FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 8, 29 novembre 2018

Mobility (terra, acqua, aria), In strada e ferrovia

Centro Studi Promotor: la situazione e le prospettive dell’economia e del mercato automobilistico italiano
Il Motor Show di Bologna questo anno non ci sarà per lasciare il posto al Motor Show Festival Terra di Modena in programma per la primavera 2019

Martedì 27 novembre, nella sala Castaldi dell’Hotel The Westin Palace in Piazza della Repubblica a Milano, Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor, ha tenuto la conferenza sul tema La situazione e le prospettive dell’economia e del mercato automobilistico italiano.

Il Centro Studi Promotor ha comunicato che nel 2018 le immatricolazioni di autovetture in Italia dovrebbero attestarsi intorno a quota 1.930.000 con un lieve calo sull'anno precedente (-2,1%). Il risultato del 2018, quindi, viene dopo le crescite del 16% del 2015 e del 2016 e dell'8% del 2017.

La mancata crescita del 2018, secondo il centro studi, potrebbe essere frutto di un fisiologico consolidamento della domanda al termine di uno sviluppo pluriennale sostenuto e prima di una nuova fase di crescita.

Le immatricolazioni nel 2018 sono state penalizzate anche dalla riduzione al ricorso ai chilometri zero, dall'introduzione del nuovo sistema di omologazione WLTP, dal rincaro dei carburanti (maggior spesa per benzina e gasolio per 4,6 miliardi) e dal rallentamento dell'economia che farà registrare una crescita dell'1% nel 2018 contro la crescita dell'1,6% nel 2017.

Nel 2019, sempre secondo il Centro Studi Promotor, le immatricolazioni potrebbero riguardare 1.900.000 auto (-1,6%): i fattori che hanno limitato la crescita nel 2018, infatti, saranno in larga misura presenti anche nel 2019.

Sui risultati del 2019, però, potrebbero gravare anche altri fattori, come, ad esempio, lo scenario economico a rischio di recessione, i problemi derivanti dal conflitto con Bruxelles sulla manovra 2019 e la dinamica dello spred.

Lo scenario del prossimo anno cambierebbe però radicalmente - ha affermato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - se venisse accolta la nostra proposta di incentivi alla rottamazione a costo zero che comporterebbe, non solo maggiori vendite di auto, ma anche un benefico impulso alla crescita delle entrate fiscali e del prodotto interno lordo oltre che benefici per l'ambiente e la sicurezza stradale.

Il Centro Studi Promotor avanza, quindi, al Governo la proposta di istituire nuovi incentivi a costo zero per gli automobilisti colpiti dalle limitazioni ambientali al traffico: un bonus di 2.000 euro più uno sconto di altri 2.000 euro, cioè, a tutti coloro che nel corso del 2019 compreranno una nuova auto e contestualmente rottameranno un usato di oltre 10 anni.

Il tutto, non solo a costo zero - precisa Gian Primo Quagliano - ma con un aumento del gettito per l’Erario e con un impatto positivo sulla crescita del Pil.

La proposta del Centro Studi Promotor è costruita sulla base dei primi incentivi alla rottamazione che furono in vigore nel 1997 e che ottennero ottimi risultati senza oneri per lo Stato, dato che l’aumento del gettito Iva e delle tasse di immatricolazioni sulle auto vendute in più coprì completamente il costo dell’erogazione del bonus e lasciò all’Erario un maggior gettito netto di 1.400 miliardi di lire (723 milioni di euro). Oltre a ciò, vi fu anche un importante contributo alla crescita del Pil certificato dalla Banca d’Italia che sul suo Bollettino Economico n. 30 del Febbraio 1998 scrisse la domanda di autoveicoli, sospinta dagli incentivi pubblici alla rottamazione, ha contribuito in modo significativo all’espansione dell’attività economica nel corso del 1997.

Se la proposta del Centro Studi Promotor venisse accolta per il 2019 il recupero del bonus a carico dello Stato (2.000 euro) sarebbe ampiamente garantito, dato che oggi, secondo l’Unrae, il prezzo medio per l’acquisizione di un’autovettura è di 21.020 euro di cui 3.790 di Iva. Il contributo all’aumento del Pil, poi, può essere stimato intorno a 0,4% punti percentuali.

La nostra proposta - ha dichiarato Gian Primo Quagliano - non è motivata dall’esigenza di sostenere le vendite di autovetture perché il mercato dell’auto, pur non avendo ancora raggiunto il livello fisiologico, gode di discreta salute. La nostra proposta è motivata dall’esigenza di supportare gli automobilisti, spesso a basso reddito, che possiedono una vettura di oltre 10 anni di anzianità e che hanno necessità di sostituirla per evitare le limitazioni al traffico imposte per motivi ambientali.

Nel corso della conferenza Gian Prmo Quagliano ha anche confermato che, quest'anno, il Motor Show di Bologna non ci sarà per lasciare il posto al Motor Show Festival Terra di Modena in programma per la primavera 2019.