FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 10, 1 settembre 2008

Turismo d’autore, In Italia

Milano: inaugurato l’appartamento di Riserva per Principi
Letizia Moratti ha presentato i lavori di restauro di un luogo simbolo della cultura milanese

Il sindaco Letizia Moratti ha partecipato, con l’assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici, Bruno Simini, l’architetto Alberico Belgioioso e Sandro Schifino, direttore di Villa Reale, all’inaugurazione delle restaurate sale dell’Appartamento di riserva per principi (ex Corte dei Conti) al primo piano di Palazzo Reale. Oggi restituiamo alla città un importante pezzo di storia di Milano. – ha precisato la Moratti - Si tratta delle ottocentesche sale dell’Appartamento di Riserva per Principi volute dall’Arciduca Ranieri Viceré del Lombardo veneto e rimaste intatte dopo i bombardamenti. Un ulteriore passo per portare all’antico splendore Palazzo Reale, simbolo per tutti i milanesi di cultura. Siamo ormai giunti alla fase conclusiva dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Reale che lo hanno riportato ai fasti dell’epoca del Piermarini. – ha spiegato ancora il Sindaco – Stiamo inoltre lavorando a due grandi progetti relativi alla Sala delle Cariatidi e alla Sala del Trono dove abbiamo intenzione di riportare il Trono e il manto di Napoleone imperatore.

L’intervento fa parte del terzo lotto di lavori, iniziati a luglio 2003 e in fase di ultimazione, che riguarda il completamento del recupero degli spazi non ancora attivi o dismessi del Palazzo: le Sale dell´ex Corte dei Conti, la ristrutturazione del secondo piano, degli uffici per le mostre al piano terreno e al primo ammezzato, con incremento dei locali in altri piani, i depositi al piano terra, gli spazi in uso alla Sovrintendenza. I lavori di restauro di Palazzo Reale sono iniziati nel 1980 e sono stati divisi dall’amministrazione comunale in tre diversi lotti per permettere di spalmare l’investimento nel corso del tempo e rendere visibili subito ai cittadini le aree restaurate. Il lavoro di restauro non è stato semplice poiché è stata rilevata una grande diversità di conservazione all’interno del palazzo. Il criterio seguito nel progetto è stato di non operare alcun falso storico, ma di dare ugualmente una immagine d’insieme con un buon livello di unitarietà pur nella diversità, attraverso il trattamento delle murature, i colori, le finiture tecnologiche - ha evidenziato l’architetto Alberico Belgioioso.

I restauri hanno interessato il recupero di un’infilata di dieci sale nell’ala sud-ovest di Palazzo Reale con affaccio sulle vie Pecorari e Rastrelli, che costituisce l’appartamento di riserva per principi, che, giunto a noi pressoché intatto, almeno nella sua forma architettonica, costituisce un esempio originale di abitazione regale ottocentesca. Fu l’Arciduca Ranieri Viceré del Lombardo Veneto a ordinare la “rimonta” il 7 settembre 1835, destinandolo ad “Appartamento di Riserva per Principi”, principi ospiti, ma anche “principi figli” ossia gli arciduchini nati dal matrimonio di Ranieri con Elisabetta di Savoia-Carignano. La conclusione dei lavori era stata indicata dal Viceré nella primavera del 1836, ma l’appartamento non venne consegnato prima del giugno 1838, ad appena due mesi dall’arrivo del nuovo Imperatore Ferdinando che veniva a Milano per cingervi la corona del Re del Lombardo Veneto. In questa occasione l’appartamento è stato inaugurato ospitando verosimilmente invitati della casa imperiale. Il cantiere cui si deve l’allestimento delle nuove stanze raccolse, sotto la direzione dell’architetto Giacomo Tazzini, quanto di meglio si trovasse in Lombardia in fatto di artigiani, decoratori, tappezzieri e pittori. L’appartamento, che non ha le caratteristiche proprie di un appartamento di parata, mantenne, comunque, un accesso sullo scalone d’onore e fu direttamente collegato con l’entrata secondaria di Palazzo Reale sulla via Rastrelli attraverso una nuova scala. La sua congiunzione agli appartamenti reali avveniva principalmente attraverso l’Atrio delle Quattro Colonne ed anche attraverso l’attuale Prima Sala degli Arazzi il cui soffitto, completamente ridecorato da Gaetano Vacani, costituisce un inserto di gusto un po’ pretenzioso nell’elegante linearità delle sale che sono ancora nel bel Luigi XVI voluto da Maria Teresa.

Le stanze di riserva sono un esempio, perfetto, del gusto Restaurazione: echi sensibili del tramontato stile impero, colori brillanti, tanto oro su fondo bianco nelle boiseries. Il gusto di Vienna, di una corte imperiale che sta scivolando verso l’idea borghese dell’abitare.

Due sale, comunque, si evidenziano rispetto alle altre, contigue sulla via Rastrelli. L’una la cui decorazione potrebbe spingerci a chiamarla “ Sala della Musica” porta in alto la firma dell’unico pittore che abbia potuto od osato siglare la sua opera “Giambattista Airaghi Fecit 1837”. L’altra, riconoscibile senz’ombra di dubbio come camera da letto, ci offre una magnifica decorazione nello stile della Domus Aurea.

Il recupero ha interessato tutti gli apparati decorativi nella loro complessità attraverso l’utilizzo di maestranze specializzate. Le sale sono caratterizzate, alle pareti, da tappezzerie ritessute sulla base dei campioni originali o dai marmorini originari riemersi e restaurati in corso d’opera. La pavimentazione è costituita da parquet o seminato. L’ottimo stato di conservazione del pavimento in seminato ha permesso un intervento puntuale e circoscritto alle sole fasce perimetrali che, per permettere il passaggio impiantistico, sono le uniche zone di nuovo rifacimento. Diverso è stato l’intervento operato sui parquet che hanno richiesto maggiore sforzo tecnico per la loro esile costituzione e per l’enorme stato di degrado. I soffitti sono, nella quasi totalità delle stanze, costituiti da volte affrescate. E’ stato effettuato il recupero di tutte le cornici lignee attraverso la reintegrazione delle parti decorative mancanti e per le cornici attraverso l’applicazione di foglia d’oro.

Accanto all’impegno dell’amministrazione di progettare una nuova città che sia moderna e dotata di infrastrutture ben fatte e che siano efficienti vi è il grandissimo sforzo di progettare anche qualcosa che renda Milano sempre più bella. In questo caso il bello era celato in un luogo rimasto fino ad oggi chiuso e inesplorato. – ha concluso l’assessore Bruno Simini.

Le sale si possono visitare tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,30, salvo il lunedì quando l´apertura è solo pomeridiana, e il giovedì con l´extra - time serale e chisura alle 22,30.