FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 12, 20 ottobre 2009

Cultura e società, Cinema, teatro e spettacoli vari

Barbarossa di Renzo Martinelli
Il film è interpretato da Rutger Hauer, Raz Degan, Kasia Smutniak, Antonio Cupo, Cécile Cassel, F. Murray Abraham, Zoltan Butuc, Federica Martinelli, Vlad Radescu, Ángela Molina

Il film racconta la vita e le gesta del condottiero degli Hoenstaufen, Federico Barbarossa (Rutger Hauer), a partire dai suoi quarant´anni, quando il condottiero sente prossima la conquista del mondo conosciuto. Il mitico generale tedesco vuole invadere le terre del Nord Italia per realizzare il sogno di conquista del Centro e del Sud per far rivivere l´Impero che fu di Carlo Magno. Superato il mezzo secolo di vita, però, Barbarossa sentirà il sogno scivolargli tra le dita. Sulla sua strada, infatti, troverà e si scontrerà con Alberto da Giussano (Raz Degan), il cui sogno, invece, è sconfiggere l´imperatore in nome della libertà per la propria terra e per la propria gente.

Anno 1158. Nelle campagne intorno a Milano un ragazzino, Alberto da Giussano, salva la vita a un cavaliere che gli donerà un pugnale: è l´imperatore Federico I di Hohenstaufen. Il giovane Alberto torna dalla famiglia mentre Federico si sente dire da una veggente che la falce gli procurerà la sconfitta e l´acqua la morte. Alberto, cresciuto, si innamora di Eleonora considerata una fanciulla strana e in grado di sentire ciò che accadrà. Federico, invece, porta all´altare la sposa bambina Beatrice di Borgogna e avverte come ineludibile l´esigenza di sottomettere i liberi comuni italiani a partire da Milano che verrà assediata e rasa al suolo anche grazie al tradimento del milanese Siniscalco Barozzi. Alberto vede morire i fratelli e tenta di uccidere l´imperatore che, riconosciuto in lui il suo salvatore di un tempo, lo lascia libero. Alberto però non demorde. Costituisce la Compagnia della Morte e combatte a Legnano contro Federico I Von Hohenstaufen.

Nonostante le eccellenti abilità di produttore, però, Martinelli, in questa occasione, non presenta altrettanta capacità a scrivere una sceneggiatura originale.

Alberto da Giussano è selvaggio, esagitato, ha lo sguardo truce e, mentre grida la parola “Libertà”, pensa, forse, di pronunciare la parola “Vendetta”.

Roma è descritta debole e malata, tanto che vi scoppia la peste.

La battaglia di Legnano è particolarmente lunga in modo da mostrare il maggior numero di scorrimenti di sangue possibili.