FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 3, 15 aprile 2018

Casa e arredo, Tendenze

Fuorisalone 2018: BE BRASIL, un viaggio emozionale nel design brasiliano
La storia della creatività brasiliana, dal Modernismo a oggi, raccontata dalle opere di una ricca rappresentanza di designer del Paese

Dal 17 al 22 aprile 2018, in occasione della Milano Design Week, lo spazio Edit, in via Maroncelli 14, nel nuovo Innovation Design District, ospita la mostra Be Brasil, promossa da Apex-Brasil, l’agenzia brasiliana per la promozione del commercio estero, in cui 65 artisti raccontano la storia del design brasiliano, dal Modernismo ad oggi.

Be Brasil è un viaggio senza precedenti che porta i visitatori direttamente oltre Oceano, per approfondire la cultura e la creatività brasiliana e toccare con mano creatività, innovazione e originalità, in un mix unico ricreato dall’anima del design brasiliano, uno dei principali motori economici.

Il salone centrale dello spazio Edit ospita la parte più consistente del progetto, la mostra Dal Modernismo ad oggi, attraverso i suoi elementi più significativi:

O Sentar do Brasileiro (Le sedute dei Brasiliani): racconta le diverse modalità e le differenti tipologie di seduta, in un Paese dalle molteplici influenze culturali. Creatività, innovazione e sostenibilità, le caratteristiche di questo progetto speciale selezionato da Apex e da Sindimóveis. Tra i designer, Jader Almeida, Guto Indio da Costa ed Estudio Bola. Curata da Ethel Leon (giornalista e professore di storia del design), è organizzata dal Progetto Raiz. Tra i prodotti esposti, la MIA Chair di Jader Almeida, che richiama linearità e geometrie semplice, pensata come un’estensione del corpo, e la CINTO Chair di Carol Gay, fatta di cinture di sicurezza e acciaio inossidabile, che intende richiamare la sovversione del normale utilizzo dei materiali.

Mesa Brasileira (La Tavola Brasiliana): l’allestimento, di grande impatto scenografico, presenta un tavolo con oggetti di piccole dimensioni realizzati da designer del calibro di Saint James e Leandro Garcia. Proprio di Garcia è il vassoio Fita (Nastro), costituito da un bordo metallico sottile e continuo, e da un gioco di vuoti e pieni che contribuiscono alla sua funzionalità.

Luminárias (Luminarie Contemporanee): un’esposizione di light designer e di soluzioni per l’illuminazione, che presentano, tra le altre, creazioni di Gisela Simas, Simone Oliveira, Geo Luz Cerâmica e Accord. I grandi e voluminosi ambienti di Spazio Edit permettono a queste creazioni di presentarsi nel migliore dei modi. In questa sezione una menzione speciale per la Congonhas Pendant Lamp, creata da Gisela Simas e fatta con legno di puro noce americano, che si ispira alle ali di un areo, nello specifico di un Boeing 737-800. Per l’artista ricorda un mix di tecnologia e libertà.

Nossa Casa (La nostra Casa) accoglie la visione più contemporanea del design brasiliano, con un particolare focus sull’innovazione, partendo da diversi aspetti della cultura locale e utilizzandoli come elementi di differenziazione attraverso alcuni oggetti prodotti con la stampa 3D. Tra i designer, Gustavo Martini, Ronald Sasson, Alva Design, Guto Requena e Marcio Kogan.

La mostra Modern Brazilian Masters, curata da Lissa Carmona (ETEL), racconta la storia del design brasiliano attraverso tutti i pezzi più iconici dei più grandi autori moderni tra cui la poltrona Dinamarquesa di Jorge Zalszupin, la sedia Bolas De Latão di Lina Bo Bardi, la panchina Marquesa di Oscar Niemeyer e il tavolino Joaquim di Paulo Werneck. Un link speciale a questa parte della mostra si ha anche all’Università Statale dove Apex-Brasil ripropone i famosi cavalletti realizzati da Lina Bo Bardi al MASP (Museu de Arte de São Paulo) nel 1968. Il risultato è un teatro interattivo dove lo spazio si trasforma in un display auto-esplicativo, che rende omaggio a Lina Bo Bardi e ai suoi grandi colleghi. Questa installazione utilizza la tecnologia per trasformare i pannelli trasparenti creati dalla Bo Bardi in schermi LCD trasparenti per raccontare la storia dei grandi personaggi del design brasiliano, i Brazilian Masters appunto.

Una sezione speciale della mostra, realizzata dall’ambasciata brasiliana a Roma, dall’istituto Sergio Rodrigues e da Lin Brasil, è dedicata a Sergio Rodrigues e l’Italia per ricordare la straordinaria vena artistica di Rodrigues - internazionalmente riconosciuto come il primo a creare, negli anni '50, un'identità riconoscibile per il design brasiliano, raccontare il percorso del designer, sottolineando il suo legame con l’Italia e allo stesso tempo ammirare le sue opere più significative. Nel suo periodo d’oro Rodrigues ha avuto un rapporto molto stretto con l’Italia: diversi i riconoscimenti ricevuti dall’artista nel nostro Paese, tra cui quello nel 1958 a Cantú per la sua famosa Poltrona Mole. Più tardi, nel 1960, Rodrigues è stato incaricato di disegnare l’arredamento di Palazzo Pamphilj a Roma, che è poi diventato la ‘Casa do Brasil’, ovvero la sede ufficiale di tutte le rappresentanze Brasiliane a Roma.