FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 5, 7 giugno 2016

Cultura e società, Cinema, teatro e spettacoli vari

In nome di mia figlia di Vincent Garenq
Il film drammatico, interpretato da Daniel Auteuil, Sebastian Koch, Marie-Josée Croze, Christelle Cornil e Lila-Rose Gilberti sarà nelle sale da giovedì 9 giugno 2016 distribuito da Good Films

Nel 1982, mentre è in vacanza in Germania con la madre (Marie-Josée Croze:) ed il patrigno, muore Kalinka, la figlia quattordicenne di André Bamberski (Daniel Auteuil), un commercialista francese che ha lottato per trent'anni per ottenere giustizia sul medico tedesco, secondo marito della sua ex moglie, che ha violentato e ucciso la figlia 14enne mentre.

André, convinto che non si sia trattato di un incidente, fin dall’inizio indagare, avendo forti sospetti sugli esiti di una autopsia sommaria che lo spingono ad accusare di omicidio il patrigno di Kalinka, il dottor Dieter Krombach (Sebastian Koch). Non riuscendo a farlo incriminare in Germania, André cerca di far aprire un procedimento giudiziario in Francia, dedicando il resto della sua vita nella speranza di ottenere giustizia per sua figlia.

Dopo “Presume Coupable”, sull'Affaire d'Outreau, e dopo “L'Enquete”, legato a scandali francesi sui paradisi fiscali, il regista francese Vincent Garenq torna per la terza volta ad occuparsi, attraverso il suo cinema, di fatti realmente accaduti.

Avevo letto il libro in cui André racconta la sua storia, e mi aveva molto colpito - ha raccontato Garenq - non tanto il lato giudiziario della vicenda, ma per il percorso umano di Bamberski, per la sua testarda caparbietà, per il suo dedicare trent'anni di vita a una lotta che diventa follia e ossessione. Lo trovare un ritratto umano, e di un padre, davvero incredibile.