FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 5, 24 giugno 2018

Ambiente, Igiene e Sicurezza, Igiene e Sicurezza sul lavoro

“Il mondo segreto degli insetti”
Il focus group firmato Puliti&Felici indaga la relazione tra essere umano e insetti

“Il mondo segreto degli insetti”

La Prevenzione In tema di prodotti per la prevenzione, le aziende considerano due aspetti

fondamentali:

- l’efficacia del prodotto affinché risolva il problema

- la necessità di gestire l’ambiente, privato e pubblico, in termini di sostenibilità

e sicurezza

La scienza e in particolare la chimica attraverso una continua ricerca lavorano per soddisfare queste necessità.

Rispetto alle epoche pre-scientifiche, oggi esiste una serie di controlli e di precauzioni per rendere molto più sicura la relazione tra il mondo degli insetti e quello dell’uomo.

In particolare il controllo di una serie di malattie infettive trasmesse dagli insetti è stato uno dei più importanti traguardi raggiunti, anche se non definitivamente. Ma l’aumento della consapevolezza e dell’informazione sulla corretta gestione dei tipi di prodotti e dei loro dosaggi rimane ancora un campo sul quale è necessario investire molto.

Quante sono le tipologie di prodotti disponibili?

− insetticidi abbattenti: questi prodotti agiscono velocemente sugli insetti, eliminandoli rapidamente. Sono consigliati per i trattamenti dove è necessario un risultato immediato quando l’infestazione è massiccia.

− insetticidi residuali: la stessa aggettivazione suggerisce qualcosa su questa tipologia di insetticida. A differenza degli altri, questi prodotti vantano un minore effetto immediato, ma un’efficacia che dura nel tempo dopo l’applicazione, evitando trattamenti continui. È necessario considerare che la residualità è soggetta alle condizioni atmosferiche (pioggia e luce solare che ne inficiano l’efficacia).

− insetticidi repellenti: pensati per irritare e cacciare via gli insetti dalle zone trattate. Si tratta di prodotti versatili e ideali per liberare dagli insetti le aree circoscritte o le persone: basti pensare agli spray che allontanano le zanzare, ad esempio.

− insetticidi snidanti: hanno un effetto particolare sul sistema nervoso dell’insetto che lo costringe a scappare dal suo nascondiglio. È una tipologia di insetticida particolarmente indicata contro gli insetti (principalmente quelli striscianti) che si annidano in piccoli spazi come crepe e buchi nei muri.

Sapete quanto lungo e difficile è l’iter per immettere un prodotto nel mercato? Una volta creato un prodotto, un’azienda deve affrontare un lungo e laborioso iter: il prodotto viene sottoposto a numerosi e approfonditi controlli e test prima di ricevere l’approvazione a essere commercializzato. Le leggi europee e italiane sono rigorose e precise e prevedono verifiche e analisi da parte di enti indipendenti. Quindi, quando un prodotto arriva a essere immesso nel mercato, il consumatore può essere certo che siano state rispettate da parte dell’azienda produttrice tutte le norme che tutelano la salute del consumatore e l’ambiente.

Per ottenere l’approvazione per un PMC, ci vogliono dai 12 ai 18 mesi. Per un biocida, i tempi sono più lunghi e possono protrarsi anche fino a 24/36 mesi; se si aggiungono i tempi necessari allo sviluppo e preparazione degli studi, si possono raggiungere anche i 48 mesi.

Una curiosità - Nel 1862 Giovanni Battista Zampironi fondò a Mestre un laboratorio farmaceutico per la produzione del "piroconofobo" ("cono fumigante che fa paura [alle zanzare]"). L'invenzione della spirale insettifuga è collocabile alla fine del XIX secolo, quando in Giappone la polvere di piretro (importata per la prima volta nel 1886 dagli Stati Uniti) veniva mescolata alla segatura e bruciata per respingere le zanzare. L'imprenditore giapponese Eiichiro Ueyama produceva bastoncini di incenso mescolati con polveri di amido, bucce secche di mandarino e piretro, che bruciavano in circa 40 minuti. Nel 1895, la moglie Yuki (ispirata dalla visione di un serpente attorcigliato) gli propose di fabbricare bastoncini più spessi e che durassero più a lungo, ovvero di piegarli a spirale. Nel 1902, dopo una serie di prove ed errori, venne perfezionato un prodotto simile ad incenso da bruciare con la forma a spirale, che veniva realizzato tagliando una serie di strisce di incenso da poi avvolgere manualmente.

Cosa dice la psicologia in merito alla relazione uomo-insetti e al percepito che le persone hanno dei prodotti di prevenzione e difesa? In seguito allo svolgimento del focus group, Puliti&Felici ha rivolto alcune domande a Emanuele Tomasini, professionista specializzando in psicoterapia integrata e di comunità e autore all’interno del magazine.

Potrebbe fornire una panoramica statistica sulle fobie più diffuse e in particolare su quelle relative ad animali e insetti? Dal DSM 5, la prevalenza stimata per le fobie specifiche è di circa il 7-9%, dato che accomuna sia la popolazione europea che statunitense. Le percentuali di incidenza delle fobie variano con l’aumento dell’età: si passa dal 5% circa nei bambini fino al 16% circa negli adolescenti dai 13 ai 17 anni, abbassandosi fino al 3-5% negli anziani.

Per quanto riguarda le differenze di genere, le donne sono più frequentemente colpite rispetto ai maschi, con un rapporto di circa 2:1, anche se i tassi variano a seconda dei differenti stimoli fobici.

Secondo una ricerca del 2000 dell’Istituto Superiore di Sanità (condotta all’interno del European Study on the Epidemiology of Mental Disorders) nel corso della vita soffrono di fobie circa 6 italiani su 100. Nello specifico, le fobie relative agli animali tendono a esordire prevalentemente durante l’infanzia, ma può capitare che, in seguito ad un trauma, possano scaturire anche in età più avanzata.

La paura degli insetti risulta essere quasi esclusivamente “femminile”, poiché il 75% 90% delle donne ne soffre, mentre in generale le fobie più comuni hanno come oggetto non solo animali e insetti, ma anche temporali, suoni forti, buio, sangue e ferite, visite mediche o dentistiche, altezza e luoghi chiusi, a seconda della fase di sviluppo, crescendo o diminuendo nell’intensità della reazione e nel contenuto.

Avendo preso visione dell’attività svolta, ritiene che gli atteggiamenti dei partecipanti confermino i dati scientifici sulle fobie diffuse relative a questa classe di animali? Da una prima osservazione, credo che l’impressione generale sia quella di una presa di distanza rispetto a un tema universalmente scomodo: i piccoli insetti sembrano non piacere a noi “uomini grandi". Il gruppo che ha partecipato al Silent Play era quasi totalmente composto da donne, quindi è difficile capire se la prevalenza viene effettivamente rispettata. Non sembrano apparire reazioni fobiche in nessuno, ma ciò che si evince ricalca forse di più una idea diffusa sul mondo degli insetti, connotati a livello culturale e simbolico quasi sempre in modo negativo. Nel momento di scegliere e di appropriarsi del proprio insetto tra un mazzo di carte, si sono sviluppati comportamenti diversi. Questo perché, come capita con gli esseri umani, ci sono insetti che fanno simpatia, quelli che detestiamo, quelli che ci sembrano inutili o quelli che per noi hanno un valore simbolico. C’è chi durante l’attività ha tenuto l’insetto assegnato perchè probabilmente legato a un ricordo e associato a proprietà adattive, chi ha cercato lo scambio a tutti i costi per voler essere qualcun altro. Sono tutte modalità diverse di vivere la propria vita o di essere se stessi.

Come reagiscono le persone in merito all'utilizzo degli insetticidi e insettorepellenti per la sua esperienza? Avvertono un senso di protezione o percepiscono i prodotti come dannosi per la salute e l'ambiente?

Entrambe le reazioni sono egualmente riscontrabili. E’ risaputo che gli insetticidi sono strumenti utili, ma il loro effetto sulla salute e sull’ambiente è poco chiaro. Riflettendoci, e facendo una considerazione sociologica più che psicologica, l'accesso alle informazioni su internet ha aumentato il senso di diffidenza delle persone poiché le fonti non sempre sono attendibili; viviamo in una società che è sempre più spesso in ansia e alla ricerca di controllo. Gli ultimi anni hanno poi visto una crescita esponenziale di comportamenti green e sostenibili, che sono legati a meccanismi di protezione e che rientrano in un sistema le cui parti si influenzano vicendevolmente.

Cosa l’ha colpita maggiormente in relazione ai comportamenti dei partecipanti? Quando si parla di insetticidi e di icone da decodificare, quasi tutto il gruppo si è sentito partecipe dell’attività. E’ più semplice, se si hanno a disposizione degli strumenti certi e sicuri, mantenere il controllo, come se ci fosse la percezione di poter partecipare attivamente e di conoscere la materia. Si entra in una modalità più “scolastica”, in cui si può anche scherzare, in cui il senso di “autoefficacia” è il vero “motore” dell’azione.

Nell'ambito della psicologia come possono essere classificati i falsi miti relativi agli insetti? Ha qualche dato relativo a questo argomento? Credo che molti dei falsi miti sugli insetti fondino la loro credenza su una matrice culturale specifica transgenerazionale. Come accade per qualsiasi informazione, il grado di approfondimento che le si dedica e che influisce sulla formazione degli atteggiamenti è ben spiegato dal modello della probabilità dell’elaborazione di Petty e Cacioppo del 1984: basta pensare come ad esempio veniva considerato lo scarabeo dagli egizi e come lo consideriamo oggi. La diffusione di false informazioni contribuisce a modificare l'atteggiamento, e quindi la valutazione, su questa classe di animali. A questo si aggiunge il peso della letteratura, grazie alla quale è stata chiaramente modificata la percezione degli insetti, associandoli anche a simboli e caratteristiche positive. E’ imprescindibile però tenere in considerazione la biografia personale di ogni soggetto: traumi, situazioni specifiche, che modificano chiaramente il comportamento e il pensiero associato a qualsiasi oggetto del reale. Le icone di sicurezza e i simboli di pericolo Le icone di sicurezza e i simboli di pericolo sono di fondamentale importanza; ognuno di essi ha una specifica funzione e deve essere attentamente osservato prima di procedere all’utilizzo del prodotto. Ricordarsi di leggere le etichette è il primo passo prima di utilizzare qualsiasi prodotto.

Icone di sicurezza - Tenere lontano dalla portata dei bambini. Il vano sotto il lavabo della cucina, lo spazio vuoto tra water e lavatrice, il ripiano basso dello scaffale nel ripostiglio non sono dei posti sicuri. Scegliete lo spazio più alto e difficile da raggiungere e che sia chiuso, in modo tale che non possa scambiare le confezioni e i flaconi per giocattoli. Evitare il contatto con gli occhi. È un incidente che può capitare: in caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua.

Sciacquarsi le mani dopo l’uso - Prendetela come buona abitudine in generale e soprattutto dopo aver usato i prodotti per la cura della casa.

Evitare contatto con pelle sensibile - Le persone con pelle sensibile o lesa dovrebbero evitare il contatto prolungato con il prodotto, pertanto se avete graffi o ferite sulla cute indossate dei guanti di gomma.

Non ingerire - In caso di ingestione chiamare il medico.

Lo sappiamo che la rete spesso è terreno di sfide assurde e pericolose che per alcune persone possono sembrare divertenti, ma ricordate che i detergenti sono prodotti chimici con un uso specifico, le pulizie, e non vanno in ingeriti in alcuna occasione. Qualora ciò accadesse accidentalmente chiamate subito il medico.

Non travasare in altri recipienti - Pensateci bene: chi potrebbe sapere che avete travasato un detergente in un altro contenitore? Nel tempopotreste anche dimenticarlo voi stessi, in fondo. E allora perché rischiare? Lasciate SEMPRE i prodotti nelle loro confezioni originali!

Non mescolare con altri prodotti - Non mescolate tra loro prodotti differenti: potrebbe essere pericoloso!

Aerare il locale dopo l'uso - È buona consuetudine a prescindere dalle pulizie di casa, per cui perché non farlo quando avete utilizzato un prodotto detergente nella stanza?

Usare con le mani asciutte - Non sottovalutate mai questa indicazione quando presente.

Chiudere la confezione correttamente - Ogni confezione è studiata per favorire la sicurezza nella conservazione del

prodotto. Ricordatevi di chiuderla correttamente!

Chiudere il sacchetto correttamente - Come precedentemente detto, chiudere correttamente una confezione è una delle regole di sicurezza da non dimenticare mai.

Non bucare, rompere o tagliare - C’è un motivo se un prodotto è stato realizzato così: funzionalità, conservazione e sicurezza per esempio.

Non alteratelo MAI!

Simboli di pericolo

IRRITANTE - Il contatto con la pelle o le mucose (occhi, naso, bocca, ecc.) può provocare un’infiammazione. Questo simbolo si trova ad esempio su: candeggina, ammoniaca, acido muriatico.

INFIAMMABILE - Può provocare ustioni. Si trova ad esempio su: alcool, acetone e trielina.

CORROSIVO - Può distruggere i tessuti (pelle, mucosa dello stomaco, ecc.). Si trova ad esempio su sgorgatori, antiruggine.

NOCIVO - Inalato, ingerito o assorbito dalla pelle può provocare danni alla salute. Si trova ad esempio sulle confezioni di: trielina, antigelo, acquaragia, canfora e naftalina.