FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 6, 9 giugno 2012

Ambiente, Igiene e Sicurezza, Problematiche ambientali

A un anno dal lancio i risultati dello Unilever Sustainable Living plan
La multinazionale anglo-olandese è all’avanguardia mondiale nella realizzazione di un nuovo modello di crescita sostenibile

Si è svolto a Roma il convegno Unilever Sustainable Living Plan. La sfida della crescita sostenibile, organizzato da Unilever Italia e preceduto da una conferenza stampa. Unilever ha invitato i rappresentanti del panorama distributivo, produttivo, associativo, istituzionale, accademico e mediatico, key opinion former specializzati sul tema della sostenibilità e delle problematiche ambientali, per presentare gli importanti risultati di sostenibilità raggiunti a un anno dal lancio del suo Unilever Sustainable Living Plan, e per discutere le aree di intervento in cui le sfide restano ancora difficili da vincere.

Lo Unilever Sustainable Living Plan, lanciato nel 2010, si prefigge di raggiungere entro il 2020 tre obiettivi principali: aiutare un miliardo di persone a migliorare la propria salute e benessere, dimezzare l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita dei propri prodotti, approvvigionarsi al 100% di materie prime sostenibili.

Tre macro obiettivi che comprendono a loro volta circa 60 target minori legati alle performance sociali, economiche ed ambientali di Unilever lungo l’intera catena del valore, anche nelle fasi in cui ad essere coinvolti più direttamente sono, per esempio, i consumatori con i loro comportamenti prima ancora dell’azienda: un’assunzione di responsabilità globale che è ciò che distingue Unilever per unicità nel panorama mondiale dei progetti di crescita sostenibile.

Il convegno e la conferenza stampa sono stati aperti da James Hill, Executive Vice President di Unilever Italia, che ha sottolineato la grande soddisfazione dell’azienda per gli ottimi risultati raggiunti in un solo anno dalla pubblicazione del Piano, ma anche l’assoluta necessità di coinvolgere tutti gli attori, del mercato e istituzionali, per riuscire a raggiungere i traguardi che coinvolgono l’intera catena del valore. Soltanto con la collaborazione di tutte le parti, infatti, sarà possibile conciliare crescita e sostenibilità.

Il convegno ha presentato i principali risultati raggiunti nel 2011, con gli interventi dedicati ai diversi obiettivi del Piano. Patrizia Silvi, Quality Assurance Manager Unilever Italia, ha illustrato i miglioramenti nell’area salute e benessere a livello globale e nazionale. Ben 135 milioni di persone nel mondo sono già state raggiunte dai programmi educativi promossi da Unilever fino al 2011, di cui 48 milioni dal programma Lifebuoy che educa al lavaggio delle mani. Per quanto riguarda l’ambito della nutrizione, il 61% del portafoglio food globale, e il 67% dei prodotti commercializzati in Italia, rispettano oggi la soglia di consumo giornaliero di sale pari a 5 grammi al giorno, raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Giuseppe Infantino, Vice President Supply Chain Unilever Italia, ha citato altri sostanziali dati inerenti all’obiettivo di dimezzare l’impatto ambientale di Unilever. Nel 2011 è stata ridotta l’emissione di CO2 derivante dal consumo di energia di oltre 600.000 tonnellate rispetto al 2008; il 20% dell’approvvigionamento di energia di Unilever nel mondo proviene da fonti rinnovabili, e il 100% dell’energia elettrica utilizzata in Europa deriva da fonti rinnovabili. Nel 2011 la plastica nelle confezioni è stata ridotta a livello globale del 4%. In Italia, sempre nel 2011, gli stabilimenti Unilever hanno inviato 1.000 tonnellate di rifiuti in meno a discarica rispetto al 2010, raggiungendo una riduzione di oltre il 50% dei kg di rifiuti per tonnellata di prodotto finito. Ad oggi un terzo delle fabbriche di Unilever nel mondo non manda più rifiuti a discarica, risultato che riguarda la totalità dei siti in Italia, dove da marzo 2012 nessuno stabilimento invierà più rifiuti a discarica, grazie all’implementazione del progetto “Zero Waste to Landfill”.

Intervento finale quello di Ugo De Giovanni, Category and Brand Building Director Home Care Unilerver Italia, che ha presentato il terzo obiettivo legato all’approvvigionamento sostenibile delle materie prime. Anche qui i dati presentati sono stati importanti e numerosi. Primo su tutti, il risultato che riguarda l’olio di palma: entro il 2012 Unilever raggiungerà l’obiettivo di approvvigionarsi al 100% di olio di palma sostenibile, con tre anni di anticipo rispetto al target. In Italia questo traguardo è stato già raggiunto: dal 2011, infatti, tutto l’olio di palma utilizzato per la produzione dei prodotti Unilever venduti in Italia proviene da fonti certificate. Unilever ha quindi stabilito un nuovo traguardo da raggiungere entro il 2020: acquistare tutto l’olio di palma da fonti certificate segregate, facendo sì che tutto l’olio acquistato sia tracciabile sin dalla piantagione in cui è stato coltivato. Nel 2011 Unilever ha acquistato ben il 50% di tutto l’olio di palma certificato sostenibile prodotto nel mondo, un dato questo di assoluta rilevanza.

Esistono, però, aree d’intervento nelle quali fare progressi risulta più difficile, come quella legata alle abitudini dei consumatori e dove, per ottenere un cambiamento radicale, è indispensabile, come ricordava James Hill, la collaborazione di tutti. 

Secondo la visione di Paul Polman, CEO mondiale di Unilever: Dobbiamo considerarci parte in causa nella risoluzione di questi problemi. Noi crediamo che il nostro successo dipenderà dalla capacità di separare la crescita dall’impatto ambientale, incrementando al tempo stesso la nostra positiva influenza sociale. Molti dei risultati che abbiamo raggiunto sono stati ottenuti grazie alla collaborazione con altri. In Unilever siamo convinti che in futuro la collaborazione sarà l’unico modo di fare business.