Hüseyin Yilmaz, dopo aver lavorato per 45 anni come operaio ospite ("Gastarbeiter"), annuncia alla sua vasta famiglia che ha deciso di acquistare, in Turchia, una casetta da ristrutturare e vuole che tutti, figli e nipoti, partano con lui per tornare nella terra natale e per aiutarlo a sistemarla. Le reazioni, però, non sono delle più entusiaste. All’inizio non tutti sono d’accordo, ma poi tutta la famiglia decide di mettersi in viaggio per la Turchia.
La nipote Canan, che è incinta, anche se non lo ha ancora detto a nessuno, durante il viaggio racconta a Cenk, il più piccolo della famiglia, come il nonno e la nonna si conobbero e poi decisero di emigrare dall’Anatolia in Germania (appunto Almanya in turco).
L’anziano Hüseyin è Vedat Erincin, mentre il giovane patriarca è interpretato da Fahri Yardim. Lilay Huser è l’anziana Fatma, Demet Gül indossa i panni della giovane protagonista.
La regia del film è firmata da Yasemin Samdereli, 38enne di Dortmund, che scrive anche la sceneggiatura a quattro mani, insieme con la sorella più giovane Nesrin.
Partendo da un racconto travestito da commedia dei reali ricordi di due bambine di origine turca nate a Dortmund, il film affronta il tema, molto attuale anche nel nostro Paese, delle famiglie di immigrati, che risiedono all’estero da tempo, e che vedono la compresenza della prima generazione, effettivamente emigrata, con quella di figli, prima, e dei nipoti, dopo, nati nel Paese originariamente straniero.
La commedia sull’integrazione generazionale, condita da tanti sorrisi, ironia, ma anche contrasti, è nei cinema da mercoledì 7 dicembre.