FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 3, 4 aprile 2016

Cultura e società , Editoria e comunicazione

Ustica di Renzo Martinelli
I misteri della storia italiana

Quando un regista affronta un docufilm, ossia un film che traspone sullo schermo cinematografico un fatto di cronaca realmente avvenuto, non è facile mantenere la giusta linea tra una narrazione troppo fedele a quanto successo nella realtà, col rischio di fare un puro documentario, e la tentazione di stravolgere l’accaduto propinando al pubblico uno svolgimento completamente di fantasia.

Renzo Martinelli aveva già dato ampia prova di riuscire a padroneggiare la tecnica con alcune storiche produzioni quali "Vajont", sulla nota tragedia avvenuta nel 1963 o “Piazza delle Cinque Lune”, sul rapimento di Aldo Moro. E anche in questo “Ustica” la narrazione scorre credibile, mischiando tutti i principali elementi davvero avvenuti nella tragedia aerea del 1980 con una serie di personaggi di fantasia, che permettono alla sceneggiatura di presentare al pubblico una certa versione dell’evento.

Come molti ricordano, il 27 giugno 1980 un DC9 appartenente alla compagnia aerea Itavia scomparve dagli schermi radar senza lanciare alcun segnale di emergenza e precipitò in mare tra le isole di Ponza e Ustica. Nel disastro morirono 81 persone.

I relitti ed i pochi corpi recuperati testimoniarono che l’aeroplano si era distrutto in volo, spezzandosi in due tronconi principali. Tre furono all’epoca le ipotesi principalmente avanzate sulle cause del disastro: cedimento strutturale dell’aereo, una bomba nella toilette di coda, un missile militare che per errore colpì il DC9 dopo essere stato lanciato contro un Mig libico.

Crediamo di non guastare la sorpresa agli spettatori dicendo che il film di Martinelli sposa invece una quarta soluzione, e precisamente lo scontro diretto tra il DC9 e un aereo USA che dava la caccia al Mig libico.

C’è da dire che nel film si vedono appunto le scene che rappresentano questo avvenimento, ma non sono chiarite a fondo le motivazioni a sostegno di questa tesi, lasciando nello spettatore l’impressione che si tratti in fondo di una trovata di fantasia della sceneggiatura. Invece nella conferenza stampa di presentazione del film, tenuta da Martinelli insieme al giudice Rosario Priore che ha indagato per tanti anni sulla tragedia di Ustica, sono state esposte numerose e convincenti spiegazioni che portano ad escludere tutte le tre suddette ipotesi avanzate all’epoca.

Tenendo conto che la vicenda giudiziaria di Ustica non è ancora conclusa (anche se oggi è in carico a organi giudiziari che sembrano non condividere l’idea dello scontro tra aerei), è affascinante chiedersi in che misura questa rappresentazione cinematografica nel più puro spirito di impegno sociale possa produrre ripercussioni su una realtà processuale tuttora in corso.

La visione del film non sfuggirà sicuramente a quegli italiani che trovano vergognoso che a quasi 40 anni dal fatto non si sia ancora trovata la verità, ed è soprattutto consigliabile a quei giovani che, non avendo vissuto di persona gli anni dei tanti misteri stragisti italiani (Piazza Fontana, Italicus, stazione di Bologna), rischiano di non conoscere mai questo triste capitolo della nostra storia.

Il film, diretto da Renzo Martinelli, è interpretato da Caterina Murino, Marco Leonardi, Lubna Azabal, Tomas Arana, Federica Martinelli, Enrico Lo Verso. È in sala dal 31 marzo.

Ugo Dell’Arciprete