FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 3, 3 aprile 2019

Cultura e società, Mostre

Lugano: Hodler, Segantini e Giacometti, i capolavori della Fondazione Gottfried Keller
Le opere sono esposte fino al 28 luglio 2019

Al Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) di Lugano, sede del LAC Lugano Arte e Cultura, si può visitare la mostra Hodler - Segantini - Giacometti, realizzata, in collaborazione con il Museo nazionale svizzero di Zurigo e l’Ufficio federale della cultura.

L’esposizione, curata dal direttore Tobia Bezzola e da Francesca Benini, collaboratrice scientifica del museo, comprende principalmente opere pittoriche del XIX e XX secolo, con significative incursioni nei centenni precedenti, che documentano alcune delle figure maggiori di artisti svizzeri.

A quasi 60 anni dall’ultima presentazione pubblica, quindi, il Museo d’arte della Svizzera italiana ospita i capolavori della Fondazione Gottfried Keller, una delle più importanti collezioni nazionali d’arte svizzera dal XII al XX secolo.

L’allestimento si apre con La Vergine dei Mercedari di Giovanni Serodine (1620-1625, Pinacoteca cantonale Giovanni Züst), attraversa il Settecento con importanti opere di Liotard, Petrini, Wolf, Füssli e Sablet per giungere all’Ottocento di Calame, Zünd, Böcklin, Koller, Anker, Hodler, Segantini e molti altri.

All’atto costitutivo della Fondazione Gottfried Keller nel 1891, Arnold Böcklin fu nominato da Lydia Welti-Escher membro della Commissione; con lui anche il pittore Albert Anker designato dal Consiglio federale.

In mostra, l’artista basilese è rappresentato da opere fondamentali, tra cui Die Toteninsel (L’Isola dei morti, 1880, Kunstmuseum Basel), celebre esempio della sua pittura evocativa. Il dipinto fu acquistato nel 1920 per il Kunstmuseum Basel, in concomitanza con un altro capolavoro della pittura svizzera. Si tratta di Der Auserwählte (L’Eletto, 1893-94) di Ferdinand Hodler per il museo cittadino bernese, in cui l’artista segue un principio compositivo basato sulla simmetria, che diventa carattere distintivo della sua pittura simbolista. L’opera è esposta assieme al paesaggio Abend am Genfersee (Sera sul Lago Lemano, 1895, Kunsthaus Zürich, nella foto sotto), tra i soggetti preferiti di Hodler per quanto riguarda questo genere.

Giunge eccezionalmente a Lugano il maestoso trittico ispirato alle Alpi - La Natura, La Vita, La Morte- (1896-1899) di Giovanni Segantini, in deposito al Museo Segantini di St. Moritz ed esposto per la prima volta nuovamente al sud delle Alpi dal 1899. Il suo acquisto risale al 1911, momento culminante della storia della Fondazione che permise al museo engadinese di arricchire il nucleo di lavori dell’artista. Il trittico rimarrà al MASI oltre la chiusura dell’esposizione, al centro dell’allestimento Sublime. Luce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini, affiancato a importanti paesaggi coevi delle raccolte del MASI.

Con Meyer-Amden e Auberjonois - i primi artisti contemporanei a figurare nella collezione negli anni Sessanta -, Amiet, Vallotton, Itten e Giacometti si entra nel secolo successivo. Nel XX secolo, Felix Vallotton riscopre con altri artisti del suo tempo il tema della Natura morta: lo testimonia un lavoro del 1914 proveniente dal Musée cantonal des Beaux-Arts di Losanna. Unica scultura esposta è Buste di Annette (Busto di Annette, 1964, Musée d’art et Histoire Genève) di Alberto Giacometti: nel volto della donna si percepiscono l’energia e il movimento che caratterizzano i lavori dello scultore svizzero.

In mostra, infine, presenti alcune opere che costituiscono il patrimonio artistico ticinese, custodite dal MASI e da altri musei della regione. Tra cui due lavori di Filippo Franzoni, Autoritratto (1900-05) e Saleggi di Isolino (1890-95), rispettivamente della collezione della Città di Lugano e del Cantone Ticino; la già citata Vergine dei Mercedari (1620-25) di Giovani Serodine in deposito presso la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst; Dame in Pelz (1919) di Cuno Amiet dalla Pinacoteca Casa Rusca, Locarno.

In concomitanza con l’esposizione al MASI, fino al 22 aprile 2019 il Museo nazionale svizzero di Zurigo ripercorre la storia della Fondazione Gottfried Keller, costituita nel 1890 da Lydia Welti-Escher, figlia ed erede dell'uomo politico, pioniere dell'industria e imprenditore ferroviario Alfred Escher, e la varietà della sua raccolta, lasciata, poi, in eredità alla Confederazione Svizzera, composta da oggetti pregiati, opere di oreficeria, pittura su vetro, disegni, dipinti e sculture realizzate tra il XII e il XX secolo.

Poste sotto il patronato della Confederazione, le esposizioni di Lugano e Zurigo hanno luogo in occasione dei 200 anni dalla nascita di Alfred Escher, padre di Lydia Welti-Escher, fondatrice della Fondazione, e di Gottfried Keller, a cui è dedicata.

Questi gli artisti in mostra: Giovanni Serodine (1594 ca -1630)/ Giuseppe Antonio Petrini (1677-1759)/ Jean-Etienne Liotar (1702-1789)/ Caspar Wolf (1735-1783)/ Johann Heinrich Füssli (1741-1825)/ Jacques Sablet (1749-1803)/ Louis-Léopold Robert (1794-1835)/ Charles Gleyre (1806 -1874)/ Alexandre Calame (1810-1864)/ Albert Anker (1810-1864)/ Barthélemy Menn (1815-1893)/ Arnold Böcklin (1827-1901)/ Robert Zünd (1827-1909)/ Rudolf Keller (1828-1905)/ Frank Buchser (1828-1890)/ Otto Frölicher (1840-1890)/ Ferdinand Hodler (1853-1918)/ Filippo Franzoni (1857-1911)/ Giovanni Segantini (1858-1899)/ Albert Welti (1862-1912)/ Félix Vallotton (1865- 1925)/ Giovanni Giacometti (1868-1933)/ Max Buri (1868-1915)/ Cuno Amiet (1868-1961)/ Alice Bailly (1872-1938)/ Réne Auberjonois (1872-1957)/ Adolf Dietrich (1877-1957)/ Otto Meyer-Amden (1885-1933)/ Johannes Itten (1888-1967)/ Albert Müller (1897-1926)/ François Barraud (1899-1934)/ Alberto Giacometti (1901-1966).

Info: www.masilugano.ch