FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 9, 14 dicembre 2022

Turismo d’autore, In Italia

Puglia autentica
Tra Murgia e Terra di Bari i riti della terra e della tradizione: paesaggio, cultura, gusto

Distese di ulivi, tronchi centenari contorti, fogliame argenteo, muretti a secco, masserie rosse e gialle perse nelle campagne o vista mare.

E poco oltre il costone inconfondibile della Murgia.

Siamo nel barese, in quella terra ricca, fertile e stratificata che offre nuovi itinerari al nuovo turista.

Un turista che ama i cammini lenti, i panorami rilassanti, le soste in mezzo a vigne e uliveti, i piccoli borghi, i ristoranti autentici.

Segno dei tempi che ci portano a riscoprire le zone meno battute e meno celebri.

La Puglia, che già si è conquistata allori e successi, ha ancora tante mete insolite da scoprire.

Sono ad esempio i piccoli centri che punteggiano l’entroterra barese.

Piccoli centri che hanno però una collocazione strategica tra la Murgia e il mare, spesso inseriti nei famosi “cammini”, il Cammino Micaelico il Cammino Materano, la Via Appia, la Via Peuceta, il Cammino dei Templari, il Regio Tratturo della transumanza…

Da Sannicandro a Corato, da Sammichele di Bari a Bitetto a Santeramo in Colle, l’itinerario si snoda facilmente e ad ogni sosta consente belle passeggiate a piedi nei piccoli centri. Piazza raccolta intorno al municipio, case bianche, la chiesa madre imponente che sembra stringere in un abbraccio protettivo la comunità come in tanti episodi del passato, attacchi stranieri, distruzioni, la peste.

In qualche caso le chiese sono tante e stupiscono in un piccolo borgo, come a Bitetto, ad esempio, dove la chiesa madre dedicata al patrono San Michele rivela uno splendido romanico nel portale e nel rosone traforato, mentre la “Veterana”, purtroppo non sempre aperta, é tutta coperta da sorprendenti affreschi, forse di epoca bizantina.

Qualche volta il monumento dominante nel piccolo borgo é il Castello. A Sannicandro tutto si concentra intorno all’imponente Castello Normanno ben restaurato che accoglie tutte le manifestazioni di rilievo, da quelle gastronomiche a quelle rievocative in costume.

Perché la storia di questa terra barese é stratificata nei secoli.

E ci si perde a sentir raccontare dagli ospiti sul posto, sempre accoglienti e cordiali, gli episodi del passato, dagli attacchi corsari sulle coste, alle favolose eredità, dalle esecuzioni capitali alle guarigioni miracolose.

Su tutto splendono di solito l’epopea normanna degli Altavilla e quella del grande Federico II che poco lontano da questi luoghi aveva fatto erigere il simbolico e un po’ esoterico Castel del Monte.

Anche a Sammichele il castello imponente racconta la storia del borgo con il suo Museo della Civiltà contadina Dino Bianco.

Nelle sale si sviluppa un ricco repertorio di oggetti, utensili, abiti, raccolti con tanta curiosità e passione dai cittadini stessi nel corso degli anni.

Così si ricostruisce la storia di una comunità con le sue usanze, i mestieri, le ritualità. Ad esempio chi sospetterebbe che un piccolo centro come Sammichele ha ottenuto il riconoscimento di “carnevale storico” con una ritualità di maschere, balli, mosse, contrappunti in rima?

Si scoprono così anche tante forme di vita quotidiana, come le cerimonie di benedizione del cibo, la devozione popolare, l’abitudine di decorare i portoni con maschere apotropaiche contro il malocchio, il culto del santo patrono accanto al culto dell’Arcangelo Michele, tanto presente in questa terra, forse perché arcangelo guerriero legato ai Longobardi e poi ai Normanni.

La tradizione non rinuncia tuttavia a nuove forme di cultura: a Corato si passeggia nel centro storico tra forme di street art, murales che decorano intere facciate, installazioni modernissime.

Ma su tutto domina l’importanza della terra.

In questi piccoli centri si respira l’amore per la terra che, come una creatura viva, vuole attenzione e rispetto.

La terra dona e nutre, insegna e organizza i tempi dell’anno.

E la terra che sembra a una prima occhiata così uniforme, assume a un occhio più esperto tante variazioni: lame, gravine, doline, quote, matine, inghiottitoi…

Una forma di turismo esperienziale ed ecosostenibile è oggi proprio la visita in campagna, in masseria, in oliveto, in frantoio.

Ecco allora il nuovo oleoturismo che porta a conoscere direttamente i segreti della produzione.

A Sannicandro davvero esemplare il Frantoio Mossa Domenica, produttore della linea Natyoure da agricoltura biologica, vincitore del primo premio come EVO più salutare al mondo. www.natyoure.it

Proprio così, sentendo raccontare le operazioni del raccolto e della molitura, e gli accorgimenti per ottenere la massima qualità, si impara ad apprezzare un prodotto puro e semplice come l’olio, che deve essere scelto e degustato con consapevolezza. Si apprezzano anche i sacrifici che richiedono la moderna agricoltura e l’allevamento, scoprendo con piacere che molti giovani pugliesi tornano alla terra e a una vita più genuina e salutare.

È il caso del bravissimo Nicola Di Santo che a Santeramo si dedica con passione all’azienda zootecnica di famiglia.

La terra vuol dire anche costruzioni particolari, in cui ogni elemento è funzionale. Sono le famose masserie pugliesi, delle cittadelle autosufficienti ora diventate celebri anche come luoghi di ospitalità.

È il caso di Masseria Contursi a Santeramo in Colle, con la antica neviera, o della splendida Masseria Spina di Monopoli del 1700: colore rosso mattone, coronamento a volute nella cappella adiacente, scalone scenografico, distese di ulivi e fichi d’India, un parco rurale dove si visitano le grotte che un tempo erano addirittura utilizzate come abitazioni e poi come frantoio ipogeo.

www.donnacamilla.it

www.masseriaspina.it

La visita in campo e in frantoio fa venire appetito.

E la terra barese non delude certo i buongustai.

Qui, dalla trattoria casalinga ai ristoranti di pregio, si gustano ovunque piatti saporiti e autentici, ovviamente a km 0.

Unico problema la linea!

Si comincia con una serie di antipasti spettacolari, olive dolci fritte e sott’olio, friggitelli, capocollo e soppresse, burratine, ricottine di pecora, funghi cardoncelli, panzerotti.

Poi c’è la festa dei primi piatti, orecchiette e cavatelli conditi con tutti i sughi immaginabili.

Una cucina di terra forte e gustosa che trova il completamento nelle carni alla griglia, bombette, spiedini, involtini, braciole.

Da non perdere, tra tutte le proposte, la famosa “zampina” di Sammichele, una salsiccia artigianale che mescola carne trita di vitello, agnello e maiale con salsa di pomodoro, spezie, parmigiano, basilico, oppure il rito delle “bracerie” di carne di cavallo diffusissime a Santeramo. E ovviamente bruschette e taralli ovunque.

Un itinerario nell’entroterra barese é ancora più intrigante se ci si imbatte nelle sagre. Legate anche queste ai ritmi delle stagioni e ai frutti della terra, celebrano il raccolto e la pigiatura, l’olio nuovo e la vendemmia.

Splendide occasioni per scoprire i costumi contadini, giacche di fustagno, panciotti, berretti, i carri di legno, gli attacchi d’epoca, il traino di muli e cavalli, il trasporto di tini e botticelle.

Mentre in dicembre è il momento dei falò di Santa Lucia che introducono a tutte le feste invernali.

www.parcoaltamurgia.it

prolocosannicandro@gmail.com

www.viaggiareinpuglia.it

Consigli di viaggio:

Per alloggiare tra Murgia e Terra di Bari sono consigliabili i B&B diffusi in tutta la zona: a Sannicandro ottimo “I Princìpi” cell 3342231414

Per soste gustose e piatti tipici: a Sannicandro Pizzeria Il Nascondiglio, www.pizzeriailnascondiglio.it, Il Mulino tel 080632366, a Bitetto Rocco trattoria moderna cell 3471983558, a Sammichele Al Borgo Antico con carni locali di produzione propria tel 0808917227, a Corato agriturismo Ai Pilieri di Bagnoli www.addario.it

Franca Dell’Arciprete Scotti