FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 1, 7 gennaio 2013

Salute, Tendenze

Società Oftalmologica Italiana: Congresso Nazionale
Dal 28 novembre al 1° dicembre si è svolto a Roma , il 92° Congresso Nazionale della SOI

 Più di 2.400 operatori del settore ed oculisti sono convenuti al Centro Congressi Rome Cavalieri per il 92° Congresso Nazionale della Società Oftalmologica Italiana. La Relazione ufficiale del Congresso è stata dedicata allo strabismo ed ha offerto un’ampia panoramica su inquadramenti e quadri clinici, terapie ottiche ortottiche e chirurgiche.

Nelle quattro intense giornate i congressisti hanno potuto fruire di un ricco programma - 156 ore di aggiornamento scientifico e dibattiti su tecnologie e ricerche – che ha toccato tante tematiche riguardanti l’attualità della professione, come ad esempio, la responsabilità civile e penale del medico.

Nel corso del Simposio sulla Responsabilità professionale, infatti, è stato illustrato il provvedimento, noto come Legge Balduzzi, secondo il quale il medico non può condannato per colpa lieve se nell’esercizio della sua professione si attiene alle guidelines e a buone pratiche ospedaliere. Finalmente con la legge Balduzzi è stato sancito che il Giudice in caso di causa per colpa medica debba nominare un collegio di esperti tra cui oltre al medico legale via sia lo specialista della branca in oggetto del contenzioso. – ha spiegato Teresio Avitabile, segretario e tesoriere della SOI - Il Giudice dovrà attingere tali esperti da appositi elenchi regionali alla cui stesura hanno partecipato le Società Scientifiche. Speriamo che quando entrerà a pieno regime la legge Balduzzi l’esperto chiamato a svolgere una funzione di perito, sia competente in materia del giudizio in cui viene chiamato. Così, se il problema sarà un intervento mal riuscito di cataratta, sarà necessario che “perizi” un oftalmologo specializzato in questo tipo di interventi, e così via. Solo in questo modo il giudice, ma anche la parte lesa, potranno essere sicuri di ricevere una relazione equa e scientificamente corretta.

Nella terza giornata del congresso i congressisti hanno potuto seguire - come sempre con molto interesse - le sessioni di Live Surgery in diretta dall’Ospedale S. Eugenio di Roma, diretto dal dottor Romolo Appolloni, in cui si sono alternati chirurghi provenienti da tutta Italia, che hanno offerto una panoramica completa delle più recenti tecniche e tecnologie per gli interventi di cataratta, glaucoma e macula.

Nell’area espositiva operatori del settore ed oculisti hanno potuto anche aggiornarsi su dispositivi, apparecchiature, farmaci, lenti intraoculari, eyecare e medical device di ultima generazione.

Nel corso dell’ultima giornata si è svolto anche l’Open Day organizzato da Per Vedere Fatti Vedere, l’Associazione non profit onlus, fondata nel 2002 dalla Società Oftalmologica Italiana, divenuta primo punto di riferimento in Italia per i pazienti affetti dalle più diffuse patologie oculari quali degenerazione maculare senile o DMS, glaucoma e cataratta. La onlus, infatti, offre informazioni dettagliate su queste malattie, orientamento ai centri italiani specializzati nella diagnosi e cura, aggiornamenti sulle ricerche di nuove terapie e su tutte le novità che possano migliorare dal punto di vista qualitativo la vita dei pazienti. L’Associazione gestisce anche una Help Line, tramite e-mail e telefono, che offre direttamente informazioni e sostegno ai pazienti e loro familiari. L’Open Day era aperto a pazienti e medici oculisti per parlare di glaucoma, cataratta, degenerazione maculare senile. Una formula inedita per i congressi di medici destinati solo ad un pubblico di settore: insieme, dunque, per parlare, ma anche per trovare soluzioni a malattie invalidanti. In tale occasione si è parlato principalmente di degenerazione maculare e delle problematiche legate alla cura.

L’Italia, infatti, è l’unico Paese nel mondo occidentale dove non vengono rimborsati i trattamenti con le iniezioni intravitreali, se il paziente si ammala anche al secondo occhio. Una norma a dire poco spietata - dicono gli esperti - se si considera che oltre quattro pazienti su dieci a distanza di pochi anni dalla prima diagnosi, si ritrova a dover fronteggiare lo stesso problema per l’occhio fino a quel momento sano.

 Tutti gli studi clinici dimostrano che le cure sono più efficaci se vengono iniziate tempestivamente. - spiega il dottor Matteo Piovella, Presidente della SOI - Pertanto è fondamentale una diagnosi corretta. Ma fin qui, tutto bene, perché per fortuna la nostra Oftalmologia conta specialisti che il mondo ci invidia. Gli handicap ce li impone lo Stato, quando è necessario prescrivere la cura e dover spiegare al paziente che potrebbe non vederci più perché il Servizio Sanitario Nazionale non ’passa’ il farmaco necessario.

Si ritrova nella stessa situazione di handicap chi ha la malattia solo a un occhio, ma ha un residuo di vista pari a due decimi. Pochi, ma più che sufficienti per riuscire a mantenere una vita autonoma, sempre che si arresti la progressione della malattia con il ciclo di iniezioni intravitreali. Ma pure in questo caso, il Servizio Sanitario Nazionale non interviene.

E’ una situazione inaccettabile. - continua il Presidente SOI - Anche perché, a voler fare un discorso economico, messi sul piatto della bilancia è meno costoso il trattamento che blocca la perdita progressiva della vista rispetto a quanto ammontano i costi relativi all’assistenza di un paziente che non ci vede più.

E dire che … il farmaco ad hoc per questo momento di crisi ci sarebbe. Si chiama  Bevacizumab e ha un costo pari a 20 euro a fiala. Si tratta di un principio attivo ben noto in oncologia perché grazie alla sua azione, è in grado di bloccare la proliferazione di nuovi vasi sanguigni e, di conseguenza, di far regredire la massa tumorale in caso di cancro al colon, alla mammella e al polmone. Nel corso degli studi clinici, i ricercatori si sono accorti che lo stesso principio attivo ha un effetto positivo sulla degenerazione maculare. Da qui, l’uso off label in oftalmologia, una modalità che permette di utilizzare un farmaco anche senza un’indicazione specifica registrata, quando non esistono altri principi attivi registrati per quella specifica malattia. Da cinque anni a questa parte però la situazione è cambiata. Nel frattempo infatti la stessa casa farmaceutica ha sviluppato ranibizumab, un nuovo principio attivo “gemello” di bevacizumab, ma registrato in specifico per la degenerazione maculare. L’obbligo dunque è di prescrivere solo questo, ma a costi esorbitanti. Numeri alla mano, quest’ultimo ha un costo di 1200 euro per fiala, cioè 60 volte superiore all’altro, con conti presto fatti se si considera che un trattamento necessita mediamente di 10-12 iniezioni a paziente. Non costano meno neppure le altre molecole on label per la terapia intravitreale: pegaptanib costa 600 euro a fiala e desametasone 1.100.

Ci siamo attivati come SOI perché questa situazione si può modificare cancellando la legge 648/1996, più conosciuta come legge Di Bella. - afferma ancora il dottor Piovella - Nessuno mette in discussione la validità di questa normativa, ma aveva un suo senso quando è stata varata. Oggi non più. Pertanto, abbiamo richiesto all’AIFA di inserire nuovamente Bevacizumab nella lista dei farmaci off label di uso consolidato e di documentata efficacia, anche in considerazione delle notevoli differenze di costo rispetto alle altre molecole. In questo modo si tutelerebbe il medico che prescrive il farmaco off label e che oggi viene ritenuto personalmente responsabile di eventuali effetti collaterali che dovessero insorgere nel paziente. Questo, al momento con la legge di Bella ancora in vigore, vale persino in quelle Regioni come Toscana ed Emilia Romagna, che hanno da tempo raccomandato l’utilizzo di Ranibizumab per l’ottimo rapporto costo-beneficio.

Il successo del Congresso appena concluso conferma la Società Oftalmologica Italiana punto di riferimento per l’intera comunità oftalmica italiana.

Il prossimo impegno della SOI sarà a Milano, dal 15 al 18 maggio, per l’11° Congresso Internazionale.

Info: Società Oftalmologica Italiana/SOI - Via dei Mille 35, 00185, Roma - Tel. 06.4464514 - Fax 06.4468403 - segreteria@sedesoi.comwww.sedesoi.com; Per Vedere Fatti Vedere Onlus c/o Società Oftalmologica Italiana - Viale dei Mille 35, 00185, Roma - info@pervederefattivedere.it - www.pervederefattivedere.it.