente senza perdere la loro anima; constatare come uomini lontani nel tempo e nello spazio hanno condiviso identici valori; capire che se ciò che appare all’esterno palesa l’interno, l’abito è un linguaggio e non una semplice copertura. La visita della mostra Mode nel mondo, infine, può rappresentare un’ottima occasione per conoscere il Museo d'Arte Cinese ed Etnografico dei Missionari Saveriani, una realtà museale, che, ci è parsa, viva e vivace.

Info: Museo d’Arte Cinese ed Etnografico - viale San Martino 8, 43123, Parma - tel 0521257337 - dal 30 gennaio al 31 dicembre 2020 - da martedì a sabato, dalle ore 9.00 alle 13 e dalle 15 alle 19, domenica, dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19, chiusura lunedì e festività nazionali - ingresso: 3 euro (comprensivo della mostra temporanea e dell’esposizione permanente) - info@museocineseparma.org - www.museocineseparma.org.

Giovanni Scotti