FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 5, 7 giugno 2016

Ambiente, Igiene e Sicurezza, Problematiche ambientali

Airlite: la pittura che depura naturalmente
Le normali pitture sono resinose, a base di petrolio, materia organica, in alcuni casi anche potenzialmente dannose per la salute, Airlite, invece, è priva di derivati dal petrolio

Con Airlite, la tecnologia italiana considerata una delle scoperte più rivoluzionarie degli ultimi anni, sono state dipinte le pareti del laboratorio operativo creativo Meet Lab, sito in Via del Carmine 9 a Milano.

Meet Lab è una location design concept multi-brand che ospita l’esposizione di prodotti innovativi di aziende Made in Italy, e showroom permanente di aziende di rivestimenti, complementi di arredo e design. L’ambiente è stato pensato non solo come spazio espositivo, ma come luogo dedicato ai professionisti del settore, che possono utilizzarlo per incontrare i loro clienti, o semplicemente per prendere un caffè, rilassarsi e trovare idee e spunti per i propri progetti. Lo location può anche ospitare kermesse dedicate all’arte, alla moda e al gusto del saper vivere con creazione di eventi ad hoc. Il suo valore aggiunto non è solo quello di “entrare” in un ambiente fortemente caratterizzato e peculiare, ma anche ed allo stesso tempo, di plasmarsi e adattarsi ad ambientazioni differenti.

La tecnologia Airlite è racchiusa in una polvere, che, con la semplice aggiunta di acqua, diventa subito una pittura facile da applicare e di bell’aspetto e neutralizza la quasi totalità degli inquinanti e dei batteri presenti nell’aria. Il processo è simile alla fotosintesi clorofilliana delle piante: sfrutta la potenza della luce per liberare molecole ossidanti, che attaccano gli agenti inquinanti e li trasformano in sali minerali innocui e neutralizzandoli. In questo modo, Airlite è in grado di abbattere fino all’88,8% degli inquinanti presenti nell’aria.

Le proprietà del biossido di titanio come riduttore degli inquinanti qualora attivato dalla luce, sono note fino dagli anni '70, quando il professore Akira Fujishima, della Tokyo University of Science, ha rilevato, per la prima volta, le proprietà di questo materiale in determinate condizioni. Il biossido di titanio è tra l’altro uno dei materiali più utilizzati al mondo, poiché tutti i composti di colore bianco lo contengono, così come tutte le creme per la protezione solare. Questa sua proprietà di riduttore dell’inquinamento lo ha reso oggetto di studi approfonditi e, dall’inizio degli anni duemila, tutte le società produttrici di vernici hanno iniziato ad aggiungerlo come additivo ai loro prodotti. La cosa però non ha funzionato, per un fattore puramente tecnico.

Questa tecnologia, messa a punto nel giugno del 2013, si può applicare all’interno sia di uffici che di abitazioni, dove permette di ridurre l’inquinamento allo stesso, efficace, modo.

Grazie a questo forte contenuto tecnologico la start up ha già vinto, lo scorso maggio, il programma televisivo Shark Tank, trasmesso da Italia 1 e dedicato alle aziende innovative in cerca di finanziamenti. Grazie a Shark Tank e ad un’operazione di fund raising internazionale chiusa nel settembre 2015, Airlite - che fa capo ora alla società inglese AM Technology con sede a Londra che vede Antonio Cianci e Massimo Bernardoni detenere la maggioranza insieme all’indiano Arun Jaiadev, anche lui Kauffman Fellow - ha raccolto oltre 2 milioni di euro e si presenta oggi come una delle tecnologia più promettenti del futuro.

Per Milano, così come per tutte le città soffocate dalla cappa di smog, Airlite potrebbe essere una soluzione immediata, a costo sostenibile, posta in essere semplicemente dipingendo i muri dei palazzi. Oltre a ridurre l’inquinamento in modo diretto, Airlite permette di ridurre il consumo di energia elettrica per il condizionamento dell’aria, in quanto riflette la maggior parte della componente calda della luce solare, aggiungendo un importante elemento nel raggiungimento degli obiettivi fissati a Parigi da COP 21.

Airlite offre anche la possibilità di un reale risparmio energetico all’interno degli edifici. In caso di un’alta temperatura esterna, infatti, pitturando una superficie con Airlite si ottiene un abbassamento della temperatura interna che oscilla tra 15 e 26 gradi. Il test scientifico è stato fatto in un supermercato di Abu Dhabi: dipingendo 400 metri quadri di tetto con Airlite, si è ottenuto un risparmio pari a 28,66 ora dopo 14 ore; ovvero mille kw al mese.

Le vernici tradizionali sono realizzate in massima parte con derivati dal petrolio e il biossido di titanio, in queste condizioni, va a distruggere i legami organici delle pitture, che pertanto dopo qualche tempo sfarinano, rilasciando in alcuni casi residui potenzialmente dannosi.

L’intuizione di Massimo Bernardoni è stata quella di utilizzare il biossido di titanio su una base completamente inorganica. Un iter che è costato anni di prove, studi, ricerche, sfociando nei numerosi brevetti che costituiscono il cuore di Airlite. L’opera di Bernardoni ha consentito di creare una pittura, bella da vedere, facile da usare, che costa poco e che non è composta da derivati dal petrolio.

Airlite, quindi, è una multi-tecnologia, che usa la luce per ridurre gli inquinanti.

La tecnologia Airlite ha ottenuto certificazioni sia in Italia sia in altri paesi. E’ tra le poche pitture al mondo che possa definirsi veramente Zero VOC (ha un contenuto di VOC inferiore a 0,1 g/litro, quando le pitture normali hanno un contenuto attorno agli 80/100 g/litro; quelle ecologiche, nella fattispecie, hanno un contenuto di 5 g/litro), e ha certificazioni sia sulle proprietà anti-inquinamento, sia su quelle antibatteriche, sia su quelle relative al risparmio energetico.